Presentazione di Paola Panetti e Giacomo Mazzuoli



Lo scultore Mario Vinci

LA SCULTURA DI MARIO VINCI

   Noi di Canino Info l’abbiamo conosciuto in occasione della presentazione della Statua di Paolo III a Canino.

     Ci ha colpito la bellezza e l’espressività del bronzo papale e ci ha commosso anche il lato umano dell’artista, la sua grande modestia e sensibilità e l’emozione che ha provato il giorno della cerimonia inaugurale, quando -salendo sul palco - è riuscito a dire “Grazie” e nient’altro.
  Mario Vinci, nato ad Acquapendente (VT) nel 1934, si è avvicinato alla scultura fin dai banchi di scuola. Inizia da ragazzo a lavorare nella fornace del vasaio Clodumiro Pizinelli poi, nel 1950, si impiega nella bottega di ceramica di Elia e Rosa.

   Nel 1953 conosce lo scultore bulgaro Assen Peikov con cui coopera alla creazione del "Leonardo Da Vinci" eretto presso l’aeroporto di Fiumicino. Rimane nello studio del Maestro, in Via Margutta a Roma, fino al 1961; in quell’anno parte per gli USA dove opera nello studio di Georg Tirone a Boston, in Washington Street, realizzando figure di tipo pubblicitario.
Nello stesso periodo collabora anche con lo scultore italo-americano Ted Barbarossa.
Poi ritorna in Italia, a Como, dove produce modelli di uso industriale.
 


Il "Paolo III Farnese" di Canino


Oreste Lionello con una sedia in ceramica realizzata da Mario Vinci

Nel 1965 si trasferisce in Germania dove lavora per sei mesi come incisore di lapidi, tornato in Italia si mette in proprio realizzando sculture di arte ecclesiastica.

Nel 1969 parte per il Sudafrica e presta la propria creatività prima a Pretoria come designer su modelli in ceramica poi a Johannesburg su modelli per l’industria.
Nel 1975 torna in Italia ed avvia un laboratorio di ceramica con altri soci, ma la cosa non funziona così torna ad operare autonomamente come scultore realizzando sculture commissionate da Parrocchie Viterbesi e di altre province.

Nel 1978 ha tenuto la sua prima personale nel chiostro longobardo di S. Maria Nuova a Viterbo.

Poi sono seguite altre esposizioni ad Assisi, ad Ostia, e ancora a Viterbo.