La genesi della Cappella Gentilizia della famiglia Bonaparte nella Collegiata di Canino


 

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di Giulia Item

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  Quando Alexandrine de Blechamp decise di dedicare un tributo alla memoria di Luciano, la famiglia Bonaparte disponeva già di una cappella gentilizia, situata sulla navata di sinistra della Collegiata e che conteneva le spoglie mortali del principe di Canino [nota19]. Nel giorno 26 novembre del 1853, avendo ereditato alla morte del padre i titoli riunificati di "Principe di Canino e Musignano", Carlo Luciano Bonaparte, primogenito di Luciano e Alexandrine, afflitto dai debiti “...vendeva a Don AlessandroTorlonia ogni cosa comprensivamente a titoli e diritti onorifici...” [nota20]. Per questo motivo la famiglia rimase senza una cappella propria e, per Alexandrine divenne una necessità traslare le ceneri di Luciano contenute nel grandioso monumento che ella aveva fatto realizzare appositamente dallo scultore Luigi Pampaloni nel 1847: la nuova sede di quest’opera divenne allora l’attuale Cappella Gentilizia.
Al centro della cappella, infatti, si legge in un’iscrizione:
« HANC ÆDICULAM/ ALEXANDRINA VIDUA LUCIANI BONAPARTIS/ SUIS IMPENSIS/ ANNO MDCCCLIIII/ FACIENDAM CURAVIT/ UTI UNA CUM CINERIBUS VIRI HUC LATIS/ RELIQUIÆ UXORIS PROGNATORUM/ GENTISQUE VALENTINIÆ/ IN PACE QUIESCERENT ».

  La cappella, situata sul transetto destro, che alla creazione della chiesa era stata dedicata alla Madonna del Buonconsiglio [nota21], a partire dal 1854 divenne non solo il luogo dove trovò posto il sepolcro di Luciano Bonaparte, ma dove, in un certo senso, furono anche ricordate le memorie di tutti coloro che rappresentarono gli affetti più cari al principe. Infatti, al suo interno si conservarono anche due cenotafi: il primo, dedicato a Carlo Bonaparte, padre di Luciano, ed il secondo dedicato a Cristine Boyer, prima moglie del principe. Queste due opere, insieme ad una terza che, sottoforma di bassorilievo, rappresentò un ricordo di Luciano al figlio Giuseppe scomparso in tenera età, erano state collocate originariamente nella cappella privata nel castello di Musignano [nota22]; con la creazione della cappella vennero poi spostate e poste all’ingresso della costruzione, con ai piedi l’iscrizione contenente la data della loro celebrazione. Accanto alle ceneri di Luciano, infine, nel 1855 furono adagiati anche i resti della stessa Alexandrine.

 
 

 
Veduta della Cappella Bonaparte situata all'interno della Chiesa Collegiata dei
SS. Giovanni e Andrea di Canino

 
 
 


 
Il Monumento funebre, situato all'interno della Cappella Gentilizia, dove è conservato il corpo di Luciano Bonaparte
 
  La popolazione di Canino, come dimostrazione di affetto nei confronti della benefattrice della cittadina, volle dedicarle una lapide che ancora oggi è posta oltre la soglia della cappella:
«AD ALESSANDRINA BLECHAMP/ VEDOVA DI LUCIANO BONAPARTE/ PRINCIPESSA DI CANINO/ PERCHE’ SPESA CON AFFETTO LA VITA/ NEL CULTO DELLE LETTERE E DELLA VIRTU’/ MORENDO IN SENIGALLIA IL 12 LUGLIO 1855/ AI POVERI DI CANINO/ LEGAVA PER TESTAMENTO/ UN’ANNUA PERPETUA RENDITA/ DI SCUDI 100/ IL MUNICIPIO/ INTERPRETE DEL POPOLARE DESIDERIO/ A PERENNE MONUMENTO/ DI AMORE E GRATITUDINE/ PRESSO IL SEPOLCRO DELLA MAGNANIMA/ QUESTO MARMO POSE/ PLAUDENTE PIETRO LASAGNI/ DELLA PROVINCIA DI VITERBO/ BENEMERITO PRESIDE/ 1855 ».
Sulla parete di fondo della cappella, che in pianta ha struttura rettangolare, fu collocato il monumento funebre dedicato alla memoria di Luciano Bonaparte.
  La cappella fu chiusa da una cancellata a due ante, in ferro battuto dipinto di nero, che si apre verso l’interno. La struttura decorativa consta di un motivo a volute che accompagna lo stemma di famiglia posto nella parte superiore.
La presenza di un ramo della famiglia Bonaparte a Canino fu vista come un fattore di prestigio da parte degli abitanti della cittadina che, in più d’una occasione celebrarono i Principi. In particolare, grandi onori furono tributati a questa costruzione quale motivo di vanto sia storico che artistico. Nelle pubblicazioni posteriori alla realizzazione della cappella, infatti, possiamo trovare numerose testimonianze di questo sentimento: “(...) Ma il suo vero sepolcro (di Luciano, n.d.r.) - me lo attesta il numeroso concorso di popolo a questa commemorazione (...), cittadini Caninesi, è affidato alla presente e alle future generazioni del nostro Paese, è nell’anima nostra.” [nota23]

 

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Note:
19 Canino, Archivio parrocchiale, Delibere Capitolari, 1855, p.44; “Fu il feretro depositato in una delle sale del suo palazzo in Canino, da dove (...) fu tradotto nella chiesa collegiata dei SS. Giovanni e Andrea (...); in seguito fu deposto con apposito scavo innanzi all’altare della sua Gentilizia Famiglia.”; cfr. G.Galli, cit., 1892, pag. 84.
20 A. Serafini, Musignano, Roma 1920, pag.162
21 G. Moroni, op. cit., Venezia 1840-’79, voll. CI-CIII.
22 Catalogo dei Beni Culturali del Lazio: scheda n°12/ 00222852, monumento sepolcrale di Giuseppe Luciano Bonaparte; scheda n°12/ 00222856, monumento funerario di Carlo Bonaparte; scheda n° 12/ 00222857, monumento funerario di Cristina Boyer.
23 A. Donati, A cura del Municipio di Canino in occasione dell’anniversario della venuta del Principe LUCIANO BONAPARTE a Canino, 15 Agosto 1808 - 15 Agosto 1921, Viterbo 1921, pag.34.