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Le fondamenta del
tempio etrusco di Talamone sul colle di Talamonaccio |
Veduta aerea del
colle di Talamonaccio |
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L'odierna Talamone, che
oggi dipende amministrativamente dal comune di Orbetello, è posta su un
promontorio a picco sul mare all'estremità meridionale dei boscosi monti
dell'Uccellina.
La località fu fin dall'antichità sede di insediamenti prima Etruschi
(tracce della città etrusca di Tlamu sono state scoperte nel 1888
su una collina, detta Talamonaccio, a breve distanza dall'attuale borgo)
e poi Romani. L'importanza di Talamone le deriva dalla scoperta, avvenuta
negli ultimi anni del XIX secolo, dei resti di uno splendido frontone di
un tempio etrusco di età ellenistica in cui è rappresentato il mito dei
Sette contro Tebe. La scoperta è avvenuta in più fasi in seguito alla
costruzione di un fortilizio militare, che portò alla distruzione di due
cinte murarie, di case, di strade, riferibili sia al centro etrusco di IV
secolo a.C. sia all'abitato altomedievale. |
Furono recuperate
le decorazioni in terracotta di un tempio, il primo nucleo di
frammenti del ben noto frontone. Scavi regolari nella zona sono stati
possibili solo dopo la smilitarizzazione dell'area, negli anni '60. È
stata quindi possibile una nuova e spettacolare ricostruzione del
frontone. Il tempio si
innalzava sulla pendice sud-est di Talamonaccio; la fronte era
rivolta verso il mare e costituiva un punto di riferimento per le
navi provenienti da sud, mentre il monumento non era visibile dalla
baia sottostante. Il frontone presenta
al centro Edipo cieco e inginocchiato, ai lati i suoi due figli
morenti Eteocle e Polinice; a sinistra è Adrasto che fugge su una
biga, mentre a destra è Anfiarao che sprofonda negli Inferi con il
suo carro. Il frontone presenta alcune peculiarità che lo rendono
unico nel panorama di analoghe creazioni nell’intera Etruria. Innanzi
tutto il fatto che gli scultori si siano preoccupati di creare le
figure inclinate in avanti, in modo che dal basso si potesse avere
una visione migliore. L’altra particolarità non trascurabile è data
dalla ricchezza dei personaggi e dalla complessità del "racconto"
scultoreo. Subito dopo il ritrovamento i reperti furono trasportati a
Firenze e il fro ntone venne ricomposto in una sala del Museo
archeologico. Dopo i successivi scavi del 1962-1969, ma soprattutto
dopo lo straripamento dell’Arno che danneggiò in maniera grave il
Museo fiorentino, si pensò di procedere ad una nuova ricomposizione
dell’intero rilievo, depurandolo di alcune imprecisioni e
arricchendolo di nuovi contributi. Nel 2001 fu deciso di trasferirlo
ad Orbetello dove si trova tuttora.
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Il frontone del
tempio di Talamone ricostruito. Orbetello (Gr) |
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Descrizione dei
personaggi del frontone |
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