Blera si può raggiungere dalla SR Cassia prendendo il bivio a Cura di
Vetralla. Percorrendo la SR Aurelia si prende l'Aurelia bis nei pressi
del bivio per Tarquinia e, superato Monteromano, si prende il bivio per
Blera.
Immagine panoramica
navigabile ad alta risoluzione delle necropoli di Pian del Vescovo
Immagine panoramica
navigabile ad alta risoluzione delle necropoli della Casetta
Blera era un antico centro di origine etrusca (probabilmente
denominato Phlera). L’abitato moderno dal tipico aspetto medievale
non ne occupa che la parte orientale, la rimanente (Petrolo) è oggi
abbandonata e conserva modesti resti di mura e le tracce della via
consolare Clodia che l’attraversava. La via Clodia giungendo da
Barbarano Romano, attraversava la cittadina ed è ancora ben visibile
nel suo tracciato con
le tagliate nel tufo ma soprattutto con i
resti monumentali di due ponti in blocchi di tufo in opera quadrata:
quello del Diavolo (fine II - inizi I sec. a.C.) che con tre archi
scavalca il Biedano a Sud-Est e quello della Rocca, sottostante il
vertice del pianoro, ad un solo arco sul Rio Canale a Nord-Ovest,
(altezza m. 7,50) ritenuto di alcuni decenni più antico dell’altro. Blera si formò nel corso dell’VIII sec. a.C. ed ebbe la sua massima
fioritura dovuta all’agricoltura ed al commercio nel corso del VI,
ma le testimonianze archeologiche perdurano consistenti fino al I
a.C.
Tomba a semidado nella necropoli
della Casetta (1)
Il Ponte del Diavolo
Tagliata della via Clodia (1)
L'esterno della Grotta Pinta
(1)
Complesso di
tombe nella
necropoli del Terrone(1)
Particolare della
necropoli del Terrone
(1)
Facciate di tombe
a semidado nella necropoli del Terrone
(1)
La necropoli
di Pian del Vescovo(1)
Particolare di una
tomba
a Pian del Vescovo(1)
Questa secolare vitalità ha originato le vaste
necropoli rupestri che
occupano con razionali ordini successivi i fianchi delle rupi che
l’attorniano e sono visibili tutte le tipologie delle tombe
etrusche, dalle fosse ai tumuli, alle tombe a camera agli ipogei
gentilizi ai grandi colombari. I nuclei più importanti ed
interessanti immersi in una rigogliosa vegetazione sono a Ponton
Graziolo, al Terrone, a Pian Gagliardo, a S. Barbara ed in
particolare a Pian del Vescovo ed alla Casetta. Nella necropoli
della Casetta in un cospicuo numero di tombe a dado rupestri è la
cosiddetta "grotta Penta". Si tratta di una tomba monumentale con
una sua grande camera. Al centro c'è una colonna con base e
capitello risparmiata nel tufo rivestita di intonaco con tracce di
pittura tra cui una classica sequenza di onde stilizzate. La
necropoli di Pian del Vescovo si estende a circa 2 km da Blera,
lungo la vallata del torrente Biedano, ed appare quando la via
Clodia attraversa il il Rio Canale grazie al Ponte della Rocca. Qui
si scoprono le tombe più antiche di età orientalizzante, risalenti
al VII sec. a.C. Alcune si presentano come piccole nicchie riservate
ai poveri, altre simili a quelle ceretane, che ne testimoniano i
rapporti con questa zona, con più ambienti e sepolture sia maschili
che femminili. Le tombe a dado ricoprono una vasta area che si
affaccia sul fiume Biedano disposte a più livelli collegati da scale
scavate nel tufo.
Conferimento della
cittadinanza onoraria di Blera a Re Gustavo VI di Svezia