Borghetto


di Giacomo Mazzuoli e Giuseppe Moscatelli

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 "Fu di più adornato detto Palazzo, chiamato il Borghetto, di un bellissimo giardino con melangoli ed altri bellissimi frutti, poichè in quel tempo la duchessa Ieronima, la quale stava a Castro, a Valentano ed a Capodimonte piucchè altrove, vi soleva andare a bella posta...". Con questa descrizione tratta dal libro dell'Annibali "Notizie storiche della casa Farnese..." si descrive questo piccolo possedimento che fece parte del Ducato di Castro e che fu donato a Paolo III da un certo Matteo Girardi di S. Lorenzo. A quell'epoca vi erano numerosi molini per l'olio che traevano la loro energia dal cosiddetto fiumicino del Borghetto ed era il luogo di raccolta per le olive di molti paesi circonvicini. La tradizione vuole che la bellezza del luogo, posto presso le rive del lago di Bolsena, ispirasse la duchessa Gerolama Orsini, moglie di Pierluigi Farnese, alle sue frequenti meditazioni e preghiere per il suo irrequieto marito. Oggi il piccolo borgo è disabitato e vi resta, ben conservato, solo uno dei molini di epoca rinascimentale.

 



Il molino del Borghetto