La locandina del film
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Una scena del film
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Ingmar Bergman |
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La scheda |
Regia di Ingmar Bergman
Svezia, 1956.
Max Von Sidow, Gunnar Bjostrand, Bengt Eckerot
Genere:drammatico
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Il cavaliere Antonius Blok e il suo scudiero tornano
dalle crociate.
Blok è tormentato dai dubbi sull’esistenza di Dio, e in
una spiaggia del nord Europa trova la Morte (Eckerot) ad
accoglierlo. Disperatamente attaccato alla vita sfida la
Morte a scacchi. Comincia così la più straordinaria
partita di scacchi che il cinema abbia mai mostrato.
Intanto il film scorre e vari personaggi lo affollano:
saltimbanchi, menestrelli, cantori, cavalieri,
ubriaconi, una strega condannata al rogo perché parla
col diavolo, la Morte stessa che tende un tranello a
Blok travestendosi da confessore e invitandolo a
rivelarle in anticipo le mosse della partita.
Infine Blok, lo scudiero e la compagnia di persone
raccolte arrivano al suo castello, ma la Morte arriva
nuovamente e li lega tutti a sé.
Capolavoro assoluto del cinema del 20° secolo, “Il
Settimo Sigillo”, del maestro scandinavo Bergman (“Sussurri
e grida”, “Il posto delle fragole”), scremato
leggermente dal suo potente simbolismo, è il film che
più di ogni altro traspone i tormenti e le angoscie
dell’uomo moderno nella figura del protagonista, il cui
dubbio, portato all’ossessione, è legato all’assenza
dell’azione diretta di Dio dalle vicende umane, e a cui
fa da contraltare lo scudiero, uomo ricco di umorismo e
pragmatismo. Impressionante il primo incontro con la
Morte e graficamente suggestivo l’inizio della prima
partita di scacchi, su una spiaggia pietrosa del Mare
del Nord.
Uno che ritiene di avere una videoteca fornita non può
non possederlo, è quasi come se la Biblioteca Nazionale
non avesse una copia della Divina Commedia.
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