L'aglio è una pianta aromatica il cui prodotto possiede tradizionalmente ,
oltre che un sapore inconfondibile, anche delle proprietà curative. Sembra
che fosse utilizzato nell'alimentazione già in epoche antiche, anche dagli
Etruschi.
L'aglio rosso di Proceno, coltivato
in un piccolo territorio tra Proceno e Acquapendente,
è caratterizzato da un
bulbo di medie dimensioni, con bulbilli corti e tozzi e la pellicola
esterna dal caratteristico colore rosso. Il sapore è forte e piccante, il
profumo intenso e persistente. Si può conservare a lungo senza particolari
accorgimenti anche per un anno. La diffusione e le caratteristiche
qualitative che lo rendono particolare dipendono dalla tipologia dei
terreni, situati a 400 - 450 m. sul livello del mare e dal clima
temperato. La semina avviene tra dicembre e febbraio, la raccolta a giugno e
luglio.
Il
seme è costituito da bulbi separati dal cespo. La semina è eseguita a mano,
con la scelta dei bulbilli migliori e più grandi da inserire nel terreno con
l'apice rivolto verso l'alto. Il controllo infestanti è anch’esso operazione
manuale, con interventi di sarchiatura nelle interfile e zappettatura lungo
le file o con fresa nel periodo di marzo e maggio. La starlatura, ovvero
l’eliminazione degli scapi fiorali per rallentare lo sviluppo vegetativo
della pianta e favorire invece l'ingrossamento del bulbo – è eseguita a
maggio. Alla
raccolta segue l’essiccazione che dura circa 2 mesi, in luoghi ben
ventilati. Le piante di aglio vengono legate prima a mazzi poi a treccia e
così vengono conservati in luoghi asciutti.
L'aglio rosso di Proceno è destinato principalmente al consumo fresco
(eccezionale a crudo strofinato sulla bruschetta con olio extra vergine di
oliva), ma viene usato anche in alcune preparazioni tradizionali come
l’agnello all'aglio, i lombrichelli all'aglione (pasta tipica della Tuscia,
preparata a mano con acqua e farina) ed il pane con il burro all'aglio.
La sagra dell'aglio
rosso di Proceno, istituita nel 1980, si tiene ad Agosto. |