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Altavilla in Irpinia è una delle
tante "altaville" che possiamo trovare in Italia, tra comuni,
frazioni o semplici località. In effetti il nome significa
semplicemente "città alta", ed è ben comprensibile che molti
luoghi possano aspirare a tale denominazione, in considerazione
delle loro caratteristiche geografiche. Anche se poi, come in
questo caso, tanto in alto non occorre andare visto che il paese
- situato circa 16 km a nord del capoluogo Avellino - sorge su
una collina di poco superiore ai trecento metri. Comunque, per
evitare omonimie, il nome ufficiale del comune è Altavilla
Irpina, anche se è evidente che l'aggettivo lo trovate solo
sulla segnaletica stradale.
La città di Altavilla (la
chiameremo così, per semplicità) aveva suscitato il mio
interesse per due manifestazioni che ogni anno si tengono nel
periodo estivo: il palio dell'anguria e i Battenti di San
Pellegrino. Ho escluso subito il primo evento: il termine
"palio", di per sé, è fin troppo inflazionato e non sentivo la
necessità di privilegiare quello di Altavilla rispetto ai
tantissimi "palii" che si svolgono un po’ ovunque in Italia.
Anche i battenti, a ben vedere, non sono una peculiarità di
Altavilla: manifestazioni analoghe si riscontrano in altre città
del sud. Mi ha colpito però l'immagine del Santo, cui è rivolta
la particolare devozione dei fedeli e in onore del quale si
celebra la festa.
Uno un santo se lo immagina in
una posa solenne e ieratica: mentre impartisce una benedizione o
mentre rivolge lo sguardo ispirato verso il cielo. Magari con il
volto contratto per le sofferenze del martirio, denudato e
umiliato, ma pur sempre sorretto e nobilitato dalla forza della
fede. I santi sono raffigurati sempre in piedi: la figura è
eretta e il gesto imperioso, quando non protettivo o
consolatorio. Talvolta i santi sono inginocchiati: con le mani
giunte e gli occhi elevati sembrano invitarci alla preghiera.
Un santo seduto no, non si è mai visto. Solo alla Vergine è dato
sedersi in trono con in braccio il Bambino, affiancata da angeli
e santi.
Voi capite la novità di un santo
seduto e per di più… addormentato. Tale è l'effigie di San
Pellegrino che possiamo venerare nel suo santuario e riprodotta
in santini, cartoline, illustrazioni, spille e medagliette.
Quando vidi per la prima volta questa immagine provai un senso
di profonda umanità: pensai che Pellegrino (anche il suo nome
non mi sembrò casuale) aveva percorso a piedi una lunghissima
strada per arrivare fino ad Altavilla e, una volta giunto a
destinazione, vinto dalla stanchezza, si era seduto e
addormentato. E così lo avevano trovato gli abitanti, che non
vollero disturbare il suo sonno e lo effigiarono in quella dolce
e rasserenante posizione.
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