Barabbata nel Sannio

La festa del grano a Foglianise, nel beneventano


                                                                                                               EDIZIONE 2007                  

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di Rosalba De Francesco

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  L'Italia è ricchissima di manifestazioni storiche e folcloristiche: tradizioni che vengono tramandate nei secoli e che esprimono l'orgoglio e il senso di appartenenza di una comunità, la celebrazione di una continuità di legami e di valori pur nel mutevole volgere dei tempi.
Tra queste, le feste di ringraziamento o "del raccolto" sono tra le più antiche e suggestive: in esse si esprime la fede e l'anima stessa di una comunità contadina.
Marta è famosa per la sua "Barabbata" che ogni anno, il 14 maggio, rinsalda il patto di fede e di amore tra i martani e la loro Madonna del Monte, attraverso la salita rituale al santuario e l'offerta dei frutti della terra e del lago, in una cornice di esaltante e irrefrenabile vitalità.
Ci è capitato, quest'estate, di assistere ad una manifestazione che con la Barabbata presenta più di una similitudine. Si svolge ogni anno, il 16 agosto, a Foglianise, un paese con poco più di tremila abitanti in provincia di Benevento, ed è conosciuta come la "Festa del grano".
L'occasione sono i festeggiamenti popolari in onore del patrono San Rocco (venerato tra l'altro anche nella Tuscia, ad Arlena di Castro e a Capodimonte).
 

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Apre il corteo il patrono S.Rocco
 
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Carro con battitura del grano
 
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Cattedrale di Chartres
 
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Cattedrale di Reims
 
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Cattedrale Votiva di Vienna
 
 

 
Sotto il sole impossibile del ferragosto e nella calura micidiale del mezzogiorno, forse per rievocare il sudore e la fatica antica della mietitura, un corteo di centinaia di persone si snoda compostamente per le contrade del borgo, percorrendo vari chilometri tra l'ammirazione della folla assiepata ai lati della strada: schiacciata sotto tettoie o paratie per cercar di arginare i raggi truculenti del sole o ammassata nelle poche e striminzite isole d'ombra.
La sfilata è aperta dalla statua del Santo, interamente realizzata in paglia, spighe e chicchi di grano, portata a spalla da quattro giovani in costume tradizionale. Segue il lungo, rituale, coloratissimo corteo delle donne che portano sul capo enormi cesti di spighe disposte a mò di fontana: sembra che sfidino le leggi di gravità con quel loro incedere calmo e sicuro, incuranti del carico ondulante che grava sulle loro teste, semplicemente appoggiato su fazzoletti arrotolati. Procedono in doppia fila, con abiti sgargianti, legate a due a due da una lunga fune di paglia intrecciata con nastri colorati. La fune, formando un ampio arco rovesciato, discendendo unisce le "fontane di spighe", a loro volta sormontate da svolazzanti bandierine colorate, e strascina sulla strada con bell'effetto coreografico. Alcune donne, quelle che aprono il corteo, al posto delle ceste portano in testa eleganti e rifinitissimi tabernacoli con le immagini del Sacro Cuore e della Madonna.
Il corteo delle donne rappresenta il nucleo più antico e, per così dire, originario della manifestazione. Il culto di San Rocco a Foglianise è infatti legato al ricordo di antichi eventi calamitosi in cui fu propiziata l'intercessione del santo: dall'epidemia di vaiolo del 1590 alla pestilenza del 1656. Già allora le donne, sfilando in due lunghe file per le strade del borgo, portavano alla cappella del Santo le offerte, costituite da covoni di grano: le tipiche "gregne", termine per altro usato in tutta la Tuscia per definire i fasci di spighe legati con spago nel corso della mietitura (prima dell'avvento delle mietitrebbie…).
La festa vera e propria nacque però vari decenni dopo: nel 1727, quando in paese si poté venerare una reliquia del Santo e per l'occasione si organizzarono grandi e solenni festeggiamenti. Anno per anno il corteo divenne così sempre più ricco e importante: sfilarono i carri trainati dai buoi, le immagini del Santo realizzate in grano e paglia intrecciata e, finalmente, all'inizio del secolo scorso, i caratteristici carri di grano riproducenti facciate di chiese e cattedrali che sono oggi il vanto e l'orgoglio di Foglianise e che hanno reso famoso il paese in tutta Italia e non solo.
Si tratta di autentiche opere d'arte, per quanto destinate ad esistenza effimera.
 

 
  Trattori con rimorchio, completamente ricoperti e sommersi di fasci di grano, trasportano o per meglio dire sospingono perfette e compiute riproduzioni di architetture sacre, interamente realizzate in chicchi di grano, paglia e spighe. Si tratta di mosaici finissimi, autentici merletti ricamati da mani abilissime, che riproducono in ogni particolare i soggetti prescelti.
I carri incedono lentamente, guidati dalle indicazioni di due "suggeritori" posti ciascuno su un lato del carro e che accompagnano il pilota, completamente oscurato dalla struttura, lungo il percorso da compiere.
Quest'anno abbiamo visto sfilare, autentica parata d'onore, la cattedrale di Chartres, la Chiesa Votiva di Vienna, la cattedrale di Reims, la chiesa della Madonna di Loreto, quella di San Matteo di Lecce, il duomo di Assisi, l'abbazia di Alcobaca di Lisbona, il duomo di Modena, vari campanili d'Italia…
E poi ancora una scultura di paglia inneggiante alla pace, alcune composizioni ispirate alla favola di Pinocchio realizzate dai ragazzi delle scuole di Foglianise, e ancora altro. Negli ultimi anni, infatti, accanto alle tradizionali facciate che costituiscono la parte più autenticamente artistica e insieme spettacolare della manifestazione, la fantasia degli scultori del grano di Foglianise si è esercitata nei soggetti più vari, anche in quelli strettamente legati all'attualità.
Insomma se non è una "barabbata", è qualcosa che un po’ le si avvicina: e allora perché non promuovere un gemellaggio? Sarebbe bello veder sfilare il 14 maggio a Marta i carri di grano di Foglianise e il 16 agosto a Foglianise i carri di fiori e di frutta di Marta…
 

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Chiesa di Loreto
 
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Chiesa di San Matteo a Lecce
 
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Donne con cesti di grano Donne con i tabernacoli Duomo di Assisi I campanili
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Il lungo corteo delle donne I tabernacoli aprono il corteo L'abbazia di Alcobaca a Lisbona Mai più guerre

Tutte le foto sono di Rosalba De Francesco e sono state realizzate a Foglianise il 16 agosto 2003.
 

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