Un Miracoloso ritorno

L’ incredibile vicenda del ritrovamento della Statua della Madonna dello Speronello di Montalto


 

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 di Vittorio Gradoli, presidente associazione subacquea Assopaguro, Montalto di Castro

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Montalto non è nuovo alle disastrose conseguenze degli avvenimenti meteorologici causati dalle alluvioni.

Già all’inizio degli anni ’60, il torrente Arrone, che divide il territorio di Montalto da quello di Tarquinia, dopo giorni di piogge incessanti straripò e distrusse il ponte che lo attraversava sull’ Aurelia. Molte auto caddero nella voragine, e ci furono anche dei morti.

Le esondazioni del fiume Fiora, poi, sono piuttosto frequenti, causando importanti danni materiali particolarmente alla Marina, dal momento che è quella la zona nella quale si concentra il flusso dell’acqua che fatica ad immettersi nel mare.

Tra le tante, l’alluvione dell’ Ottobre 1987 sconvolse completamente il volto della foce. In quel luogo, esisteva un vero e proprio villaggio di pescatori, costituito da caratteristiche baracche di legno  dove i pescatori riponevano gli “attrezzi” del mestiere, riparavano le reti ed ormeggiavano le loro barche. L’alluvione divelse completamente le casupole, distrusse il piazzale antistante e trascinò via molte barche.

Ma l’evento più terribile è stato quello avvenuto il 12 Novembre 2012.                                                       

Dopo giorni di piogge violente, il fiume Fiora ruppe gli argini e la Marina fu, per una buona metà, completamente allagata. In un primo momento, non fu possibile valutare i danni perché il livello delle acque era talmente alto che soltanto i Vigili del Fuoco e la Protezione Civile potevano raggiungere la zona col gommone. Molte persone furono tratte in salvo grazie al loro intervento ed a quello degli elicotteri.                                                                                                                          Quando le acque si ritirarono, comparve davanti agli occhi di tutti uno scenario da Apocalisse.                Strade sommerse dal fango, case allagate, attività commerciali azzerate perché le attrezzature ed i materiali erano completamente inservibili, detriti di ogni genere sparsi sull’intero territorio ed infine molte barche trascinate via dal fiume in piena ed affondate dalla furia del mare. Quelle dei più fortunati furono ritrovate “depositate” dall’acqua in mezzo ai campi. Oppure ritrovate spiaggiate nella costa vicina.  Altre, molti giorni dopo, sono state ritrovate all’ Isola del Giglio, all’ Elba o, addirittura, in Sardegna o in Corsica.

In mezzo a questo dramma, nessuno fece caso alla scomparsa di una piccola statua in vetroresina situata all’ingresso della Marina in un’apposita nicchia costituita da una prua di una imbarcazione da pesca.                                                                                                                  
Benedizione della Madonnina da parte di papa Woityla

Benedizione della Madonnina da parte di papa Woityla

Festa della Madonna dello Speronello a Montalto Marina

Festa della Madonna dello Speronello a Montalto Marina

La Madonna sommersa

  La Madonna sommersa

La posa in acqua della Madonna

La posa in acqua della Madonna


Si trattava della replica della “Madonna dello Speronello”, la statua raffigurante una dolce immagine della Madonna con in braccio il Bambino, posta sott’acqua proprio nei fondali rocciosi dello “Speronello” (situati a circa un miglio a largo della costa montaltese), ad una profondità di 14 metri.

Il bisogno di protezione ed il profondo sentimento religioso di chi va per mare sono alla base della realizzazione di simboli religiosi in mare. In Italia se ne contano a decine, ed il più famoso è il “Cristo degli Abissi”, a San Fruttuoso, calato in mare nel 1954.

Fu così che, nel 1997, un gruppo di pescatori, di sub e di diportisti di Montalto appoggiati con entusiasmo dal parroco di allora, Don Domenico, decisero di realizzare una Statua della Madonna.

Grazie all’aiuto determinante di quest’ultimo, la Statua Santa fu benedetta da Papa Giovanni Paolo II e  posta successivamente in uno dei fondali più luminosi di Montalto con solenne cerimonia.

Da allora, il 16 Agosto di ogni anno, un corteo di barche si reca verso quel luogo , formando una suggestiva processione a mare che culmina con un peculiare rito religioso, con un omaggio floreale portato dai sub alla base della Madonna e con un bagno ristoratore da parte dei molti presenti alla cerimonia.

Dal momento che soltanto i subacquei possono godere della visione della Madonna sommersa, in un secondo tempo fu realizzata una copia fedele della Statua che fu sistemata proprio all’ingresso della Marina.

Alla base delle  statue furono poi poste, nel 2010, due targhe commemorative in seguito alla prima visita da parte di un Vescovo alla Madonna dello Speronello. L’alto prelato era il Vescovo di Tarquinia e Civitavecchia, S.E.R. Mons. Carlo Chenis, morto prematuramente nel 2009.

Dopo circa tre mesi dal tragico avvenimento del 12 Novembre 2012, quando ormai nessuno più pensava alla statua posta all’interno della nicchia costituita da una barca, una notizia incredibile apparve sui giornali.                                                                                                                                           

La Madonna dello Speronello  è miracolosamente ricomparsa nelle acque di Porto Cervo, in Sardegna, distante oltre 150 miglia da Montalto. Un viaggio straordinario, impegnativo per qualsiasi natante, ma che la Statua ha incredibilmente compiuto, sfidando le tempeste e le imbarcazioni che attraversano quel tratto di mare.                                                             


Il ritorno della Madonna dello Speronello a Montalto Marina

Il ritorno della Madonna dello Speronello a Montalto Marina

Il ritorno della Madonna dello Speronello a Montalto Marina

Il ritorno della Madonna dello Speronello a Montalto Marina

La copia della Madonnina posta sul piazzale del porto dei pescatori

Il ritorno della Madonnina posta sul piazzale del porto dei pescatori

La benedizione della copia della Madonnina

La benedizione della copia della Madonnina


A ritrovarla è stato un pescatore del luogo che ha riconsegnato la scultura ai Carabinieri.                

Pur essendo in parte scheggiata e mancante della parte superiore del capo, questi, grazie all’iscrizione posta alla sua base, sono stati in grado di risalire alla sua provenienza.                                       

La cosa incredibile, è che è stata ritrovata proprio in prossimità della statua della Madonna di Stella Maris, venerata in quelle acque.

Il simulacro è stato poi preso in custodia da Don Raimondo Satta, parroco di Porto Cervo, e posto all’interno della Parrocchia, dove è ben presto stato oggetto della visita e della venerazione da parte dei fedeli di quella Comunità.

Per i montaltesi, tuttavia, la Marina, ritornata “quasi” alla normalità, senza quell’Immagine Santa non era più la stessa.                                                                                                                                                  

Tutti ne reclamavano il ritorno e così una delegazione capeggiata dal Parroco di Montalto, Don Marcelo Lopresti, si è recata in Sardegna per prendere in consegna la Madonnina.                                                                                                                                                          

Il 15 Giugno, assieme a Don Raimondo, con una solenne cerimonia celebrata dal Vescovo di Civitavecchia Mons. Marrucci, è avvenuto il trionfale ritorno.                                                       

C’erano tutti: le Forze dell’ ordine, gli uomini della Capitaneria di Porto, i pescatori, i sub e soprattutto molti fedeli in trepidante attesa.

Si è pensato di lasciare questa scultura nello stesso stato nel quale è stata ritrovata, a rappresentare la sofferenza che accomuna la Madonna a tutti coloro che hanno subito l’alluvione. E si è pensato che la cornice ideale fosse proprio ciò che resta della  “Santa Chiara”, la barca ammiraglia  che da sempre, in processione, ha accompagnato religiosi ed autorità verso lo Speronello.

Ma pensiamo anche che questo prodigioso ritrovamento ed il successivo riposizionamento abbia un chiaro significato simbolico: il desiderio di rinascita e di ritorno ad una vita normale ed operosa che da sempre caratterizza la comunità montaltese.

 

Vittorio Gradoli, presidente Associazione subacquea ASSOPAGURO di Montalto di Castro

 

 

 

 

 

 



 

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