Luciano Bonaparte: una breve biografia

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di Anzio Risi

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Luciano Bonaparte
(1808), olio su tela, cm. 71x 53
François Xavier Fabre (1776-1837)
Museo Napoleonico di Roma

  Terzo figlio di Carlo Maria Bonaparte e Maria Letizia Ramolino, Luciano nacque ad Ajaccio il 21 marzo 1775. Dopo gli eventi rivoluzionari del 1789, si gettò nella lotta militando sia in Corsica che in Provenza tra i partigiani di Robespierre col nome di "Bruto". Nel 1794 sposa Christine Boyer dalla quale avrà due figlie: Carlotta e Cristina.
Munito di doti di grande oratore e di forte carattere, nel 1798 è eletto all'Assemblea dei Cinquecento ed avrà parte preponderante nel colpo di stato del 18 brumaio (9 Novembre) 1799. Nel mese di maggio del 1800 muore la moglie Christine Boyer da tempo malata e in attesa del terzo figlio, nel novembre dello stesso anno Napoleone lo nomina ambasciatore in Spagna con lo scopo di instaurare proficui rapporti di collaborazione tra le due nazioni.

  
  Ritornato a Parigi all’inizio del 1802, conobbe la ventiquattrenne Alexandrine de Bleschamps vedova Jouberton, madre di una bambina di nome Anne Hippolyte. Il 24 maggio 1803 nacque il primo figlio di Alexandrine e Luciano, Giulio Lorenzo Luciano, poi sempre chiamato Carlo Luciano. Il 25 maggio dello stesso anno fu battezzato il primogenito e celebrato il matrimonio religioso tra Alexandrine e Luciano. Di tale evento Napoleone, e tutta la famiglia Bonaparte, ne furono messi a conoscenza soltanto nell’ottobre 1803 quando fu celebrato il matrimonio civile tra i due. Napoleone, soprattutto, non gradì la scelta di Luciano per il quale pensava ad un matrimonio d'interesse a fini politici. Il contrasto tra i due fratelli divenne insanabile nel 1804, nel momento in cui Luciano ebbe sentore delle ambizioni dittatoriali del fratello, che egli, convinto repubblicano, non poteva avallare. In quell’anno partì con tutta la famiglia alla volta di Roma, dove nacque la sua seconda figlia Letizia. La prima residenza fu presso lo zio Cardinale Fesch, poi acquistò e si trasferì a Palazzo Nuňez in via Bocca di Leone. Qui Luciano conduceva una intensa vita mondana ed intellettuale, cui alternava i soggiorni nella quiete della sua villa la Rufinella, nei pressi di Frascati. Il 14 giugno 1806 nacque a Roma il terzo figlio di Luciano, cui fu dato il nome di Giuseppe Luciano, il quale morì dopo pochi mesi e successivamente fu sepolto nella Chiesa Collegiata di Canino, dove Luciano fece eseguire dal Canova un bassorilievo raffigurante un angelo che solleva un bimbo. Il 22 luglio 1807 nacque la quarta figlia di Luciano, Giovanna.
  Nel febbraio 1808 Luciano acquistò i terreni che la Camera Apostolica possedeva a Canino, dove egli vi giunse per la prima volta il 15 agosto. Nel novembre dello stesso anno prese stabile dimora a Canino, presso il Castello di Musignano. Nel 1809 i territori dello Stato Pontificio furono annessi all’Impero francese, nel novembre dello stesso anno nasce il quinto figlio di Luciano, Paolo Maria. La madre Letizia si prodigò sempre per riappacificare Napoleone e Luciano, ma i suoi tentativi non ebbero successo tanto che Luciano decise di lasciare l’Italia per gli Stati Uniti d’America. La fuga su un brigantino si arrestò al largo della Sardegna, dove fu catturato dagli inglesi nell’agosto del 1810. Dapprima fu trasferito a Malta, poi in Inghilterra, dove nacque il sesto figlio Luigi, fino al 1814. Liberato dagli inglesi, dopo che Napoleone fu sconfitto a Lipsia e spedito in esilio all’Isola d’Elba, Luciano rientrò nel maggio 1814 a Roma.
  Con chirografo del 31 agosto 1814 Pio VII nominava Luciano Bonaparte Principe di Canino, “… aggregando detto Luciano Bonaparte e suoi discendenti nel numero e rango degl’altri nobili illustri ed antichi principi …”.
 

 


Carlo Maria Bonaparte
(1746 - 1785)
il padre di Luciano
 


Maria Letizia Ramolino
(1750 - 1836)
la madre di Luciano
  Nel marzo 1815 Napoleone rientra a Parigi seguito subito dopo da Luciano, che si prodigherà a sostenere il fratello impegnato a preparare lo scontro finale con gli eserciti della VII Coalizione. Luciano e Napoleone s’incontrano a Parigi ai primi di maggio del 1815 e, quest’ultimo, decorò il fratello con la Legion d’Onore. La sconfitta di Waterloo segnerà la fine del progetto napoleonico. Luciano rientrò a Roma nel settembre del 1815, e poco dopo nacque il suo settimo figlio Pietro Napoleone. In questo periodo Luciano sembra conducesse una vita molto ritirata presso la sua villa della Ruffinella, nel 1816 gli nacque l’ottavo figlio Antonio Luciano. La circostanza di essere il fratello di Napoleone sottoponeva Luciano ad un regime di sorvegliato speciale, additato da alcuni come facente parte di sette segrete che cospiravano contro lo Stato Pontificio. Nel 1818 nasce la nona figlia di Luciano, Alessandrina Maria. Nel 1819 pubblica il poema epico in dodici canti La Cyrnéide ou la Corse sauvée. Oltre all’amore per le lettere Luciano si dedicò con grande passione all’astronomia, assistito sempre da padre Maurizio da Brescia, installò a Senigallia nel 1823 un telescopio che aveva acquistato nel periodo della sua “prigionia” in Inghilterra. Nel gennaio di quell’anno nacque a Bologna la sua decima figlia, Costanza Maria. Il 21 marzo 1824 Leone XII concesse a Luciano Bonaparte il titolo di Principe di Musignano, che si andava ad aggiungere a quello già posseduto di Principe di Canino.
 
Nel 1828 Vincenzo Campanari, studioso di Tuscania ed appassionato di antichità, riscoprì l’antica città etrusca di Vulci situata nei pressi del Castello della Badia. La notizia giunse fino a Luciano, che in quel periodo soggiornava tra Bologna e Senigallia. Alexandrine giunta a Canino nell’ottobre di quell’anno fece iniziare degli scavi presso la Cuccumella, Luciano la raggiunse nel dicembre. Era iniziata l’avventura archeologica del Principe di Canino. Luciano si gettò a capofitto negli studi archeologici, coadiuvato dal sempre presente padre Maurizio da Brescia, e nel 1829 pubblicò in francese presso la Tipografia Tosoni di Viterbo Muséum étrusque – Fouillese de 1828 à 1829, dove si dava conto degli scavi archeologici eseguiti nei dintorni di Vulci. L’ultimo scritto politico di Luciano è del 1834, quando pubblica a Londra Aux citoyen français un appello a sostegno della causa bonapartista, nel quale si proponeva di ristabilire, tramite plebiscito, una Repubblica consolare elettiva. Nel 1835, sempre a Londra, pubblica La vérité sur les Cent-Jours, la ricostruzione dell’ultimo periodo di Napoleone al potere. Morirà a Viterbo il 29 giugno 1840 all’età di 65 anni, ed il suo corpo fu deposto nella Cappella gentilizia nella Collegiata di Canino dove si trova tutt’ora.
 
 


Christine Boyer
(1773 - 1800)
prima moglie di Luciano sposata nel 1794
 

Alexandrine
Jacob de Bleschamp
(1778 - 1855)
seconda moglie di Luciano sposata nel 1803
 

 

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