Il Carnevale


 

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di Giacomo Mazzuoli

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Tradizionalmente nei paesi cattolici, il Carnevale ha inizio con la Domenica di Settuagesima (la prima delle sette che precedono la Settimana Santa secondo il calendario Gregoriano) e finisce il martedì che precede il Mercoledì delle Ceneri che segna l'inizio della Quaresima. La durata è perciò di due settimane e due giorni. Il momento culminante si ha dal Giovedì grasso fino al martedì, ultimo giorno di Carnevale (Martedì grasso). Questo periodo, essendo collegato con la Pasqua, non ha ricorrenza annuale fissa ma variabile. Per questo motivo i principali eventi si concentrano in genere tra i mesi di febbraio e marzo. Nel rito Ambrosiano, che riguarda la Diocesi di Milano, il Carnevale dura 4 giorni di più e termina il sabato che precede al prima domenica di Quaresima.
 

L'origine del carnevale non è certa. Alcuni sostengono che si tratti di una festa popolare collettiva trasmessa attraverso i secoli come eredità delle feste pagane dell'antica Grecia, che si svolgevano il 17 dicembre (Saturnali, in onore del dio Saturno) e il 15 febbraio (Lupercali, in onore del dio Luperco). Secondo altri le sue radici affondano in alcune feste primitive (10.000 anni a.C.) di carattere orgiastico, che si tenevano per festeggiare l'arrivo della primavera, durante le quali le persone si lasciavano trasportare dalla danza e dall'ubriachezza. Altri ancora, infine, ritengono il carnevale un retaggio delle allegre feste egiziane in onore della dea Isis (2000 a.C. circa).
 

 


Carro allegorico ad Acireale
Carro allegorico ad Acireale
 

 


La battaglia delle arance durante il carnevale di Ivrea

 
 

Rio de Janeiro
Rio de Janeiro

 


 

Carri a Ronciglione
Carri a Ronciglione

 

  Oggetto di discussione è anche l'origine del nome "carnevale", che deriverebbe da un'espressione latina: "carrum novalis" ("carro navale"), cioè una specie di carro allegorico - a forma di barca - con cui i romani inauguravano le commemorazioni. Sempre dal latino ha origine la frase: "carnem levare" ("togliere la carne") che fu associata, nel corso dell’XI e XII secolo, al primo giorno di Quaresima, quando comincia appunto il digiuno della carne; in seguito il termine avrebbe preso ad indicare l'intero periodo precede la Quaresima, il carnevale.
Quel che è certo è che all'inizio dell'era cristiana la Chiesa ha dato a tal genere di feste un nuovo orientamento, punendo severamente gli abusi. Il carnevale fu incorporato al calendario religioso, che lo colloca in un periodo antecedente la Quaresima facendolo terminare nel dolore del Mercoledì delle Ceneri. Già nel periodo dell'impero romano, in ogni modo, durante il carnevale erano in uso i coriandoli e per le strade si vedevano carri allegorici, corse di cavalli, lanci di uova ed altri divertimenti.
Le prime testimonianze documentarie del carnevale risalgono ad epoca medievale (sin dall'VIII sec. ca.) e parlano di una festa caratterizzata da uno sregolato godimento di cibi, bevande e piaceri sensuali. Per tutto il periodo si sovvertiva l'ordine sociale vigente e si scambiavano i ruoli soliti, nascondendo la vecchia identità dietro delle maschere.


 

  I festeggiamenti culminavano solitamente con il processo, la condanna, la lettura del testamento, la morte e il funerale di un fantoccio, che rappresentava allo stesso tempo sia il sovrano di un auspicato e mai pago mondo di "cuccagna", sia il capro espiatorio dei mali dell'anno passato. La fine violenta del fantoccio poneva termine al periodo degli sfrenati festeggiamenti e costituiva un augurio per il nuovo anno in corso.        Il ballo in maschera, introdotto dal papa Paolo II, acquistò forza nei secoli XV e XVI per influenza della Commedia dell'Arte. Questo tipo di manifestazione artistica, dove prevaleva l'ordine e l'eleganza, comincerà a sparire verso la fine del XIX secolo e l'inizio del XX. La tradizione, tuttavia, si mantiene ancora viva in alcune città europee come Nizza, Monaco e Venezia. Il Carnevale più famoso e coinvolgente del mondo è sicuramente quello di Rio de Janeiro. In Italia, oltre quello di Venezia, che viene celebrato da migliaia di persone in maschera, citiamo quelli di Viareggio ed Acireale, con sfilate di carri allegorici, ed il carnevale di Ivrea, con la famosa battaglia delle arance.                
Nella Tuscia sono tre i centri in cui le manifestazioni carnevalesche sono più sentite: Ronciglione, in cui, oltre la sfilata di carri allegorici, si tiene la corsa di cavalli a vuoto nella via principale del paese; Acquapendente, con il corteo di carri e la sagra delle “fregnacce”, una sorta di frittatine a base di acqua e farina che possono essere servite dolci o salate; Civitacastellana, con una
fastosa la sfilata di mille bambini in maschera.
 

Venezia
Venezia

 


 


Carri allegorici a Viareggio

 


 

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