LE ASTE AL RIBASSO

UNA NUOVA INSIDIA SI AGGIRA NEL WEB

 


 

Stampa

di Giacomo Mazzuoli

Clicca sull'immagine per corrispondere con l'autore


Da qualche tempo stanno prendendo piede sul web le cosiddette "aste al ribasso" che presentano caratteristiche diverse dalle tradizionali "aste al rialzo" (ad esempio il sistema utilizzato su eBay), prima tra tutte quella di consentire l'acquisto di beni anche di pregio, come autovetture e moto, a prezzi molto bassi.

Il funzionamento generale di questi siti appare a prima vista estremamente semplice.

Infatti, in via molto generale, chi vuole comprare un oggetto "al ribasso" deve presentare un'offerta unica e più bassa rispetto a quelle presentate dagli altri offerenti. In altre parole, l'offerente deve, al tempo stesso, riuscire a fare l'offerta più bassa ed essere l'unico ad averla lanciata.

Al fine di poter partecipare, il titolare del sito web richiede, per ciascuna offerta che il partecipante intendesse fare, una somma di denaro di entità variabile (generalmente non superiore ai 2 euro); tale somma viene prelevata da un conto corrente precedentemente aperto - in alcuni casi nel momento stesso dell'iscrizione al sito - e contemporaneamente si viene informati sullo stato della propria offerta (se dunque è l'unica nonché la più bassa).

Chiaramente, pur essendo il prezzo di aggiudicazione in taluni casi tanto basso al punto che l'aggiudicazione stessa di un oggetto di valore come un'automobile od una moto può avvenire sulla base di pochi euro, la possibilità di vincita è legata o alla "incredibile" fortuna di chi indovina l'offerta unica e più bassa, ovvero al numero di offerte presentate (ovvero ancora alla coesistenza di entrambe le circostanze).

Orbene, il ruolo preponderante rivestito dalla "fortuna del partecipante" nel meccanismo descritto, collocherebbe immediatamente il meccanismo stesso nel mondo del gioco d'azzardo, con tutte le rilevanti conseguenze in ordine alla possibile contestazione dei reati contravvenzionali di cui all'art. 718 del codice penale (il quale punisce il reo con l'arresto da tre mesi ad un anno), ovvero delle sanzioni previste dall'art 110 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza il quale provvede, fra l'altro, a definire il concetto di "gioco d'azzardo effettuato in via elettronica". A tal fine, esso precisa che "Si considerano apparecchi e congegni automatici, semiautomatici ed elettronici per il gioco d'azzardo quelli che hanno insita la scommessa o che consentono vincite puramente aleatorie di un qualsiasi premio in denaro o in natura" e che "L'installazione e l'uso di apparecchi e congegni automatici, semiautomatici ed elettronici da gioco d'azzardo sono vietati nei luoghi pubblici o aperti al pubblico e nei circoli ed associazioni di qualunque specie".

Le aste al ribasso come gioco d'abilità

Prendendo per buona l'affermazione di alcune case d'asta riportata da organi di stampa, secondo cui le aste al ribasso non rientrerebbero nelle ipotesi dei "giochi d'azzardo" bensì nel novero dei "giochi d'abilità" ovvero dei cosiddetti "skill games", essenzialmente basati sulla ricerca della strategia vincente al fine di lanciare la migliore offerta e di aggiudicarsi l'asta . L'istituto più vicino a quello delle aste al ribasso sembrerebbe essere quello del c.d. gioco lecito il quale, tuttavia, nella disciplina italiana presenta caratteristiche assolutamente difformi dal meccanismo proprio delle aste al ribasso medesime, sia avuto riguardo ai giochi tradizionali ed alle modalità di gioco (in linea molto generale legate all'inserimento di monete metalliche, a puntate non superiori all'euro ovvero all'assenza della distribuzione di premi), sia, infine, ai cosiddetti "giochi d'abilità a distanza", recentemente introdotti dal Legislatore italiano, i quali sono inoltre subordinati alla procedura di concessione rilasciata dall'Amministrazione dei monopoli di stato e non sono ancora tecnicamente possibili in quanto la medesima Amministrazione non ha ancora definitivamente abilitato le piattaforme di gioco e del singolo gioco alle prescrizioni normative.

Si aggiunga che esistono giocatori "professionisti" su questi siti che - matematicamente - escludono quasi interamente i giocatori occasionali dalla possibilità di vincere.

Teoria facilmente dimostrabile: prendiamo in esempio un  iPod Touch 16 GB del valore di 400,00 euro. Supponiamo che uno di questi giocatori "professionisti" (li chiamerei piuttosto "accaniti") ritenga che spendere 200,00 euro (la metà) sia un prezzo accettabile per un iPod. Magari poi lo può rivendere su eBay a prezzo pieno e otterrebbe un ricavo di 200,00 euro.

Sappiamo che con 200,00 euro è possibile acquistare 100 offerte. Quindi lui solamente, è in grado di coprire tutte le offerte che vanno da 0,01 centesimi a 1,00 euro.

Le aste al ribasso sono lotterie?

Secondo alcune Associazioni di consumatori che avrebbero presentato denuncia per pubblicità ingannevole contro talune case d'asta al ribasso, i relativi siti web avrebbero la medesima funzione delle lotterie, e per questo motivo potrebbero contrastare con l'attuale legislazione italiana.

Non sembra, ad onor del vero, potersi riscontrare le caratteristiche delle lotterie nel meccanismo delle aste al ribasso, ed al riguardo appare utile segnalare come la disciplina normativa in tema stabilisca che è proibita ogni sorta di lotteria, salvo ipotesi specifiche autorizzate da leggi speciali e con la supervisione ed il controllo dell'Amministrazione dei Monopoli di Stato.

 

 

 

 
 
 
Banner pubblicitari presenti sui siti di aste al ribasso
 
 
 
 
 
 
 


 

 
 
 

 

 
                             

                                                                                 

 

 
  
 

TORNA SU