CHE FINE HANNO FATTO LE MURA ETRUSCHE DI BOLSENA?

Negli ultimi anni hanno visto due volte la luce e per due volte sono state reinterrate


 

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di Giacomo Mazzuoli

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Sembra una storia paradossale ma sapendo come vanno le cose in tema di rinvenimenti archeologici purtroppo nulla ci può più sorprendere.

I fatti sono questi: Nell’ottobre/novembre 2003 a Bolsena in Via della Pescara, a poche decine di metri dalla riva del lago, iniziarono i lavori  per la realizzazione di due palazzine di civile abitazione, improvvisamente i mezzi di scavo andarono a cozzare contro dei grossi massi che si trovavano sotto la superficie. I lavori vennero quindi sospesi. In seguito, su disposizione della Soprintendenza, fu eseguito un saggio esplorativo per capire di cosa si trattasse. Poi tutto fu ricoperto di terra.

Ecco la relazione in merito al ritrovamento che fa il prof. A. Timperi della Soprintendenza Archeologica al 1°Congresso dell’Archeologia del Sottosuolo - Bolsena 2005.

"...L'ultima, più interessante scoperta c’è stata riservata in un’altra località, sempre in questo settore della piana verso il Lago, in via della Pescara, dove, durante alcune opere di lottizzazione, il lavoro dei nostri collaboratori, ha messo in risalto la presenza di una serie di blocchi in tufo che fanno riferimento all’età etrusca.
Nel sondaggio eseguito è uscito fuori un bel tratto di muro in opera quadrata, che per le caratteristiche che presenta, l’assenza di grappe, di malte, il tipo di materiale usato un tufo giallo e rosso, la misura dei blocchi, ci riportano all’età etrusca, almeno al V , IV secolo a.C. La struttura di questo muro è molto grande, oltre i 30 metri di lunghezza. Lo spessore, nel punto dove è stato trovato intatto, supera i 2 metri, Sulla prima cartina si vede bene come questo muro in realtà non sia poi tanto lontano da quei tratti che abbiamo indicati e che l’ing. Fioravanti aveva individuato come il tracciato sicuro della Via Cassia verso Bolsena, quindi in realtà questo muro, che noi con buona sicurezza datiamo al V, IV secolo a. C., quindi di età etrusca, probabilmente fa parte di quelle che dovevano essere le fortificazioni dell’antica città etrusca, in direzione del Lago e non solo, ma la vicinanza della Cassia, fa pensare che in realtà la Via Cassia in età romana sia stata sistemata su un’antica percorrenza etrusca che costeggiava il Lago.
Questa sembrerebbe, secondo gli ultimi studi che stiamo facendo in Soprintendenza, una buona ipotesi, la sicurezza non ce l’abbiamo, però la struttura è sicuramente etrusca, vicino c’è una strada romana di primaria importanza, che però con una buona dose di sicurezza, possiamo dire si è installata su un percorso, ed è anche logico, un percorso di età etrusca."

Per sei anni nulla è stato più toccato fino a ottobre 2009, quando è stato finanziato, sembra a spese dello stesso proprietario del terreno ai fini dello sblocco dei lavori edili, un altro saggio esplorativo più accurato del precedente del 2003/2004.
Terminato lo scavo archeologico esplorativo, sono stati stesi ancora una volta dei teli sulle mura rinvenute e, nel giro di qualche ora, l’area è stata nuovamente ricoperta di terra e tutto è tornato alla normale imperturbabilità, all’oblio assoluto, in attesa di edificare edifici moderni.

Già negli anni’50 del secolo scorso l’archeologo francese Bloch scoprì a Bolsena altri ampi tratti di mura molto simili in zone più interne poste sulle colline, uno di questi è ben visibile sulla strada Orvietana prima di arrivare alla Rocca Monaldeschi. Lo stesso Bloch scriveva che ”La configurazione generale della cinta muraria conferiva alla città etrusca una forma in stadi successivi con ripidi pendii che conducevano dai quartieri bassi, situati ad una altitudine di 400 metri, fino all’acropoli culminante a più di 600 metri. Questa è una disposizione particolare.... Come è il caso più frequente per le città italiche costruite in un periodo abbastanza lontano e in particolare per la quasi totalità delle città etrusche, la posizione occupata da Volsinii è forte e si può anche dire eccezionalmente forte. Le diverse colline che costituiscono il suo territorio sono di difficile accesso con un burrone profondo da 20 a 30 metri, il Fosso Brutto, che limita il fianco nord dell’acropoli e tutto il lato ovest della città. Questo taglio nel terreno va, infatti, dalla parte posteriore della Mozzetta fino alle rive del Lago di Bolsena. Le due pareti del burrone cadono a picco e rendono, in questo settore, l’accesso alla città quasi impossibile. Infine, dalle diverse colline volsiniesi, lo sguardo abbraccia il perimetro intero del lago e tiene in vista Montefiascone, situata a 15 chilometri a sud. Panorama splendido, ma anche posizione strategica di prim’ordine, poiché permette di svelare l’avanzata del nemico proveniente da sud.”

Altri tratti di mura etrusche scoperte a Bolsena. Oggi le uniche visibili sono quelle della foto a sinistra sulla strada orvietana nei pressi della Rocca Monaldeschi

Una cosa dunque è certa, dove oggi è Bolsena già nel V-IV secolo a.C., e probabilmente anche prima, esisteva una notevole città etrusca fortificata di cui si ignora il nome. L’Archeologia ufficiale sembra voler ignorare queste origini e continua a  identificare Bolsena come Volsinii Novi, ovvero la città che i romani costruirono ex-novo nel III secolo a.C. per deportarvi gli etruschi sconfitti di Velzna (Orvieto). Le mura di via della Pescara ci raccontano che la città era ancora più estesa di quanto si pensasse fino alle scoperte di Bloch, ma ora sono state ricoperte e forse non vedranno più la luce. Chissà quante altre cose ci avrebbero raccontato quelle antiche vestigia se si fosse continuato a scavare…