Il giorno 21
novembre 2003 noi alunni delle classi 1°B e 2°B dell'Istituto Tecnico
Commerciale e Geometri "C.A. Dalla Chiesa" di Montefiascone,
accompagnati dalle insegnanti prof.sse Silvia Galli e Maria Bina
Panfini, ci siamo recati a visitare la sinagoga di Pitigliano, paese
di antiche origini etrusche nel cuore della Maremma grossetana, noto
per aver ospitato una importante comunità ebraica già a partire dalla
fine del XV° secolo.
Guidati dalla sig.ra Elena Servi, autentica memoria storica della
locale comunità ebraica, abbiamo visitato la "Piccola Gerusalemme" di
Pitigliano, così definita per i secolari rapporti di pacifica
convivenza e di tolleranza tra la popolazione ebraica e quella
cristiana.
La prima tappa del nostro percorso è stata la sala del "bagno
rituale". Attraverso gli scavi sono state riportate alla luce le
antiche vasche utilizzate dalle donne per il rito della
purificazione. Ci siamo poi trasferiti nei locali della cantina dove
veniva prodotto, secondo le regole del rito ebraico, il vino Kasher.
Tutt'oggi ne viene prodotta una piccola quantità dalla Cantina
Cooperativa di Pitigliano, sotto la supervisione di un rabbino, nel
rispetto scrupoloso delle antiche regole.
Eccoci poi nel Museo di Cultura Ebraica, ritenuto il più antico luogo
di culto fin dai tempi del primo insediamento della comunità: qui
sono attualmente esposti numerosi oggetti tipici del culto ebraico.
Alcuni di questi, tra cui la stella a sei punte di David, il
candelabro a sette e a nove braccia, la Torah, vale a dire il sacro
libro ebraico scritto da destra verso sinistra (particolarità della
scrittura ebraica), ci hanno suscitato molto interesse e curiosità
(essendo oggetti estranei al nostro culto religioso) e ci hanno
trasmesso una sensazione come di occulto per il loro valore simbolico
e, per noi, arcano.
La nostra visita è proseguita con il macello Kasher, dove venivano
macellati secondo il rito gli animali consentiti, vale a dire pollame
e ruminanti con lo zoccolo spaccato. La macellazione di questi
animali veniva effettuata attraverso un solo colpo netto e rapido
alla carotide, in modo che l'animale soffrisse il meno possibile.
Arriviamo poi al "Forno delle Azzime", usato esclusivamente per la
cottura dei dolci di Pasqua e del pane azzimo (cioè senza lievito)
per tutta la comunità nel periodo pasquale. Era ancora in uso nel
1939, quando la comunità dovette interrompere il culto in seguito
alle leggi razziali.
La nostra penultima tappa è stata la tintoria, antica bottega
artigiana, come documenta il ritrovamento delle vasche originarie.
Nel corso della visita dovrebbero fare attenzione i "giganti": gli
ambienti infatti, scavati nel tufo, sono bassi e stretti.
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La prof.ssa Panfini
con un alunno |
La sig.ra Elena Servi, memoria
storica della comunità ebraica di Pitigliano |
Veniamo infine
all'ultima parte del nostro percorso, che è anche la più importante,
vale a dire la sinagoga. E' stata costruita nel 1598 (anno ebraico
5358), ed è ubicata sopra i locali dell'attuale museo della cultura
ebraica. E' crollata ed è stata ricostruita varie volte. Oggi i
decori originari e gli stucchi d'oro sono sostituiti da semplici
pitture. E' una delle sinagoghe più piccole in Italia e utilizzata,
attualmente, per il culto individuale, visto che i riti completi
necessitano della presenza di dieci uomini per l'apertura
dell'armadio sacro contenente la Torah.
Una caratteristica che differenzia la sinagoga dalle nostre chiese è
la posizione dell'altare, posto al centro della struttura.
Possiamo dire, in conclusione, che questa visita ci è sembrata molto
interessante e istruttiva. La nostra guida, la sig.ra Elena, è stata
molto brava e ci ha fatto quasi immedesimare nelle vicende che ci ha
raccontato. E' riuscita a farci quasi provare le sensazioni di
emarginazione e persecuzione degli ebrei; il senso di oppressione che
dovevano provare stando chiusi nei ghetti.
Ci ha fatto riflettere molto: non riusciamo a comprendere come tutto
ciò sia potuto avvenire, ma siamo convinti che oggi l'uomo non
potrebbe rifare gli stessi errori.
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Un ambiente sotterraneo |
Un momento della visita |
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