di Giacomo Mazzuoli

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Civita d'Arlena




 

Come si arriva

Attualmente l'area archeologica non è visitabile in quanto recintata. La zona si trova all'interno del parco naturalistico archeologico di Turona raggiungibile percorrendo la SS Cassia verso Montefiascone e girando a sinistra dopo alcuni chilometri. 
 

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Tagliata nella roccia (1)
 
  Civita d’Arlena ha mostrato indizi di frequentazione umana fin dalla Protostoria; possiamo ricostruire le fasi di sviluppo del centro pre-urbano, dalla I età del Ferro fino alla fine del VI sec. a. C., soprattutto in base al ritrovamento di numerosi frammenti di ceramica provenienti dall’abitato della Civita, dalle tombe del vicino Colle della Capriola e dalle necropoli circostanti (« Scopetone », ad est , « Turona », a nord, « Bucine », a sud). L’abitato della Civita d’Arlena ebbe una fase di grande sviluppo soprattutto tra la fine dell’VIII ed il VI sec. a. C., quando fu organizzato il tessuto urbano in base ad una planimetria ortogonale, con suddivisione dello spazio in quartieri adibiti ad abitazioni, zone destinate al culto (restano tracce di un tempio costruito sul suolo tufaceo, secondo la tecnica detta «a scacchiera »), e mura di difesa nei punti più esposti del colle. Nel V sec. a. C. il sito fu abbandonato improvvisamente (come dimostrerebbero le tracce di incendio negli strati più arcaici) per poi essere rioccupato tra la fine del IV e gli inizi del III sec. a. C., quando ormai faceva parte del sistema difensivo volsiniese. In seguito, in epoca romana e durante il Medio Evo, non si riscontrano testimonianze relative all’abitato.
 




Resti di un tempio etrusco (1)

(1) Foto tratte dal sito www.bolsenanew.it  

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