Civita d’Arlena ha mostrato indizi di frequentazione umana fin
dalla Protostoria; possiamo ricostruire le fasi di sviluppo del
centro pre-urbano, dalla I età del Ferro fino alla fine del VI sec.
a. C., soprattutto in base al ritrovamento di numerosi frammenti di
ceramica provenienti dall’abitato della Civita, dalle tombe del
vicino Colle della Capriola e dalle necropoli circostanti (« Scopetone »,
ad est , « Turona », a nord, « Bucine », a sud). L’abitato della
Civita d’Arlena ebbe una fase di grande sviluppo soprattutto tra la
fine dell’VIII ed il VI sec. a. C., quando fu organizzato il tessuto
urbano in base ad una planimetria ortogonale, con suddivisione dello
spazio in quartieri adibiti ad abitazioni, zone destinate al culto
(restano tracce di un tempio costruito sul suolo tufaceo, secondo la
tecnica detta «a scacchiera »), e mura di difesa nei punti più
esposti del colle. Nel V sec. a. C. il sito fu abbandonato
improvvisamente (come dimostrerebbero le tracce di incendio negli
strati più arcaici) per poi essere rioccupato tra la fine del IV e
gli inizi del III sec. a. C., quando ormai faceva parte del sistema
difensivo volsiniese. In seguito, in epoca romana e durante il Medio
Evo, non si riscontrano testimonianze relative all’abitato.
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Resti di un tempio etrusco (1)
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