C'E' POSTA PER TE DALL'ETRURIA

Etruschi e francobolli, un interessante lavoro di due appassionati ricercatori

Parte 4^ Miscellanea etrusca, il dio Laran e i cavalli alati di Tarquinia


Stampa

Prima parte
Seconda parte 
Terza parte
Quinta parte
 

di Michele Tosco e Mauro Sorrentino

Clicca sull'immagine per corrispondere con l'autore


MISCELLANEA A SOGGETTO ETRUSCO 

 

Anche le poste della Guinea-Bissau (Africa Occidentale), nel 1988 hanno dedicato un francobollo agli Etruschi emettendo un francobollo con il disegno ricostruttivo di una bireme del 600 a.C. (serie dedicata a navi antiche).

Nel 1994 la Republique Centrafricaine ha emesso, per la serie “Crocevia di Commerci e civiltà” una francobollo da 10 Franchi con il disegno di un’urna cineraria a forma di capanna circolare, indicandola proveniente da Roma (non dimentichiamo che fu città etrusca).

In realtà tratta di un’urna cineraria a capanna villanoviana (circolare) del IX-X secolo a.C. proveniente da Campofattore (Marino), conservata al Museo Nazionale Preistorico Luigi Pecorini di Roma.

Nel 1972 per il 90° anniversario del re Gustavo VI Adolfo Bernadotte (che mancò l’anno successivo) le poste svedesi emisero una serie di francobolli con l’immagine del sovrano e oggetti della sua collezione, tra cui un vaso ed una coppa greca che sono definite etrusche (verosimilmente dalla provenienza).

Gustavo VI fu anche un appassionato archeologo e partecipò a diverse campagne di scavo, sia nel viterbese, sia a Spina.

Come abbiamo già visto, nel 1971 la Repubblica di San Marino emise quattro valori per la serie “Arte Etrusca”. Tra questi un valore da Lire 50  rappresentante un askos etrusco  a forma di anatra. Il disegnatore V. Nicastro si ispirò a reperti simili (a figure rosse, del secolo a.C. da Chiusi) conservati al Museo del Louvre di Parigi. 

  Bireme etrusca, emissione Guinea Bissau

Vaso etrusco, serie svedese dedicata a re Gustavo VI

Bireme etrusca, emissione Guinea Bissau

Vaso etrusco, serie svedese dedicata a re Gustavo VI

Re Gustavo VI di Svezia, il re archeologo

 

LARAN, IL DIO DELLA GUERRA

Il dio della guerra etrusco era Laran, equivalente a Mars (Marte) dei Latini e degli Italici in genere. Il Museo Archeologico Nazionale di Firenze conserva un bronzetto (alto 33 centimetri circa, che faceva parte delle collezioni granducali e che viene attribuito a botteghe dell’Etruria centrale) realizzato tra il 475 ed il 450 a.C. Il dio è rappresentato come un guerriero che brandisce un’arma in posizione di attacco. Un bronzetto che lo imita è esposto nella sala archeologica (Collezione Ippolito) del Museo Valdese di Torre pellice.

Nel 1984, come propaganda per la manifestazione filatelica “ITALIA 1985”,  fu emesso un francobollo da Lire 550 (disegno di A. Ciaburro) che riproduceva il bronzetto. In ambito filatelico il soggetto venne definito “bronzetto votivo di un guerriero etrusco”. Faceva parte di un trittico policromo su carta fluorescente (emesso in 5 milionie di serie), dedicato all’arte etrusca, che comprendeva anche lo “specchio d’argento sbalzato conservato nel museo archeologico di Firenze”.

Non ci soffermiamo sul prezioso specchio (conosciuto come proveniente da Bomarzo,  databile al 350 a.C. e raffigurante tre divinità) perché viene considerato un falso. Nel 1985 fu emessa in fior di conio una moneta da Lire 500 d’argento (oltre centomila esemplari – autrice Uliana Pernazza) raffigurante al diritto il bronzetto di Laran.

 
    Cinerario etrusco, Repubblica Centrafricana

Cinerario etrusco, Repubblica Centrafricana
  La serie svedese dedicata a Gustavo VI

La serie svedese dedicata a Gustavo VI
Askos etrusco, San Marino Il dio Laran
  Askos etrusco, San Marino Il dio Laran

I CAVALLI ALATI DI TARQUINIA

Sul verso della moneta del 1985 sono raffigurati i due “Cavalli Alati” di Tarquinia, provenienti dal santuario detto “Ara della Regina”, di cui ornavano il frontone, aggiogati a un carro (disperso). Questa decorazione di terracotta venne alla luce durante scavi degli anni ‘Trenta. Risale all’inizio del IV secolo a.C. e potete vederla ben esposta al Museo Archeologico Nazionale Tarquiniese.

Il 1985 fu “L’anno degli Etruschi”, con numerose manifestazioni e mostre, e il secondo congresso internazionale (il primo era stato nel1939).

Nel gennaio del 1958 fu emesso un valore da 75 lire “espresso” (rosso solforino) con i “Cavalli Alati” di Tarquinia visti allo specchio (disegno L. Gasbarra.). Verosimilmente pochi sapevano cosa fossero, ma da allora nell’immaginario collettivo quella coppia di cavalli divenne il simbolo della posta veloce.

Una seconda emissione ci fu nel 1966 di due valori 75 Lire (rosso solforino) e 150 Lire (verde). Ulteriore emissione nel 1968 di 150 lire (verde), 250 (azzurro) e 300 (bruno). Commercialmente hanno tutti un valore modesto.

 

Il dio Laran nella serie arte etrusca, Italia 1984  La serie completa dell'arte etrusca  Moneta da 500 lire emessa nel 1985 in occasione dell'anno degli etruschi Cavalli alati di Tarquinia,  lire 75 del 1966  Cavalli alati di Tarquinia,  lire 150 del 1966
Il dio Laran nella serie arte etrusca, Italia 1984 La serie completa dell'arte etrusca Moneta da 500 lire emessa nel 1985 in occasione dell'anno degli etruschi Cavalli alati di Tarquinia,  lire 75 del 1966  Cavalli alati di Tarquinia,  lire 150 del 1966
         

 

   
 

 


 

TORNA SU