C'E' POSTA PER TE DALL'ETRURIA

Etruschi e francobolli, un interessante lavoro di due appassionati ricercatori

Parte 5^ L'oro degli etruschi e il Putto bronzeo di "Carrara"


Stampa

Prima parte
Seconda parte 
Terza parte
Quarta parte
 

di Michele Tosco e Mauro Sorrentino

Clicca sull'immagine per corrispondere con l'autore


COLLEZIONI VATICANE D’ARTE (gli altri due foglietti)

Il foglietto della seconda emissione della serie“Collezioni vaticane d’arte negli Stati Uniti d’America” si presentava con sfondo arancio e conteneva  due valori a soggetto etrusco: L. 100 “testa di cavallo, terracotta etrusca” e L. 300 “testa maschile etrusca”.

La testa di cavallo alato č un acroterio del V secolo a.C. da Cerveteri, che conserva ancora importanti tracce di colore (Museo Gregoriano Etrusco). Il foglietto della prima emissione, a sfondo giallo azzurro, riproduceva nel valore da L. 100 un “vaso italiota” ovvero un’olpe  protocorinzia del 630 a.C. e nel valore da L. 250 un “busto femminile in terracotta”.

In questo ritratto  di terracotta (alto circa 35 cm, al Museo Gregoriano Etrusco), che risente nei nuovi influssi dell’arte ellenistica, vediamo una donna di Caere, del periodo a cavallo tra il IV ed il III secolo a.C. I capelli, divisi in due ciocche, sono tirati all’indietro. Il viso e il collo sono regolari. Si notano gli zigomi lievemente sporgenti, e le guance appena scavate. La signora non porta alcun girocollo, ma ha dei piccoli orecchini e indossa un elegante vestito leggero con il collo a punta.

GLI ORI DEL MUSEO GREGORIANO ETRUSCO

Le Poste Vaticane, nel 2001, emisero una serie di quattro soggetti dedicata ad oggetti etruschi d’oro, conservati al Museo Gregoriano Etrusco:

-        L. 2000 E. 1,03:  “ Testa di Medusa” del III secolo a.C.

-        L. 1500 E. 0,77: borchia decorata “Capaneo colpito da Zeus” del 400 a.C. da Vulci;

-        L. 1200 E. 0,62 “orecchini a bauletto” della seconda metā del VI secolo;

-        L.   800 E. 0,41 “fibula da Parata” da Cerveteri.

Questo ultimo reperto č una fibula a disco in oro, databile tra il 675 e il 650 a.C. La fibula fu trovata nella necropoli del Sorbo di Cerveteri, nel 1836, da Regolini e Galassi (da cui il nome della tomba) scavando una tomba risultata intatta e inviolata. Era nella camera di fondo, dove era tumulata una donna di alto rango, e faceva parte di un corredo di svariati gioielli d’oro di fattura pregiata, oltre a un ricco servizio di vasellame d’argento e di bronzo. La fibula era di notevoli dimensioni (alta 32 centimetri) come possiamo intuire in questa “messinscena” fotografica dei primi anni del 1900, quindi per esclusivo uso cerimoniale. Lo stesso possiamo dire per il prezioso pettorale costituito da una lamina d’oro lavorato a sbalzo che vediamo nella ricostruzione digitale della sepoltura, infatti, misura centimetri 38 per 42.

 

 

Fibula a disco rinvenuta nella tomba Regolini Galassi di Cerveteri

  Bireme etrusca, emissione Guinea Bissau

Vaso etrusco, serie svedese dedicata a re Gustavo VI

Foglietto poste vaticane III emissione

Foglietto poste vaticane II emissione

 
   

 

L’ARTE ORAFA ETRUSCA

Restando ai gioielli in oro, dobbiamo ricordare una emissione delle Poste Italiane del 2013 di cinque soggetti dedicati alla “Arte orafa italiana” (tutti con stesso valore facciale  di 0,70 Euro). Uno di questi soggetti č dedicato all’arte etrusca e mostra degli “orecchini con pendente ad anfora” (III–II secolo a.C.) che sono custoditi al Museo Gregoriano Etrusco dei Musei Vaticani.

 

    Cinerario etrusco, Repubblica Centrafricana

Borchia Decorata
  La serie svedese dedicata a Gustavo VI

Busto femminile in terracotta
Askos etrusco, San Marino Il dio Laran 
Putto Bronzeo

Foglietto poste vaticane I emissione

Fibula da Parata

IL PUTTO BRONZEO “CARRARA”

Sovente gli ex voto erano di bronzo, come questo che vediamo, detto “Putto Carrara”, conservato presso la Cittā del Vaticano, al Museo Gregoriano Etrusco. Si tratta di una statuetta di bronzo, a fusione cava, alta circa 33 centimetri, che in origine era fissata ad un basamento con una colata di piombo. Proviene da Tarquinia, ed č databile tra fine del IV secolo a.C. e l’inizio del III. Il bambino č rappresentato nudo e seduto, mentre sta facendo un’offerta alla divinitā. Come potete vedere, questo bambino porta al collo la bulla, che certifica il suo rango di ingenuo/libero. Il braccio sinistro č mancante, come lo sono due dita della mano destra. Quindi il bambino non sta “facendo le corna”, come potrebbe sembrare a prima vista e come troviamo in altri reperti, infatti, quello delle corna č un antico gesto apotropaico

Nel 1983 le Poste Vaticane emisero un francobollo da Lire 200 raffigurante il putto,  con denominazione filatelica “bronzo etrusco, statua votiva di bimbo”. Faceva parte della terza emissione di foglietti da sei esemplari ciascuno della serie “Collezioni vaticane d’arte negli Stati Uniti d’America”, ed era l’unico soggetto etrusco del foglietto con sfondo verde.

Il dio Laran nella serie arte etrusca, Italia 1984  La serie completa dell'arte etrusca  Moneta da 500 lire emessa nel 1985 in occasione dell'anno degli etruschi Cavalli alati di Tarquinia,  lire 75 del 1966
Orecchini a Bauletto  Orecchini con pendente ad anfora Putto Bronzeo Statua votiva di bimbo
       

 

   
 

 


 

TORNA SU