C'E' POSTA PER TE DALL'ETRURIA

Etruschi e francobolli, un interessante lavoro di due appassionati ricercatori

Parte 1^Velia e il Fascio Littorio


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Parte seconda
Parte terza
Parte quarta
Quinta parte
 

di Michele Tosco e Mauro Sorrentino

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Questa chiacchierata, preparata per l’Unitre di Pinerolo, prende spunto dalla mostra itinerante “L’arte degli Etruschi sui francobolli di tutto il mondo” che fu presenta (anni 2011-2013) nei locali dei musei di Cerveteri, Tarquinia e Villa Giulia di Roma, e che uno di noi (l’etruscofilo) ebbe occasione di vedere al Museo Nazionale Cerite. Ovviamente, non si tratta della rivisitazione dell’esposizione (che tra l’altro presentò anche francobolli al di fuori del tema delle opere d’arte etrusche), ma di una ricerca a due (un etruscofilo e un collezionista di francobolli) in cui proponiamo anche alcuni valori postali che non erano presenti nella mostra citata, come ad esempio: il tema del fascio littorio; il saggio di stampa dedicato all’Apollo di Veio; i francobolli dedicati a Publio Virgilio Marone (che era etrusco); e altri casi, tra cui le emissioni successive alla mostra e alcuni recenti “francobolli personalizzati”.

La ricerca, visto il tema trattato, si conclude con un cenno al “cursus plublicus”, il servizio postale nato in epoca augustea. Per chi volesse saperne di più - ampliando l’indagine a francobolli riferiti ad altri popoli italici ed extra-italici, alla memoria dell’antico nei francobolli e nella moneta contemporanea -  suggeriamo il testo edito a Roma nel 2013 da Palombi & Partner srl, dal titolo “Archeologia e Filatelia – L’arte degli Etruschi sui francobolli di tutto il mondo”, a cura di Vincenzo Bellelli, Rita Casentino e Andrea Ercolani, progetto grafico e copertina (anche manifesto della mostra citata) di Marcello Bellisario.

 

  Fanciulla Velca in un francobollo del 2002

La fanciulla Velca della tomba dell'Orco a Tarquinia

Fanciulla Velca in un francobollo del 2002

La fanciulla Velca della tomba dell'Orco a Tarquinia

 

 

LA FANCIULLA “VELCA” (VELIA SPURINAS)

Partiamo dal francobollo detto (erroneamente)“La fanciulla Velca” che avete visto nel titolo (policromo su carta fluorescente, disegnato da G. Toffoletti) che fa parte della serie “Donne nell’Arte”, di cui ci furono quattro emissioni (la prima fu di 20 milioni di esemplari). Del valore in questione ci fu: una emissione da 100 Lire nel 1998; un’altra di  Lire 100 -0,05 Euro nel 1999; e altre due da 0,05 Euro, nel 2002 e 2003/2004 (con IPZ diventato nel frattempo SpA).

Il viso è quello della signora Velia Spurinas, dipinta nella Tomba dell’Orco I della Necropoli dei Monterozzi di Tarquinia (350 – 325 a.C.) scoperta nel 1868.

Velia - come riportato nelle lastre dette Elogia Tarquiniensia (vedasi la ricostruzione) - era la nipote del generale Velthur (che, alleato degli Ateniesi, sconfisse i Siracusani durante il famoso assedio del 414-413 a.C.) e sorella di Avle (Aulus), che affrontò e sconfisse i Romani invasori. Come si vede nell’affresco, Velia indossa dei gioielli preziosi: un diadema a foglie d’oro; dei girocollo; e degli orecchini a forma di grappolo d’uva. Per farci un’idea più precisa, vediamo nell’ordine: una testa fittile (Museo di Villa Giulia) con un diadema a foglie d’oro; un paio di orecchini d’oro a grappolo, proveniente dalla Tomba François di Vulci; e altri gioielli del V-IV secolo a.C. provenienti dagli scavi di Spina (Museo Archeologico di Ferrara).

 

IL FASCIO LITTORIO

 
    Portatori di fasci, tomba del convegno Tarquinia

Portatori di fasci, tomba del convegno Tarquinia
  Fasci tra i fiori, serie celebrativa del primo anniversario della marcia su Roma (1923)



Fasci tra i fiori, serie celebrativa del primo anniversario della marcia su Roma (1923)
Fasci e aquile, disegno di Giacomo Balla (1923) Fasci, ciminiere ed aerei, disegno di Giacomo Balla (1923)
Il fascio di Vetulonia Fasci e aquile, disegno di Giacomo Balla (1923) Fasci, ciminiere ed aerei, disegno di Giacomo Balla (1923)

 

 

Velia (il cui nome vediamo scritto con l’iniziale Vel…) aveva sposato Arnth Velcha(s), il cui nome è riportato vicino al suo viso. Da qui l’errore del nome, anche nel francobollo. Suo marito apparteneva a una importante famiglia aristocratica di magistrati, e verosimilmente aveva diritto a essere scortato dai littori con ascia bipenne e fascio di verghe, come vediamo in questa immagine della Tomba del Convegno (IV-III secolo a.C.) sempre di Tarquinia.

I fasci littori - come hanno lasciato scritto anche alcuni autori dell’epoca - erano un antico simbolo etrusco collegato al potere giudiziario dei magistrati, (come dimostrato dal fascio in bronzo trovato nel 1898 da Isodoro Falchi a Vetulonia nella tomba detta del littore), passato poi al mondo romano. Le verghe rappresentavano il potere di punire i colpevoli e l’ascia quello di comminare la pena di morte. Il lictor scortava il magistrato (re, dittatore, console, etc…) e ne eseguiva le sentenze. Questo “portatore d’ascia” in etrusco era detto zathlath, passato al latino come satelles, con il significato di guardia del corpo, cosa che era il lictor quando scortava il magistrato. Fu questo il motivo che spinse Galileo Galilei, nel 1610, a dare il nome di satellites ai quattro astri che aveva visto girare attorno a Giove con il suo cannocchiale. Ne consegue che quando usiamo il termine “satellite”, pur non sapendolo, stiamo parlando etrusco.

Sin dall’inizio il fascismo riutilizzò questo simbolo (ormai romano), anche sui francobolli, a cominciare dalla serie (un milione di esemplari) “Avvento del fascismo al potere” emessa il 24 ottobre 1923 per il primo anniversario della marcia su Roma. La serie era composta da sei valori. Tre valori - 10 centesimi (verde scuro), 30 (violetto) e 50 (carminio) - con fascio e fiori furono disegnati da Duilio Cambellotti, mentre gli altri tre francobolli furono disegnati dal futurista Giacomo Balla: “aquila su fascio” da 1 Lira (azzurro) e da 2 Lire (bruno), oltre a “Il Rinnovamento Materiale” da 5 lire (nero e azzurro), ovvero aerei e ciminiere fumanti che allora rappresentavano il progresso (ovviamente oggi non la vediamo più così). La serie fu stampato a Torino e il primo giorno fu messa in vendita solo a Torino. I valori commerciali dei francobolli del Balla sono medio alti.

Anche in altre emissioni ci furono dei soggetti con il fascio littorio inserito, tra cui: la serie del 1923 (emessa il 29 ottobre, quindi pochi giorni dopo la prima) “pro” Cassa Previdenza delle Camicie Nere; la serie dei littoriali della cultura e dell’arte del 1935; il giovane tra i fasci della serie del 1937 legata alla mostra delle colonie estive; e un francobollo emesso nel 1945 dalla Repubblica Sociale Italiana, ma utilizzato con una sovrastampa (in mancanza d’altro) anche dal CLN di Torino nello stesso anno.

Il simbolo del fascio fu stampato anche nella modulistica, come ad esempio nel modulo per telegramma che vediamo (del 1928). Troviamo il fascio littorio anche su francobolli non italiani, come il “french occupation “ da 6 penny maltesi emesso nel 1965 da Malta per ricordare l’occupazione napoleonica dal 1798 al 1800.

Il fascio e il berretto frigio furono i simboli  della rivoluzione francese, e il fascio littorio è ancora oggi l’emblema della Repubblica Francese. Nel 1800-1801 il fascio su il simbolo utilizzato dal Secondo Reggimento Ussari della Repubblica Cisalpina, uno dei primi casi di bandiera tricolore italiana. Anche se noi Italiani colleghiamo questo simbolo al triste ventennio fascista e al fascismo in generale, in realtà il fascio fu adottato negli emblemi di molti altri casi (ad esempio a metà ‘800 dalla Società di Mutuo Soccorso dei Materassieri di Genova) e stati esteri, infatti, è tuttora il simbolo del Senato degli Stati Uniti.

 

 

 

Serie Cassa previdenza delle camicie nere (1923) Littoriali della cultura (1935) Giovane tra i fasci (1937) Francobollo sovrastampato dal CLN (1945) Telegramma con fascio littorio (1928)
Serie Cassa previdenza delle camicie nere (1923) Littoriali della cultura (1935) Giovane tra i fasci (1937) Francobollo sovrastampato dal CLN (1945) Telegramma con fascio littorio (1928)

 

 

 

 

 

 

   
 

 


 

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