I Tumuli Cima e Campana: sorprendenti affinità e particolari esclusivi


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di Giacomo Mazzuoli

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Si sa che  Cerveteri è stata una delle più importanti città etrusche e che è arrivata ad espandersi, nella sua influenza politica e culturale, anche nelle zone interne del Lazio, fino a poca distanza da Tarquinia.

Sono innumerevoli i segni della presenza ceretana a San Giovenale, Blera, Valle Cappellana, ma nessuno è così sorprendentemente carico di riferimenti tecnici e artistici ai grandi tumuli scavati nel tufo di Cerveteri, come il Tumulo Cima di San Giuliano a  Barbarano Romano, soprattutto se confrontato con il Tumulo Campana nella necropoli di Monte Abatone di Cerveteri.

Innanzi tutto il dromos d’ingresso alle tombe principali. In entrambe i casi profondamente scavato nel tufo e con tre ingressi, uno frontale e due laterali e porte con arco a tutto sesto.

Poi c’è la stanza di sinistra del tumulo Cima che è praticamente una copia di quella centrale del Campana, pur con una grande unicità di quest’ultimo: una sedia, o forse un trono, finemente lavorato e risparmiato nel tufo nell’angolo destro subito dopo l’ingresso.

Per il resto la struttura è la stessa: pianta rettangolare con una trave trasversale molto sporgente sorretta virtualmente da due colonne solo disegnate nel tufo e scanalate verticalmente. La prima parte del  soffitto è a vela poi diventa piano con travi scolpite e interstizi lavorati, sempre disegnati nel tufo a voler rappresentare la tecnica costruttiva delle abitazioni etrusche dell’epoca. Una grande trave trasversale fortemente sporgente è comune alla due stanze dopodichè il soffitto diventa a doppio spiovente con columen centrale per terminare con una sorta di timpano nei pressi della parete di fondo.

La camera  di sinistra del tumulo ceretano presenta anch’essa all’inizio un soffitto piano con travi a rilievo e interstizi lavorati. Poi c’è una grande trave trasversale fortemente sporgente sorretta da due colonne o pilastri solo disegnati nella parete tufacea con scanalature verticali. Come nella camera di mezzo anche qui troviamo una rara testimonianza, comune solo alla tomba dei Leoni Dipinti  della Banditaccia: tre grandi cesti risparmiati nel tufo posti sopra il letto funebre a significare forse la scorta alimentare per l’aldilà. La camera centrale del tumulo Cima presenta una caratteristica, non unica ma comunque non presente in nessuna delle stanze del tumulo Campana, ovvero una serie di veri pilastri squadrati risparmiati nel tufo posti al centro e nei pressi della parete di fondo dell’ambiente.

In conclusione si può dire che nella seconda metà del VII secolo la città di Cerveteri estendeva sicuramente la sua influenza politica e culturale anche nelle località della valle del Biedano, che probabilmente gli ideatori dei grandi tumuli ceretani vennero qui in trasferta, fors’anche con le stesse maestranze, per realizzare copie dei primi grandi monumenti funerari che caratterizzarono il periodo d’oro della civiltà etrusca.

 

L'altare scolpito nell'angolo di destra della camera centrale del tumulo Campana

Il dromos d'ingresso del tumulo Campana

....e quello del tumulo Cima

La camera centrale del tumulo Campana

La camera di sinistra del tumulo Cima

Soffitto a vela nella camera centrale del tumulo Campana

...e nella camera di sinistra del tumulo Cima               

Soffitto scolpito con trave e interstizi nella camera di sinistra del tumulo Campana

...e nella camera di sinistra del tumulo Cima              

La camera di sinistra del tumulo Campana. Sul fondo si notano i te cesti

La camera centrale del tumulo Cima

   
   
   
   
   
   
 
 
 
 

 

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