GLI ETRUSCHI E GLI UCCELLI Uno studio ornitologico nell'iconografia tombale etrusca Parte 1^ di Giacomo Mazzuoli |
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Gli uccelli devono aver esercitato un grande fascino nello spirito etrusco. Il mistero del volo costituiva una parte fondamentale nella cosiddetta “etrusca disciplina”: una delle categorie sacerdotali, quella degli àuguri, traeva auspici dal volo delle creature alate persino nel determinare l’orientamento delle mura nella fondazione delle città.
Ma per gli etruschi gli uccelli non erano solo un simbolo divinatorio, essi facevano parte in concreto anche della loro vita quotidiana . Le tombe dipinte, soprattutto quelle di Tarquinia, ci mostrano in grande quantità scene di banchetti, giochi, caccia, danze e capita spesso di scoprire, insieme agli oggetti della vita di tutti i giorni, ad animali domestici, alberelli e belve che sbranano le loro prede, uccelli di ogni genere e specie.
I
volatili sono spesso disegnati con una dovizia di particolari che dimostrano uno
studio approfondito del soggetto ed una evidente passione per l'ornitologia.
Ora noi cercheremo, con l’aiuto delle nostre conoscenze sull’avifauna, di
ipotizzare una classificazione delle specie di uccelli raffigurati nelle tombe
etrusche.
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Germano reale | Canapiglia | Fischione | Alzavola | ||||||||
La Tomba degli ‘Auguri. Come si è detto gli ‘Auguri erano sacerdoti che traevano auspicio dal volo degli uccelli. Dalle loro traiettorie presagivano gli avvenimenti futuri e decidevano l’orientamento delle mura delle nuove città. Nella necropoli di Monterozzi, a Tarquinia, esiste una tomba cui è stato assegnato proprio il nome di questi personaggi. In effetti i loro abiti fanno pensare ad un atteggiamento solenne, ma nella scena raffigurata sulla parete di fondo, dove i due sacerdoti sono dipinti ai lati di una finta porta, è presente un solo uccello che peraltro non è in volo ma posato sul ramo di un alberello. Quindi non si tratterebbe di ‘Auguri, bensì di persone di rango venute a dare il loro segno di commiato al defunto. E l’uccello posato sul ramo, simile a tutti gli altri, disegnati in volo o sul terreno, su tutte le pareti dell’ipogeo, a quale specie appartiene? Il colore rosso sembra essere di pura fantasia e non ci è di molto aiuto, il becco leggermente all’insù potrebbe far pensare ancora alle anatre. Ci sono però due forti indizi che escludono questa ipotesi: le anatre non si posano sugli alberi né hanno zampe così lunghe rispetto al corpo come l’uccello disegnato a terra vicino al piede destro di uno dei Phersu della tomba. Se non fosse per il becco, troppo corto, potremmo pensare agli Aironi, che hanno collo e zampe lunghe, e allora potrebbe trattarsi di Airone Bianco Maggiore (Egretta alba), Airone Cinerino (Ardea cinerea), Garzetta (Egretta garzetta), Airone guardabuoi (Ardeola ibis) o, perché no, di Airone Rosso (Ardea purpurea). Se invece non vogliamo tener conto dell’uccello posato sul ramo, potremmo pensare a delle oche (sottofamiglia Anserinae) che hanno zampe e collo lunghi ma non frequentano i rami degli alberi. Nel caso potrebbe trattarsi di Oca selvatica (Anser anser), Oca lombardella (Anser albifrons) oppure di Oca granaiola (Anser fabalis).
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Airone bianco maggiore | Airone cinerino | Airone guardabuoi | Airone rosso | Garzetta |
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Oca selvatica | Oca granaiola | Oca lombardella | |||||||||
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