IL MISTERO DELLE STATUETTE ETRUSCHE CON LE MANI LEGATE DIETRO LA SCHIENA


 

 

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di Giacomo Mazzuoli

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Le due statuette di piombo

Nel 1908 a Sovana, nel corso di lavori agricoli fu scoperta una tomba etrusca di età arcaica (VI secolo a.C.). Tra gli oggetti rinvenuti, molti dei quali furono saccheggiati dai primi scopritori, c’erano due statuette di piombo che raffigurano un uomo e una donna, nudi e con le mani legate dietro la schiena.

Sulla gamba destra esse recano una iscrizione onomastica incisa, rispettivamente quella maschile, ZERTUR CECNAS, quella femminile, VELIA SATNEA.
In base allo stile e alla paleografia delle iscrizioni, le statuette possono datarsi nel corso del III sec. a.c.

 Molto probabilmente, dando per buone le testimonianze dell’epoca della scoperta, visto che della tomba si è perso ogni riferimento, le statuette furono poste nel sepolcro almeno tre secoli dopo il suo primo utilizzo.

Sul significato delle mani legate dietro la schiena si sono fatte molte dissertazioni. L’ipotesi più probabile è quella di una maledizione (Katadesmos in greco che significa legatura)  che avrebbe colpito i due personaggi, probabilmente due amanti. Colui che subisce la maledizione infatti non è più libero delle sue azioni, ma sarebbe prigioniero della medesima.

 Più di recente, nel corso della ricognizioni dell’università di Venezia e della sopraintendenza ai beni archeologici della Toscana, è stata rinvenuta nell’area del Melaiolo a Sovana una inedita tomba rupestre a semidado, databile fra III e II sec. a.c., che reca in facciata l’iscrizione:

eca suth [i ---] zatneal

che può tradursi: “Questa (è) la tomba di una --- zatnei”.

Questa iscrizione conferma che è veramente esistita nella Sovana della media età ellenistica (tra sec.III e II a.c.) una gens Satnei, anche se non è possibile affermare che la tomba ora rinvenuta al Melaiolo fosse proprio dedicata alla Velia Satnea menzionata nell’iscrizione della statuetta.
Si tratta dunque del monumento funerario di una donna, della quale si conserva il nome di famiglia, Zatnei, che è il medesimo di quello attestato sulla statuetta femminile, Satnea.

 

 

Veduta del retro delle statuette

Iscrizione onomastica sulla gamba destra di Velia Satnea

 

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