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Il Tumulo della Cuccumella

  La Cuccumella è il più grande tumulo di tutta l’Etruria, con il suo diametro di circa 65 metri ed un’altezza intorno ai 18 metri, è delimitata da un tamburo circolare di lastre di nenfro poste di taglio ed infisse nel banco di tufo, al disopra delle quali altri lastroni di tufo di dimensioni minori reggono il riporto di terra del tumulo.
 

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Veduta della Cuccumella
Incisione su rame di Luigi Maria Valadier 1830
Veduta della Cuccumella
Incisione su rame di Luigi Maria Valadier 1830


 

Ricostruzione della Cuccumella. Disegno di Elizabeth Caroline Hamilton Gray 1839
Ricostruzione della Cuccumella. Disegno di Elizabeth Caroline Hamilton Gray 1839
 

  Nel cuore del tumulo furono dissotterrate due torri, da tempo crollate, una di forma quadrata, l’altra conica, entrambe dell’altezza di circa 10 metri e che sembra abbiano avuto l’unico scopo di servire come sostegno alle statue da cui il monumento era coronato.
Nel secolo scorso sono stati fatti reiterati tentativi alla ricerca di tesori nascosti ed anche per interpretare il significato dell’unicità di questo monumento.
  Né Luciano Bonaparte, né Alessandro François, né Alessandro Torlonia vennero a capo di nulla, anzi quest’ultimo fu il responsabile di uno degli interventi più devastanti per il tumulo. Infatti nel 1875-76, su incarico del principe, il Marcelliani scavò il cosiddetto “labirinto”, una serie di larghe gallerie sotterranee scavate senza criterio nel banco di tufo a circa 5 metri di profondità per una lunghezza complessiva di circa 700 metri.
 


Come si presenta oggi la Cuccumella dopo i lavori di ricostruzione

  Nel 1928 il Ferraguti tornò sulla Cuccumella, allora in stato di completo abbandono, e con un’imponente serie i scavi riportò alla luce tutto il tumulo e le gallerie sottostanti realizzando anche una documentazione fotografica di 69 lastre che costituisce a tutt’oggi la migliore testimonianza esistente della tomba. Poco dopo l’inizio degli scavi portò alla luce un largo corridoio che 
Si inoltra scendendo verso il centro del tumulo e conduce in un grande ambiente rettangolare. Questo presenta gradinate tutt’intorno con due scale a sette gradini che salgono verso la base del tumulo e con due camerette sui lati…”.
 

La Cuccumella. Incisione su rame di Luigi Canina. Ricostruzione e stato attuale. 1851
La Cuccumella. Incisione su rame di Luigi Canina. Ricostruzione e stato attuale. 1851

  La presenza del suddetto grande ambiente, probabilmente scoperto e delimitato da pareti che forse si elevavo oltre il monte di terra formante la massa del tumulo stesso, è uno dei misteri ancora irrisolti della Cuccumella. Forse era un luogo in cui si svolgevano riti funebri prima dell’inumazione dei cadaveri e le camerette erano vere e proprie camere sepolcrali. O forse, come ipotizza lo stesso Ferraguti, la Cuccumella non era una grande tomba, ma un “tumulus honorarius” eretto nel VI secolo in onore di qualche potente famiglia della prima metà del VI secolo a.C.

Da qualche mese sono in corso nuovi scavi che speriamo possano dare una risposta a questi interrogativi e rendano questo monumento finalmente visibile in tutta la sua imponenza ed il suo fascino.
 

Pianta della Cuccumella. 
Disegno di Francesco Marcelliani. 188

Foto realizzata dal Ferraguti nel 1929 in cui è visibile il grande ambiente con le gradinate e le due camerette.

Pianta della Cuccumella.
Disegno di Francesco Marcelliani. 1881

Foto realizzata dal Ferraguti nel 1929 in cui è visibile il grande ambiente con le gradinate e le due camerette.

 

 

di Giacomo Mazzuoli

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