CASTRO

Visita virtuale alla città perduta

di Giacomo Mazzuoli

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La Zecca

Le rovine della Zecca di Castro

Con l'istituzione del Ducato di Castro nel 1537 e l'investitura del figlio Pierluigi Farnese  papa Paolo III concesse alla città di Castro anche il privilegio di battere moneta. Con questi presupposti iniziarono i lavori per la costruzione del Palazzo della Zecca che porteranno, nell'arco di un anno all'ultimazione dell'opera e alla coniazione delle prime monete. Il progetto del Sangallo mostra un edificio molto simile a quello dell'Antica Zecca di Roma anche se, probabilmente, non mancarono varianti significative in corso d'opera. La modifica più significativa riguarda senz'altro l'ingresso principale, realizzato con un arco a tutto sesto invece che squadrato. La Zecca di Castro lavorò a pieno ritmo per circa un decennioi, coniando Scudi, Paoli, Grossi, Baiocchetti e Quattrini, fino alla definitiva chiusura forse già nel 1548 o più oltre, ma comunque prima del 1564, come dimostra il rinvenimento di un mattoncino in travertino con incisa questa data incluso in un muro di conci di tufo costruito per sbarrare il portale dell'edificio. In seguito il palazzo fu adibito a prigione.

 

 

Concio in travertino con incisa la data 1564, anno di chiusura della Zecca di Castro

La facciata della Zecca di Castro dal progetto del Sangallo

L'antica Zecca di Roma, opera del Sangallo

Monete del Ducato di Castro (da Zanetti Guid'Antonio, Nuova raccolta delle Monete e Zecche d'Italia)

Associazione Canino Info Onlus 2008