Paolo III nell’arte contemporanea 

Un’opera di Mimmo Rotella dedicata al grande papa rinascimentale


 

Stampa

di Giuseppe Moscatelli

Clicca sull'immagine per corrispondere con l'autore


 
 

Paolo III e l’arte, un binomio inscindibile. Papa Farnese fu, per comune riconoscimento, uno dei più grandi mecenati del suo secolo. I geni dell’arte rinascimentale lavorarono per lui: da Raffaello, che lo ritrasse quand’era ancora cardinale, a Michelangelo che su sua commissione dipinse il “Giudizio Universale” e affrescò la Cappella Paolina;  da Tiziano, che ci ha lasciato del pontefice e dei suoi famigliari tanti splendidi ritratti al Sangallo, che per la famiglia Farnese edificò grandiose residenze, tra queste i palazzi di Roma e Caprarola.

Potrebbe apparire incongruo - prima ancora che irriconoscente - che l’arte moderna e contemporanea abbia, in qualche modo, “dimenticato” questa grande figura e steso come un velo sul suo operato.

Ci ha fatto quindi piacere, passeggiando per gli stand di Arte Fiera a Bologna - la più importante manifestazione fieristica internazionale d’arte contemporanea in Italia - vedere un omaggio a Paolo III da parte dell’artista italiano Mimmo Rotella. Di origine calabrese, classe 1918, Rotella è venuto a mancare nel 2006 ed è stato un grande sperimentatore di tecniche, materiali e linguaggi artistici.

Famoso per i suoi “décollage”, composizioni di manifesti pubblicitari e cinematografici stracciati, è presente ad Arte Fiera con un’opera di grande linearità ed equilibrio: si tratta della semplice riproposizione in monocromo dello stemma araldico di papa Paolo III Farnese, ovvero lo scudo gigliato nella classica formazione 3-2-1. Su uno sfondo color giallo antico è disegnato lo scudo puntinato (convenzione araldica per indicare il colore o meglio il metallo aureo) caricato con i gigli rigati in orizzontale da linee parallele (convenzione araldica per indicare il colore o meglio lo smalto azzurro). Sopra lo scudo troviamo la scritta in maiuscoletto “FARNESE” e sotto, sempre in maiuscoletto su due righe sovrapposte, “PAUL III.  1534 - 1549 (vale a dire gli anni in cui si svolse il suo pontificato). In basso a destra (per chi guarda) la firma dell’Autore e l’anno di esecuzione: Rotella/65.

L’opera appartiene al gruppo di quelle esposte per la prima volta a Parigi nel 1965 nella mostra Vatican IV, ispirata ai lavori del Concilio Vaticano II che concluderà i suoi lavori proprio in quell’anno. L’artista volle sperimentare un nuovo procedimento tecnico realizzando immagini ricavate da negativi fotografici proiettati su tela emulsionata, resa cioè sensibile all’impressione fotografica, con successiva eventuale colorazione. I soggetti sono naturalmente di tipo religioso vale a dire processioni, stemmi e insegne pontificie, ritratti di papi. 

Ci rimane però la curiosità di sapere come mai l’artista preferì utilizzare nell’opera di cui stiamo trattando il nome “Paul” al posto del più ortodosso “Paolo”. Chissà, magari è stato solo un omaggio alla città, Parigi, in cui si teneva la mostra.


 

 



L'opera dell'artista contemporaneo Mimmo Rotella