Ritorna all'indice Personaggi

Girolamo Ruscelli

Poligrafo viterbese


Stampa

 

di Giuseppe Moscatelli

Clicca sull'immagine per corrispondere con l'autore



Ritratto di Girolamo Ruscelli di Niccolò Nelli, 1566

Girolamo Ruscelli, chi era costui? E' ciò che ho pensato quando la mia amica e collega Antonella Gregori mi ha messo tra le mani questo ponderoso volume di 450 pagine fitte fitte che ha scritto e curato insieme al marito Massimiliano Celaschi. Anche la lettura del titolo non è che mi suggerisse granché, anzi era tale da accrescere la mia curiosità e il senso di ignoranza: “Da Girolamo Ruscelli a Alessio Piemontese - I secreti in Italia e in Europa dal cinque al settecento”. Il libro è stato pubblicato nel 2015 da Vecchiarelli Editore nella collana “Cinquecento – Testi e Studi di letteratura italiana” con il contributo del Dipartimento di Scienze dei Beni Culturali dell'Università della Tuscia. La voglia di saperne di più è stata naturalmente immediata e in questi casi, si sa, il primo approdo è sempre “santa wikipedia” che difficilmente ti tradisce. Scopro così che Girolamo Ruscelli è un “poligrafo” viterbese nato nel 1518 e morto a Venezia nel 1566, dopo aver girato in lungo e in largo l'Italia da Roma a Padova, da Napoli a Aquileia. Ma di cosa si occupava precisamente un “poligrafo”? Anche se l'etimologia appare intuitiva (“scrittore di più cose”) non ci è di molto aiuto. Diremo allora che con questo termine si indicava un uomo di lettere che, più che scrivere, si occupava di raccogliere, correggere, assemblare, integrare, nel caso tradurre testi altrui per conto di un editore: una sorta di curatore editoriale, diremmo oggi.

La fama di Girolamo Ruscelli che - a un certo punto, non si capisce bene perché - si fregiò dello pseudonimo “Alessio Piemontese”,  è legata proprio ai “Secreti”, oggetto del decennale studio dei coniugi Celaschi-Gregori, ovvero una sorta di ricettario medico-scientifico che assomiglia tanto a una raccolta di “rimedi della nonna”, quando non al catalogo di un mago o guaritore.
 

Fatto sta che Girolamo-Alessio ci promette sollievo e guarigione da qualsivoglia acciacco o malattia: dal “mal francese” alle emorroidi, dalla sordità alla sciatica, dai calcoli renali alla tisi, dall'alito cattivo (“a chi puzza il fiato”) al mal di “tette, o zinne o poppe delle donne”, dalla peste al carbonchio. Non mancano rimedi efficacissimi per non ubriacarsi bevendo a volontà, per far figli maschi a chi ha solo femmine, contro l'impotenza della verga e per sapere se una fanciulla è vergine o no e una infinità d'altri. Il libro, la cui prima edizione risale al 1555, ebbe un successo strepitoso, tant'è che le ristampe si susseguirono per oltre due secoli e fu tradotto in tutte le più importanti lingue europee e poi ancora in olandese, polacco e danese. Si annovera anche una traduzione in latino.

L'autore si presenta ai lettori nel proemio della sua opera, da cui ricaviamo anche alcune delle scarse notizie biografiche sul suo conto. Si dichiara (cosa non vera) di origini aristocratiche “come alla gran benignità di nostro Signore Iddio piacque” e vanta il possesso di una profonda erudizione e cultura, avendo atteso agli studi fin dalla prima “puerizia” e tanto da aver cognizione (cosa più inverosimile che improbabile) di “lettere latine, greche, ebraiche, caldee, arabiche et di molte altre nationi”. Non solo, millanta oltre mezzo secolo di viaggi tra Europa ed Asia per entrare in contatto con persone dotte e raccogliere così “moltissimi bei secreti” non solo da nobili e cattedratici ma anche da “povere feminelle, d'artigiani, da contadini”. Si proclama vecchio di 82 anni (in realtà non arrivava a 40) e si dice determinato a rivelare i suoi secreti per aver involontariamente provocato la morte di “un pover'artigiano”, non avendo voluto svelare al suo medico la cura del male da cui era afflitto.  Tormentato dal rimorso, aveva così deciso di divulgare a tutti le sue conoscenze, ritirandosi dal mondo per vivere da eremita, con la sola compagnia di pochi libri e un servitore. 

I coniugi Celaschi-Gregori, dopo una ampia e documentata ricostruzione delle vicende della vita e dell'opera del Ruscelli, analizzano con perizia filologica il succedersi delle varie edizioni italiane dei “Secreti” indicando una ad una tutte le ricette con le integrazioni e aggiunte di ogni edizione. Segue un' esaustiva bibliografia dell'opera, un accurato regesto bibliografico e un  indice dei nomi. In conclusione un libro di ricerca e studio che si rivolge elettivamente a ricercatori e studiosi, ma dal quale anche il comune lettore può trarre spunti di interesse e riflessione.

 


La copertina del libro


L'autrice Antonella Gregori
 

 

TORNA SU

 

v