Il giorno dopo, il 27 marzo 1918, la
signora Ricci gli scriveva:
“... Ho pensato di mandarvi, per custodire i vostri libri, la
cassetta nella quale mio marito, quando era studente e povero,
custodiva i suoi. Io l'ho serbata come ricordo; a voi la mando come
augurio. I libri e lo studio furono la sua gioia e la sua fortuna.
Così sia per voi.”
Quella cassetta storica la conserviamo gelosamente coi libri più cari.
Reca ancora le vecchie macchie d'inchiostro e incollato uno
scontrino di spedizione per ferrovia, da Ravenna. E' servita in
comune anche ad Olindo Guerrini che, con Corrado Ricci, studiava a
Bologna. La cassetta capace è di legno resistente, lavoro della
madre del Prof. Ricci, quando il figliuolo non era ancora illustre.
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