POMPEO BATONI... NON SOLO UNA PIAZZA!

Alla riscoperta di un artista tra i più interessanti del Settecento

di Fernanda Masetti Fedi

Non so per quanti di voi che leggete, ma per me a lungo Pompeo Batoni non è stata che una piazza, sì, proprio quella:  la piazza con gli abeti e la statua bianca di una Madonnina, che si trova a Firenze in fondo a viale Talenti e che è gia uno snodo importante per varie direzioni: l’Isolotto, l’aereoporto, il  nevralgico ponte alla Vittoria per chi vuole entrare in Firenze, ma anche San Frediano e la zona “diladdarno”, oppure la via Pisana verso i viali o verso Arezzo….

Invece Pompeo Batoni è un pittore niente male e io l’ho “scoperto” trovandomi a Lucca mentre era in corso una sua mostra che ho avuto l’opportunità di visitare.

Pompeo Batoni  nasce a Lucca  nel 1708 dal celebre orafo Paolino Batoni, nella cui bottega lavorerà diventando assai abile nella cesellatura dei metalli preziosi e forse apprendendo proprio qui l’attenzione al particolare. Ben presto però lascia Lucca per Roma (a diciannove anni) ove studia le antiche sculture e le opere di grandi artisti quali Raffaello e Carracci, rivelando subito grande abilità nel copiare le sculture e pitture classiche, cosa che fin da subito gli consentì di mantenersi.

Poi… un colpo di fortuna gli procura il suo primo mecenate, il Conte Forte Gabrielli Valletta: egli per ripararsi da un acquazzone entrò nel Palazzo dei Conservatori ove Pompeo stava disegnando un bassorilievo antico. Il conte chiese di vedere altri suoi lavori e gli commissionò la celebre Madonna in trono con Santi e Beati per la chiesa di San Gregorio al Celio a Roma (1739- 1740). A queste seguirono numerose altre commissioni sempre di opere in ambito religioso (visione di San Filippo Neri; la serie Apostoli e Dio Padre; la pala d'altare per la chiesa dei Santi Celso e Giuliano;  la prestigiosissima Caduta di Simon Mago per la Basilica di San Pietro in Vaticano, oggi a Santa Maria degli Angeli...). La sua fortuna in campo artistico si consolida negli anni quaranta e nelle sue opere c compaiono i  soggetti mitologici.

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Estasi di Santa Caterina

La contessa di San Marino Morte di Meleagro Ritratto di Pio VI Ritratto di Sir Gregory Page-Turner Sacra Famiglia Madonna con il Bambino e Santi Madonna con il Bambino
Estasi di Santa Caterina La contessa di San Marino Morte di Meleagro Ritratto di Pio VI Ritratto di Sir Gregory Page-Turner Sacra Famiglia Madonna con il Bambino e Santi Madonna con il Bambino

                                                                                                               

Due le mogli: Caterina Setti sposata nel 1732 e morta nel 1742 da cui ebbe cinque figli e Lucia Fattori dalla quale ne avrà altri 7, tre dei quali lavoreranno con lui. Subentra quindi il grande periodo della ritrattistica: inglesi e irlandesi sono fra i suoi maggiori committenti,  ma anche Giuseppe II  in Austria e papa Pio VI, ed egli realizza una  notevole quantità di opere di questo tipo. Come detto si tratta di quadri molto gradevoli, di buona fattura, con bei colori e scenari: è la celebre produzione di ritratti del Grand Tour di Batoni, che lo renderà assai famoso al suo tempo procurandogli importanti commissioni da nobili e case reali europee, compreso Papa Clemente XIII. Pompeo Batoni  si spense a Roma nel 1787.

Certo non si tratta di uno dei massimi artisti, ma vale senz’altro la pena di conoscerlo. Devo dire che io stessa entrai in mostra senza troppo entusiasmo, pensando ad uno dei tanti artisti minori, magari ripetitivo e commerciale. C’è forse una parte di vero in quest’ultimo riferimento, nel senso che Batoni al suo tempo riuscì ad ingraziarsi molti nobili e personaggi stranieri, grazie alla sua abilità ritrattistica, ed è vero che in questo genere ci sono elementi ripetitivi, quali  le pose, le impostazioni, l’inserimento di rovine o monumenti celebri; ma è anche certo che c’è un’ottima tecnica, che le fisionomie sono piacevoli, belli i colori.

In mostra però un paio di tele mi hanno particolarmente colpito, per i volti, gli incarnati, la luminosità e la tenerezza. E’ proprio di una di queste  immagini, meno nota, meno convenzionale, ma vi assicuro dal vivo veramente bella che vorrei parlarvi. Per chi crede è la Vergine con il bambino, per chi non crede una tenera madre con il figlio: volti splendidi, una luminosità incredibile, colori tenui ma vividi, incarnato così bello da sembrare irreale e  al contempo così reale e palpitante nel suo pallore roseo da sembrare palpabile. Non so se l’immagine pubblicata può renderle giustizia, ma se vi ho stuzzicato la curiosità potrete cercare questa immagine sfuggita ai media, meno reclamizzata, per qualcuno forse sconosciuta, per comprendere l’emozione che ho provato vedendola e di cui ho voluto rendervi partecipi, su un libro o magari su qualche sito internet…

Associazione Canino Info Onlus 2009