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In piazza del Plebiscito è concentrato oggi il centro politico e
amministrativo della città di Viterbo, in quanto vi trovano sede
gli uffici del Comune e della Prefettura. Fino alla prima metà
del XIII secolo in questo luogo e fino all'attuale piazza delle
Erbe c'era solo il prato del Cavalluccalo e la chiesa di
S. Angelo che aveva davanti il relativo cimitero, proprio dove
oggi si erge il palazzo del Podestà con la relativa torre. Nel
1264 iniziò la costruzione proprio del palazzo del Podestà e, di
fronte, del primo palazzo dei Priori (oggi sede della
Prefettura). Nel 1470 si edificò un nuovo palazzo
che avrebbe determinato la chiusura della piazza verso la valle di Faul.
L'edificio era destinato alla residenza del Rettore del
Patrimonio, oggi è il Palazzo dei Priori, sede storica del
comune di Viterbo. Il quarto lato della piazza, rimasto sempre
chiuso, fu aperto da papa Paolo III nel.. con la creazione della
via Farnesia (oggi via Cavour), per collegare la piazza con
porta Romana e piazza Fontana Grande.
Il palazzo del Podestà. E' l'unico
edificio a non aver mai cambiato denominazione tra quelli della
piazza. La sua costruzione iniziò nel 1264 per dare una
residenza al Podestà, che ricopriva il ruolo di mediatore tra il
papato e il comune. Della struttura duecentesca dell'edificio
rimane solo una finestra oggi murata. Nel quattrocento fu fatta
una notevole trasformazione giustificata dall'aggiunta della
residenza del Rettore del Patrimonio di san Pietro. Nel 1489 fu
realizzata la bella torre di 44 metri che fu un rifacimento di
quella preesistente che crollò qualche anno prima.
Il Palazzo Apostolico (primo palazzo dei Priori).
Questo edificio, oggi sede della Prefettura, è quello
che ha subito maggiori cambiamenti nel corso del tempo. Del
primitivo palazzo duecentesco, antica sede dei Priori, è rimasto
ben poco e ben poco è conosciuto. Alla fine del '400 divenne
sede del Governatore del Patrimonio, tal Francesco della Rovere
che, spazientito dalle lungaggini dei lavori del nuovo palazzo
che avrebbe dovuto essere al sua residenza (l'attuale palazzo
dei Priori), intimò ai magistrati comunali di cedergli il loro
palazzo. Anche di questo periodo non si dispone di
documentazione che accerti la fisionomia del fabbricato,
probabilmente disponeva di una scalinata che lo metteva in
comunicazione con la piazza. L'edificio fu rifatto completamente
nella seconda metà del Settecento in cui assunse la
denominazione di palazzo Apostolico per essere divenuto sede dei
delegati apostolici. I lavori furono terminati nel 1782 e
l'edificio assunse l'aspetto d sulla definitivo che conserva anche oggi
con il suo composto stile classico, articolato su più livelli e
genericamente ispirato a modelli illustri del Settecento romano.
Il Palazzo dei Priori. La costruzione di
questo palazzo iniziò nel 1460 per servire da sede di prestigio
del Governatore del Patrimonio di san Pietro. Nel 1510
l'edificio, sia pure in fase avanzata, non era ancora terminato
e il Governatore di allora, Francesco della Rovere pretese
allora di
trasferire la sua residenza nel primo palazzo dei Priori che
furono obbligati a loro volta a trasferirsi nell'edificio ancora
incompiuto. Oggi il palazzo si presenta con le tipiche
caratteristiche rinascimentali e con delle originali asimmetrie
come i nove archi del portico, le otto finestre dei due piani
superiori e lo stemma del casato Della Rovere posto in posizione
decentrata. La fusione tra lo spazio del palazzo e l'esterno
continua con il bel cortile interno che si affaccia sulla valle
di Faul. Fu terminato nel 1632 e vi campeggia una fontana
seicentesca con due coppe sovrapposte, numerosi sarcofagi
etruschi e stemmi e iscrizioni lapidee di famiglie nobiliari e
pontefici. All'interno del palazzo sono di particolare interesse
i cicli pittorici che decorano le stanze del piano nobile.
Chiesa di S. Angelo in Spatha. Questa è
una delle chiese più antiche di Viterbo e la sua consacrazione
risale al 1145 ad opera di papa Eugenio III. Nella lapide che
ricorda l'evento compare per la prima volta il nome di "Burgo
Biterbo" che evidentemente indica l'antica denominazione della
città. Dell'architettura originale, interna ed esterna, è
rimasto ben poco a causa dei rimaneggiamenti e dei crolli subiti
nel corso dei secoli. Sulla facciata è posta una copia di un
sarcofago romano (l'originale è conservato presso il museo
civico di Viterbo) detto della Bella Galliana,
figura leggendaria viterbese del XIV secolo.
Le Carceri Vecchie. Si tratta
dell'edificio posto alla fine di via Cavour sulla destra, dando
le spalle al palazzo dei Priori. Quando nel 1539 si aprì la via
Farnesia, venne in parte demolito il palazzo preesistente. La
porzione rimanente fu ristrutturata e fu destinata ad ospitare
le carceri fino al 1842.
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