Cattivismi
Rubrica contro il "buonismo" che ha rincitrullito l'Italia ma ancora non del tutto gli italiani

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di Up

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Perchč l'isola del Giglio ha guadagnato con il naufragio della Costa Concordia

 

 

         

       Ora che la nave č finalmente raddrizzata e che ci siamo sorbiti 22 ore di diretta con i commenti estasiati di giornalisti perlopių incompetenti di questioni ingegneristiche e soprattutto che non sentiremo pių le mielose metafore sul sollevamento della nave Italia, andiamo a scoprire una delle grandi ipocrisie che hanno regnato su questa penosa vicenda a partire dal giorno del naufragio.

       Secondo l'opinione comune, che č rappresentata dai commenti dei telegiornalisti che riportano ormai pedissequamente solo le veline e i comunicati stampa di enti e istituzioni, l'isola del Giglio avrebbe subėto un gravissimo danno di immagine a causa della presenza del  relitto e dei danni ambientali ad esso legati.

         I gravi danni ambientali non ci sono stati se si esclude quello, marginale, alla prateria di poseidonie che ha sofferto a causa dell'ombra provocata dalla nave e che comunque non dovrebbe essere stata cosė folta visto che sugli scogli le poseidonie non crescono e il relitto era in massima parte adagiato sugli scogli.

         Il danno di immagine č pura invenzione perchč non stiamo parlando di Venezia o di Roma che sono cittā conosciute in tutto il mondo. L'isola del Giglio, prima del naufragio della Concordia,  godeva di una conoscenza limitata in Italia e all'estero. Oggi č conosciuta in tutto il mondo e questo non č un particolare insignificante quando si parla di turismo. I suoi panorami sono passati attraverso tutte le pių importanti reti televisive internazionali e su tutto il web.

        Noi non conosciamo i dati sulla ricettivitā dell'isola del Giglio di questi ultimi due anni, ma siamo sicuri che hanno subėto un incremento significativo per tre motivi:

- Turismo dell'orrido (C'č tanta gente che č partita anche da molto lontano solo per il "brivido" di vedere la nave adagiata sugli scogli).

- Turismo incentivato dalle bellissime  immagini dell'isola associate al disastro e diffuse in tutto il mondo con ogni mezzo mediatico.

- Nell'isola hanno lavorato per due anni 500 persone, e molte ancora ci lavorano per portare avanti il progetto di recupero della nave. In tutto il Giglio i residenti sono poco pių di 1400, provate a domandarvi dove abbiano pernottato e mangiato tutte queste persone, anche in autunno e inverno, quando in giro non c'č un turista nemmeno a pagarlo...

 

 

 

 

 

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