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Torniamo su
quest’argomento delicato perché riteniamo che
sia fondamentale per il presente e soprattutto
per il futuro del nostro paese già martoriato da
una profonda crisi economica di cui solo il
Governo e i grandi mezzi di informazione vedono
la fine. Siamo consapevoli che, non appena si
mette in discussione il pensiero ufficiale (ma
forse non maggioritario) della solidarietà e
dell’accoglienza ad ogni costo, si viene
accusati di razzismo e di insensibilità verso
una moltitudine di uomini che fugge da guerre e
carestie.
Innanzi tutto elenchiamo una
serie di fatti inconfutabili e lasciamo ai
lettori trarre spunti di riflessione:
a)
Il costo a carico dello
Stato del
salvataggio e dell’accoglienza dei migranti
supererà nel 2015 la cifra di
un
miliardo di euro da rivedere in aumento nei
prossimi anni. Ricordiamo che i centri di
accoglienza ricevono circa 30 euro al giorno
(oltre 900,00 euro al mese) per ogni migrante
adulto ospitato, se si tratta di minori non
accompagnati 80,00 euro al giorno (2400,00 euro
al mese). L’importo della pensione minima per un
cittadino italiano è di euro 501,38 mensili.
b)
Le navi della nostra
Marina militare
pattugliano le coste della Libia e non della
Sicilia come ci fanno credere i TG, tant’è vero
che i salvataggi vengono effettuati a poche
decine di miglia dalle coste dello Stato nord
africano. Siamo sicuri che questo riduca il
rischio di tragedie del mare o sia invece un
incentivo a partire e ad avventurarsi in mare
con mezzi sempre più insicuri?
c)
I costi sociali
del trasferimento in Italia di decine di
migliaia di immigrati sono incalcolabili. Il
lavoro non c’è nemmeno per gli italiani, e
nemmeno per i lavori più umili, figuriamoci per
gli altri. In compenso stiamo assistendo a
fenomeni che pensavamo superati come il
caporalato e lo sfruttamento intensivo del
lavoro nero con compensi da fame e orari
disumani. Per non parlare delle condizioni e
degli ambienti di vita di chi resta in Italia.
d)
Il problema della
sicurezza, sia
per quanto riguarda la prevenzione dei reati
classici di furto o rapina che quelli di
terrorismo, è sicuramente sottovalutato. Le
campagne di stampa nazionali tendono a far
credere che gli stranieri delinquono anche meno
rispetto agli italiani e che quindi la sicurezza
dei cittadini non è in pericolo. Il rischio
terrorismo sembra lontano; il Sindaco di
Lampedusa, a proposito del tunisino arrestato
per la strage al museo di Tunisi ebbe a
dichiarare:
“Un
terrorista serio non arriva in Italia su un
barcone” (sic!). Rincara la dose il
giornalista Bonini di Repubblica che a pagina 4
del quotidiano del 21 maggio, citando non meglio
specificati vertici del Dipartimento di Pubblica
sicurezza, scrive:
“La più insicura delle rotte eventualmente scelte per infiltrarsi nel
nostro paese per scopi terroristici è proprio
quella dei barconi della disperazione. Chi
arriva via mare viene identificato e inserito
nelle banche dati di Europol, vengono prese le
sue impronte digitali. Cessa dunque di essere un
invisibile appena mette piede sulle nostre
coste.” Niente di più falso! La
fotosegnalazione e il rilevamento delle impronte
sarebbe obbligatorio, ma per chi si rifiuta, e molti si rifiutano
perché poi sarebbero costretti a chiedere asilo
in Italia (il trattato di Dublino stabilisce che
il migrante può ricevere asilo solo nel paese in
cui è identificato), viene semplicemente
denunciato per mancato rispetto di ordine
dell’Autorità (art. 650 c.p.) e naturalmente è
rilasciato a piede libero e vagherà privo di
identità certa. La domanda allora sorge
spontanea: “Perché un giornalista di un
quotidiano nazionale, che si presume a
conoscenza delle norme più elementari
dell’argomento di cui tratta, distorce la realtà
in maniera così evidente?” E’ una questione
politica, ideologica o economica? Quel che è
certo è che si vogliono rassicurare gli
italiani, il flusso di migranti deve continuare
perché non c’è nessun problema.
e)
Buzzi: “Tu c’hai idea
quanto ce guadagno sugli immigrati? Il traffico
di droga rende meno”.
Buzzi è un uomo chiave
nell’inchiesta Mafia Capitale, e in questa sua
affermazione intercettata dalla Polizia ci sono
molte più spiegazioni che in centinaia di ore di
inutili talk-show televisivi. E’ evidente che
dietro questo incessante flusso di migranti e
allo stato di emergenza permanente ci sono
persone che traggono notevoli guadagni leciti ma
anche illeciti. Tutto con denari pubblici,
versati dai contribuenti italiani. Un esempio
per tutti è il centro di accoglienza Cara di
Mineo, in Sicilia. Trenta milioni di euro l’anno
per la sua gestione, 400 persone impiegate;
Odevaine (personaggio di vertice di Mafia
Capitale) ne è stato consulente. Nel comune di
Mineo, a guida NCD, il partito di Alfano, che
alle elezioni europee si è attestato al 4% come
dato nazionale, è stato il primo partito con il
40% dei voti.
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