Cattivismi
Rubrica contro il "buonismo" che ha rincitrullito l'Italia ma ancora non del tutto gli italiani

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di Up

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Dal latinorum di Don Abbondio agli anglicismi del Governo, occhio al portafogli e alla dignità

Attenti alle frasi in lingua inglese usate dalla politica, rassomigliano a quelle in latino che don Abbondio usò con il povero Renzo

 

 

Jobs act (Legge dei lavori?). E’ l’appellativo che è stato dato all’ultima riforma sul lavoro. Si è anche detto che la legge istituisce le cosiddette “tutele crescenti”, detto così sembra che le tutele, che in realtà sono inferiori a prima, crescono. Così uno che dovrà essere assunto pensa positivo, ed è già qualcosa. Il succo della questione invece, volenti o nolenti, è l’abolizione dell’art. 18 dello Statuto dei lavoratori. Le conseguenze sono minori diritti per il lavoratore e minori tutele, che ciò si sia trasformato in maggiore produttività e competitività è tutto da verificare, né è certo che siano aumentati i posti di lavoro grazie a questa legge.

Step child adoption (Adozione del figliastro). E’ la frase magica che gli italiani sentono nominare in questi giorni in merito alla legge sulle unioni civili. Quasi nessuno si prende la briga di spiegare di che si tratta, sono tutti impegnati a magnificare il popolo arcobaleno che manifesta chiedendo che vengano riconosciute per legge le unioni civili anche tra persone dello stesso sesso. O forse è meglio nascondere, finchè si può, le questioni più complicate al grande pubblico. Se ne riparlerà quando la legge sarà approvata e sarà possibile, per il partner omosessuale di una persona separata, adottare i figli della medesima. La presidente della Camera ha detto che se muore uno dei genitori è normale che il nuovo partner si occupi dei figli. Già è vero e non c’è nulla da obiettare a questo esempio, tant’è vero che in Italia esiste dal 1983 una legge che consente quanto descritto dalla presidente, e non c’è nemmeno bisogno che uno dei genitori sia morto. In merito ci sorge spontaneo un dubbio: perché tutta questa pressione da parte della comunità gay per ottenere una opportunità che potrà riguardare un numero infimo di persone? Quante saranno infatti le coppie omosessuali in cui un componente ha figli e proviene quindi da una passata esperienza eterosessuale? Non sarà che questo diventerebbe un cavallo di Troia per legalizzare in qualche modo future pratiche di filiazione realizzate magari in paesi dove vigono differenti legislazioni?

Bad bank (Banca cattiva). Come se non bastasse l’enorme debito pubblico, improvvisamente scopriamo che le banche italiane rischiano di soffocare sotto il peso di circa 200 miliardi di cosiddette sofferenze o crediti deteriorati, soldi che hanno prestato e che hanno scarse probabilità di essere restituiti. Sarebbe interessante sapere chi ha beneficiato di tutti questi soldi e ora non si briga di restituirli in quanto evidentemente non ha fornito le necessarie garanzie e sarebbe interessante sapere anche chi e perchè ha prestato a quelle condizioni. Ma in Italia, prima di ogni legge o Costituzione qualsiasi, vige il detto: “ Chi ha  dato ha dato, chi ha avuto ha avuto…” Comunque non preoccupatevi, la soluzione è stata trovata e si chiama Bad bank: si caricano tutti i crediti deteriorati su una banca “cattiva” ripulendo così la banca “buona” e, come per incanto, torna tutto a posto. Tutto a posto per modo di dire, perché quei soldi, o almeno una buona parte, sono ancora iscritti nei bilanci delle banche e quella parte deve in qualche modo risultare, anche se poi la bad bank non riuscirà a recuperarli. Ecco allora che arriva lo Stato, ovvero tutti noi, che garantirà sul recupero di quei crediti. Prepariamoci ad un altro salasso.

Voucher lavoro (Buono lavoro). Sono l’ultima frontiera dello sfruttamento del lavoro e della precarietà. Nel 2015 hanno avuto, non a caso, un enorme boom. Sono emessi dall’INPS e si possono acquistare anche in tabaccheria, valore nominale 10,00 euro, al lavoratore vanno i ¾, il restante all’INPS come contributi. Equivarrebbero a un’ora di lavoro e liberano il provvisorio datore di lavoro da ogni altro balzello e lo mettono in regola con il fisco e con l’assicurazione sul lavoro. Ma nessuno è in grado di controllare se i corrispettivi per ore lavorate coincidano…

                                                                                                                                        


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