Le Ciliegie di Celleno

 


 

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di Giacomo Mazzuoli

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Il ciliegio è una pianta di origine asiatica e fu diffusa in Europa fin dai tempi antichi. La pianta viene introdotta nel Lazio al tempo dei Romani, dal proconsole Lucullo, con la diffusione della coltura lungo la Valle del Tevere. Nel territorio in esame, le origini si possono far risalire al tardo medioevo, come coltura secondaria negli oliveti e nei vigneti. Se ne trova traccia nei protocolli notarili del XIV secolo. Fin dagli anni successivi il dopoguerra, Celleno e paesi limitrofi, noti per le ciliegie dolci, danno origine ad un commercio del prodotto.

Le ciliegie tipiche di Celleno crescono in terreni sabbiosi o comunque poco compatti e ciò conferisce caratteristiche e sapore unici.
I frutti sono in genere medio-piccoli del tipo cosiddetto Ravenna della Sabina, hanno la polpa diversa a seconda della varietà. Le duracine hanno la polpa dura e croccante e di colore bianco, rosso o tendente al bordeaux; le tenerine invece hanno la polpa morbida e succosa e rossa.
Ricco di sali minerali e vitamine è un frutto ideale per disintossicare e depurare l’organismo e per sopperire alle carenze vitaminiche. Hanno una bassa concentrazione di grassi e quindi sono indicati in regimi ipocalorici o come spuntino in ogni momento della giornata.
 

Le ciliegie di Celleno vengono coltivate secondo principi che mantengono intatte le qualità del frutto. Raggiunta la maturazione verso la fine di maggio, i frutti vengono raccolti a mano, evitando così il processo meccanico, a volte traumatico. Stipate in cassette da 10 kg circa, vengono immesse subito sul mercato, in continue, piccole forniture che garantiscono sempre la genuinità e la freschezza del prodotto.
Ottime se consumate fresche, sono anche ingrediente ideale per dolci, sciroppi e marmellate.
Il colore rosso vivo permette un utilizzo a fini decorativi con gelatine, frutta candita, salse e guarnizioni di ogni genere.
 

Per valorizzare la coltura nel 1960 viene inaugurata a Celleno la Sagra delle Ciliegie che, interrotta nel 1969 a causa della grave crisi produttiva del settore, è ripresa con successo nel 1996. Dal 1998 la Festa ospita il concorso nazionale "Ciliegie d'Italia", Premio Claudio Locchi, che sottopone campioni di "cerase" provenienti da varie regioni italiane all'assaggio da parte di una Commissione di degustatori qualificati. Proprio a Celleno, nel giugno del 2003, venti comuni italiani hanno costituito l'Associazione Nazionale Città delle Ciliegie di cui Celleno è la città capofila, con la finalità di valorizzare il prodotto su scala nazionale ed internazionale.

Oltre agli stands per la vendita del prodotto è prevista anche una gara fra produttori per l'aggiudicazione della migliore qualità. Numerosi i carri addobbati con ciliegie, ispirati alle varie contrade del luogo. Nell'ambito della festa si è andata affermando in questi ultimi anni la gara dello “sputo del nocciolo” di ciliegia. La sfilata si conclude con la "crostatona", una crostata di marmellata di ciliegie lunga oltre 10 metri.

  Ciliegi in fiore a Celleno

Ciliegi in fiore a Celleno

  Ciliegi in fiore a Celleno

Il centro storico di Celleno

 

Immagini della Sagra delle Ciliegie del 2008

La Sagra delle Ciliegie di Celleno
    Immagini storiche della sfilata dei carri di Celleno     Il carro del gruppo Arpia di Celleno nella sfilata del 2003
Immagini storiche della sfilata dei carri di Celleno Il carro del gruppo Arpia di Celleno nella sfilata del 2003
   

XXVII Sagra delle Ciliegie di Celleno (7-9 giugno 2012)

 

 

Logo dell'Associazione Nazionale Città delle Ciliegie di cui Celleno è comune capofila

Video della gara "Lo sputo del nocciolo di ciliegia"