Il ciliegio è una pianta di origine asiatica e fu
diffusa in Europa fin dai tempi antichi.
La pianta viene introdotta
nel Lazio al tempo dei Romani, dal proconsole Lucullo, con la diffusione
della coltura lungo la Valle del Tevere. Nel territorio in esame, le origini
si possono far risalire al tardo medioevo, come coltura secondaria negli
oliveti e nei vigneti. Se ne trova traccia nei protocolli notarili del XIV
secolo. Fin dagli anni successivi il dopoguerra, Celleno e paesi limitrofi,
noti per le ciliegie dolci, danno origine ad un commercio del prodotto.
Le ciliegie tipiche di Celleno crescono in terreni
sabbiosi o comunque poco compatti e ciò conferisce caratteristiche e sapore
unici.
I frutti sono in genere medio-piccoli del tipo cosiddetto Ravenna della
Sabina, hanno la polpa diversa a seconda della varietà. Le duracine hanno la
polpa dura e croccante e di colore bianco, rosso o tendente al bordeaux; le
tenerine invece hanno la polpa morbida e succosa e rossa.
Ricco di sali minerali e vitamine è un frutto ideale per disintossicare e
depurare l’organismo e per sopperire alle carenze vitaminiche. Hanno una
bassa concentrazione di grassi e quindi sono indicati in regimi ipocalorici
o come spuntino in ogni momento della giornata.
Le ciliegie di Celleno vengono coltivate secondo
principi che mantengono intatte le qualità del frutto. Raggiunta la
maturazione verso la fine di maggio, i frutti vengono raccolti a mano,
evitando così il processo meccanico, a volte traumatico. Stipate in cassette
da 10 kg circa, vengono immesse subito sul mercato, in continue, piccole
forniture che garantiscono sempre la genuinità e la freschezza del prodotto.
Ottime se consumate fresche, sono anche ingrediente ideale per dolci,
sciroppi e marmellate.
Il colore rosso vivo permette un utilizzo a fini decorativi con gelatine,
frutta candita, salse e guarnizioni di ogni genere.
Per valorizzare la coltura
nel 1960 viene inaugurata a Celleno la Sagra delle Ciliegie che,
interrotta nel 1969 a causa della grave crisi produttiva del settore, è
ripresa con successo nel 1996. Dal
1998 la Festa ospita il concorso nazionale "Ciliegie d'Italia", Premio
Claudio Locchi, che sottopone campioni di "cerase" provenienti da varie
regioni italiane all'assaggio da parte di una Commissione di degustatori
qualificati. Proprio a Celleno, nel giugno del 2003, venti comuni italiani
hanno costituito l'Associazione Nazionale Città delle Ciliegie di cui
Celleno è la città capofila, con la finalità di valorizzare il prodotto su
scala nazionale ed internazionale.
Oltre agli stands per la vendita del prodotto è prevista anche una gara fra
produttori per l'aggiudicazione della migliore qualità. Numerosi i carri
addobbati con ciliegie, ispirati alle varie contrade del luogo. Nell'ambito
della festa si è andata affermando in questi ultimi anni la gara dello
“sputo del nocciolo” di ciliegia.
La sfilata si conclude con la "crostatona", una crostata di marmellata di
ciliegie lunga oltre 10 metri. |

|