Venezia, in diretta dal Carnevale


    

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di Fernanda Masetti Fedi

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Venezia è un sogno che ti appare ad occhi aperti, magica e fantastica, sorprendente, mitica. Già il treno nell´ultimo tratto dopo Mestre sembra galleggiare sull´acqua, visione profetica del  miracolo di una città intera che vive e cammina sull´acqua, che ruba barene al mare per costruire abitazioni e fastosi palazzi, ricamando pietre e giardini, sfidando la natura, offrendo alla vita un´ultima disperata salvezza. Venezia, l´acqua che tracima nei palazzi, impregna le fondamenta, la salsedine che corrode pietre, pali, dipinti, è un inno alla resistenza ed alla volontà umana, ad un tempo con e contro la natura, resistenza potente ed indomita contro le avversità.

  A passeggio per calli e campielli   Coppia di aristocratici   Costumi originali e colorati   Gruppo con dame e aristocratico   I costumi sono fastosi
A passeggio per calli e campielli Coppia di aristocratici Costumi originali e colorati Gruppo con dame e aristocratico I costumi sono fastosi

A Venezia si va per celebrare un amore, per dimenticarlo, per curare le ferite od i propri affani, per dimenticare ogni altro luogo o città,  per godere le proprie gioie, comunque per lasciarsi rapire da un incantesimo, perché lei è unica. Lo sciacquio dell´acqua nei canali, il silenzio delle calli, il tempo rallentato, i battelli che pigri si staccano dalle piattaforme colmi di gente nonostante tutto tranquilla, privata della fretta che ne muove i passi nelle nostre concitate città.... Già questo è un respiro diverso.

     Venezia...il  marcio che addenta le propaggini dei suoi splendidi edifici, il fascino di vecchie case talvolta fatiscenti, talvolta con finestre o porte spalancate come voragini o ferite aperte dall´inclemenza dei nembi, sembra essere una preda pronta ad essere ghermita da un fato avverso, sembra una lenta agonia ma...ma  tutto resiste, e la vita trionfa sulla morte, offre una speranza, di più, un´affermazione silente e potente della propria capacità di vivere là ove sembrano non esserci ragioni che per morire.

    Durante il carnevale un´altra magia si perpetua: abiti colorati, bellissimi; i volti immoti delle maschere completamente silenti: non vi risponderanno se chiederete una foto, vi faranno un inchino e un cenno del capo per accordarvi il loro tempo, niente di più, come fossero fantasmi o personaggi di un tempo lontano che la parola non può calare nel presente. Il colore e il fasto di questi costumi ben si addicono al fasto degli edifici, non meno dell´incedere consapevole delle maschere. La calca, immensa come una muraglia, resta nonostante tutto ordinata, perché Venezia è regale signora e come tale ci accoglie, ci ospita, ci lascia comunque stranieri ossequiosi e rispettosi di un mondo che possiamo profanare solo in punta di piedi.

  I volti sono inespressivi   Le maschere si mettono volentieri in posa   Le maschere sono spesso in coppia   Maschera a viso scoperto   Una tipica maschera veneziana
I volti sono inespressivi Le maschere si mettono volentieri in posa Le maschere sono spesso in coppia Maschera a viso scoperto Una tipica maschera veneziana
 
 

 

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