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Outlet L'Italia in vendita |
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Foto e testi di Giuseppe Moscatelli |
Sorgono come funghi in prossimità dei caselli autostradali, vicino a piccoli
centri da cui prendono il nome: sono gli Outlet, i moderni templi pagani dove si
officia il rito dello shopping domenicale. Autentiche città mercato, accolgono
migliaia di visitatori-clienti anche nei giorni feriali ma è nel week end che
esaltano la propria ragion d’essere. Intere famigliole sostituiscono la gita
fuori porta o la visita ai nonni con la passeggiata all’outlet: si perché qui si
viene non solo per comprare ma anche per passare il tempo. Si va su e giù, ci si
ferma a guardare le vetrine, si entra e si esce dai negozi, si compra un
gelato... proprio come quando si andava a passeggiare al corso. La differenza è
che per arrivarci bisogna salire in macchina e spesso percorrere molte decine di
Km, con tutti i rischi connessi e i problemi del traffico e dell’ inquinamento.
La spinta che induce un numero sempre crescente di persone a salire su un’auto
con moglie e figli e viaggiare talvolta per ore per raggiungere uno di questi
centri è il miraggio del risparmio. Lo sconto, il “prezzo outlet”, l’acquisto
del capo firmato (eccessi di produzione, mancanza di assortimento, rimanenze
stagionali) per un prezzo abbordabile è un incentivo più potente della pur
legittima voglia di riposarsi, rilassarsi, passare la domenica in casa propria o
di amici. Se consideriamo il tratto autostradale Roma-Firenze troviamo in
formidabile infilata gli outlet di
Barberino-Incisa-Valdichiana-Soratte-Valmontone e, poco discosto, Castel
Romano... scusate se è poco!
Ogni outlet ha una sua vocazione, un suo stile, anche se le merci vendute, i
marchi commerciali, le catene di negozi, i franchising sono gli stessi che
incontriamo nei centri storici delle nostre città. L’outlet si presenta talvolta
come il regno del carton gesso, dell’americanata, del kitsch: architetture
improbabili e coloratissime, ricostruzioni e ambientazioni in stile romano
antico, Old America e chissà che altro. Tutto deve esser connotato da solarità e
simpatia, tutto deve indurre il cliente-visitatore agli acquisti: si entra per
trascorrere qualche ora in compagnia, si esce con le mani piene di buste e
borse. Le facciate dei negozi sono sfavillanti di colori e decori, ma dentro
sono solo capannoni, depositi di merci in attesa di compratori. Ma in fondo
andarci è per molti un piacere, comprare è di per sé un piacere e d’estate c’è
pure l’aria condizionata. E allora... saliamo in macchina e via... verso le
disneyland dello shopping.
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