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Roma L'Ara Pacis vista da molto vicino |
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di Giuseppe Moscatelli |
L'Ara Pacis Augustae è uno dei monumenti più noti di Roma antica. Si tratta di un grande altare rivestito di marmo e impreziosito da raffinati bassorilievi che il grande imperatore fece costruire in Campo Marzio nell’anno 9 a.C. e dedicò alla Pax Romana di cui Augusto stesso era l’artefice, simbolo quindi di pace e prosperità.
Il monumento, noto (seppur non ancora identificato) fin dal cinquecento per il riaffiorare di vari blocchi di marmo e frammenti dei bassorilievi, fu completamente scavato e ricomposto negli anni trenta, allorché fu situato in un apposito padiglione appositamente costruito non lontano dalla sua originaria sede: l’inaugurazione avvenne il 23/09/1938, anniversario del bimillenario di Augusto.
Di forma quasi quadrata (la differenza tra i lati lunghi che misurano m. 11.65 e quelli corti è di ca. un metro) si erge su un podio al quale si accede da una breve scalinata: all’interno di un recinto alto m. 3.70 ca. troviamo l’altare vero e proprio, anch’esso munito di breve rampa. Il rivestimento, esterno e interno, del recinto presenta una ricca decorazione costituita nella parte alta esterna da un fregio con figure e in basso da girali d’acanto. Nella decorazione interna spiccano ricchi festoni sorretti da bucrani.
Il fregio figurato è naturalmente ciò che attira maggiormente l’attenzione dei visitatori: sul lato anteriore (dove si apre l’accesso all’altare) sono rappresentati il Lupercale e il Sacrificio di Enea ai penati; sul lato posteriore la Personificazione di Roma e la Saturnia Tellus. Quest’ultimo pannello, a differenza degli altri tre, ci è giunto pressoché integro: in esso una grande matrona seduta sorregge in seno due piccoli, affiancata da due ninfe a seno nudo a loro volta sedute su un cigno che spicca il volo e su un drago marino. Si tratta con ogni evidenza di una raffigurazione allegorica in cui i più vedono una rappresentazione della mitica Età dell’oro. Sugli altri due lati troviamo la processione per la dedicazione dell’altare, con corteo sacerdotale e membri della famiglia di Augusto: l’imperatore stesso vi è ritratto nella sua veste di Pontefice Massimo.
Abbattuto il padiglione di epoca fascista il monumento è attualmente conservato all’interno del discusso “capannone” in vetro e acciaio progettato dall’architetto americano Richard Meier e inaugurato nel 2006.
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