![]() |
Roma I giardini della Repubblica |
![]() |
di Giuseppe Moscatelli |
Siamo entrati in uno dei luoghi più esclusivi della Repubblica, tanto esclusivo che solo pochi possono dire di averlo visitato: e non potrebbe essere altrimenti, visto che viene aperto al pubblico per poche ore una sola volta all’anno, il 2 giugno, Festa della Repubblica: ci riferiamo evidentemente ai “Giardini del Quirinale”, un eden verde di circa quattro ettari che sorge a ridosso del Palazzo presidenziale, nel cuore del centro storico di Roma.
I giardini hanno origine nella seconda metà del cinquecento, allorché il cardinal Ippolito d’Este affitta dai Carafa il relativo fondo, affidando a Girolamo da Carpi il progetto di un grande giardino rinascimentale. La natura, piegata ai desideri dell’uomo, diventa “forma”: geometrie rigorose di aiuole delimitate da siepi e tracciate da sentieri accolgono fontane, giochi d’acqua e antichità; ninfei si alternano a labirinti, grotte artificiali e padiglioni.
Il giardino si è naturalmente evoluto nel corso dei secoli, adeguandosi alle mode e al gusto dei contemporanei. La svolta si ha nel settecento e si consoliderà nel secolo successivo allorché le nuove tendenze del “giardino all’inglese” si impongono anche in Italia, con i loro canoni di maggiore sobrietà e naturalità.
Nella seconda metà del XIX secolo, dopo la breccia di porta Pia, i nuovi inquilini del Quirinale, i regnanti d’Italia, dotano il giardino di quelle amenità quali un maneggio, spazi per la pratica di sport e giochi, che potevano soddisfare le esigenze della famiglia reale.
Oggi entrando nel giardino dall’elegante cancello ottocentesco che dà sull’accesso di via del Quirinale, ci immettiamo subito nel magnifico Viale delle Palme - posto al centro dell’area dei giardini - così chiamato per i verdi palmizi che lo fiancheggiano in tutto il suo percorso. A metà viale, all’altezza della semplice fontana ottocentesca del Martinucci, si diparte sulla destra il Viale dei Sarcofagi, ornato da dodici preziose urne di epoca romana arricchite da rilievi: quest’area, di pertinenza presidenziale, non è aperta al pubblico.
Nella zona posta a sinistra rispetto al Viale delle Palme troviamo le principali “attrazioni” del giardino: la “Fontana delle bagnanti”, la più ammirata del parco, in cui tre statue di fanciulle al bagno provenienti dalla Reggia di Caserta troneggiano al centro di una grande vasca, tra spruzzi d’acqua e giochi di luce; la deliziosa piccola fontana seicentesca detta dei Delfini o delle Tartarughe, dalle sculture degli animali che l’adornano; la sorprendente Fontana Rocciosa, un grande mosaico raffigurante lo stemma di Gregorio XV dai cui invisibili condotti si generano repentini flutti d’acqua; la meridiana di papa Urbano VIII, che vide gli esordi del giovane Borromini; l’impianto antico rinascimentale, con le sue alte siepi e i suoi vialetti; il suggestivo labirinto.
Una nota a parte merita la settecentesca Coffee House, voluta da papa Benedetto XIV, graziosa palazzina neoclassicheggiante divisa in tre diversi ambienti: quello centrale aperto in entrambi i fronti da grandi porte finestrate ad arco che si “specchiano” tra di loro, consente lo sguardo d’infilata in unica prospettiva tra il giardino e il panorama della città eterna. Nella palazzina si tengono tutt’oggi i ricevimenti in giardino del Quirinale.
CLICCA SULLE IMMAGINI PER INGRANDIRE E PER VISUALIZZARNE LA DESCRIZIONE
![]() |
|
![]() |