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ISOLA MARTANA

Nel Regno di Amalasunta

 di Giuseppe Moscatelli 

            L’isola Martana si staglia verdissima sull’azzurro cristallino del lago di Bolsena a poco più di un chilometro dal centro abitato di Marta. La sua origine geologica risale allo stesso periodo della Bisentina: anch’essa infatti si è formata da un cono eruttivo manifestatosi sul lago circa 132.000 anni fa.

           Sull’isola non è possibile l’attracco e tantomeno la visita, essendo di proprietà privata.  Chi avesse la fortuna di visitarla potrebbe godere lo spettacolo della natura incontaminata, con alte pareti rocciose e sentieri disseminati di fichi d’India e maestose piante di agave,  ed ammirare ruderi di indiscusso interesse storico-monumentale: la torre di un’antica fortezza che si dice sia stata la “malta” di dantesca memoria e quelli della chiesa ed insediamento monastico di S. Stefano (IX secolo). Ancor più spettacolare una grandiosa tagliata che originando da un tunnel scavato nella roccia scende da uno dei punti più alti dell’isola al bagno di Amalasunta, attraverso una lunga gradinata ricavata nel masso.

           All’isola Martana sono anche legate antiche memorie storiche e di tradizione popolare che la ricordano come prigione e luogo del martirio di Santa Cristina,  qui portata dal padre per punirla della sua conversione al cristianesimo; e così di Amalasunta, la sfortunata regina dei Goti che qui fu rinchiusa dal marito Teodato per usurparne il potere e poi farla strangolare nel 535.

             Notizie di maggior valenza storica risalgono al periodo delle invasioni saracene del IX secolo, quando nell'isola – come pure sulla Bisentina - si rifugiarono le popolazioni rivierasche per sfuggire alle persecuzioni e vi fondarono un piccolo centro divenuto poi comune indipendente. Il conte Guittone di Bisenzio, nel 1254, fu podestà dell'isola, ma le condizioni di vita che impose agli isolani furono tali che in breve tempo la comunità residente si vide costretta ad abbandonare l’isola. L’interevento armato della Chiesa scacciò i Signori di Bisenzio e nel 1537 l’isola entrò a far parte del ducato di Castro.

 

 

 

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Casa padronale alle pendici della collina Casa padronale del primo novecento sul tratto pianeggiante di approdo all'isola Ciò che resta dell'insediamento monastico di S. Stefano, fortificato e trasformato in rocca I ruderi dell'antica torre che si staglia sul lago. Il sentiero scavato nella roccia che consente di accedere alla sommità dell'isola e i resti del muro di fortificazione Il tunnel scavato nella roccia che immette nella tagliata che scende al bagno di Amalasunta
  La piana di approdo all'isola vista dal colle Scorcio sul lago e sull'abitato di Marta visti dal sentiero Splendido scorcio panoramico da una apertura ad arco del muro di fortificazione Sulle alte pareti rocciose crescono in quantità i fichi d'India Una semplice edicola mariana accoglie il visitatore che arriva nell'isola La parte iniziale della grandiosa tagliata che conduce al bagno di Amalasunta  

                                                                                                               

 

Associazione Canino Info Onlus 2010