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SORRENTO

L'eterno ritorno

 di Giuseppe Moscatelli 

           

Una vecchia canzone, che inonda di malinconia il cuore di tutti i nostri emigranti ai quattro angoli dei cinque continenti, recita con struggenti parole d’amore rivolte a chi sta per partire per non tornare forse mai più:

 Vide 'o mare quant'è bello! Spira tantu sentimento, comme tu a chi tiene mente, ca scetato 'o faie sunna'. Guarda, gua' chistu ciardino; siente, sie' sti sciure arece: nu prufumo accussì fino dinto 'o core ase ne va... E tu dice: "I' parto, addio!". T'alluntane da stu core... da la terra de l'ammore... tiene 'o core 'e nun turna'? Ma nun me lassà, nun darme stu turmiento! Torna a Surriento, famme campà'!

Vide 'o mare de Surriento che tesoro tene nfunno; chi ha girato tutto 'o munno nun l'ha vista comm'a ccà. Guarda attuorno sti sserene, ca te guardano 'nacantate e te vonno tantu bene... te vulessero vasà. E tu dice: "I' parto, addio!". T'alluntane da stu core... da la terra de l'ammore... tiene 'o core 'e nun turna'? Ma nun me lassa', nun darme stu turmiento!Torna a Surruento, famme campà!

Potrebbe essere verosimilmente l’addio di una donna all’uomo amato, anche se la canzone è il banco di prova di ogni tenore che si rispetti, nessuno dei quali rinuncia ad inserirla nel proprio repertorio. Potrebbe essere l’addio di un vecchio padre al giovane figlio che sta per emigrare, l’accorato addio di un amico all’amico... e poco importa che l’occasione della sua composizione ai primi del novecento da parte dei fratelli De Curtis sembra sia stata la visita a Sorrento del Presidente del Consiglio Zanardelli, al quale la canzone sarebbe quindi dedicata.

Sorrento è quindi anzitutto un luogo dell’anima, il luogo dell’eterno ritorno. E poco importa che oggi è un borgo turistico come tanti (come tutti), con le viuzze del centro storico stracolme di negozietti, locali di ristoro, dolci tipici e limoncello. Con gli odori e i vapori delle cucine dei ristoranti che contendono il respiro alla brezza del mare. Perché basta affacciarsi al belvedere del giardino comunale per comprendere il sentimento di chi da Sorrento non vorrebbe mai partire o si strugge di nostalgia per potervi ritornare.

 

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I grandi alberghi storici  dominano dall'alto del  promontorio il golfo, offrendo visioni di ineguagliabile bellezza I negozi di produzioni artigianali talvolta, come in questo caso, sono un'attrazione di per sé La navigazione da diporto offre ai fortunati possessori di barche un mare e un paesaggio unici Nel centro storico non mancano stemmi e portali di un certo interesse... questo è uno dei più eleganti e imponenti Questa esile palma, autentico monumento naturale, svetta altissima su un 'boschetto' di cactus... più in alto di quanto possa apparire dalla foto Questa scultura è posta all'esterno di un'antica taverna...tradizione del buon bere
  Sorrento è vivace punto di imbarco per la vicina Capri... il suo mare è costantemente solcato da aliscafi e traghetti Sorrento è... luce, colore, magia Una bella fontana del centro storico... forse rimpiange l'acqua che un tempo usciva dalla bocca dei due pesci intrecciati Sorrento è soprattutto mare... anche se la spiaggia è risicata e viene incrementata da strutture su palafitte      

                                                                                                               

 

Associazione Canino Info Onlus 2010