Caraibi

In piazza con le “Palanquere”: i colori, i sapori, gli umori caraibici in un affresco di intensa vitalità

 

 

   

 di Steven Busignani 

 

 

Louis era riuscito ad avere uno spazio tutto suo sotto i portici della piazza “delle carrozze”, dentro le antiche mura della città. Era un anziano afrocolombiano magro, sempre ben vestito con una sobria camicia guaiabera, aveva sempre la stessa espressione e lo sguardo che ti attraversava come se non ci vedesse affatto. Vendeva caffè ed era velocissimo a prepararlo, servirlo e a memorizzare le differenti abitudini dei clienti. Replicava con un si o con un no alle numerose conversazioni dei frequentatori abituali: erano gli anziani abitanti della città vecchia, commentavano il periodico del giorno; anche loro erano un simbolo inconfondibile della città caraibica.  Dal momento dell’ordine i gesti di Louis si facevano misurati, sicuri, ed ogni volta pareva assistere ad una piccola cerimonia. Come un maestro del thè riempiva la piccola tazza per metà di un liquido nero e spesso, e l’altra metà di acqua bollente. Non si distraeva mai dal suo banco. Nemmeno alle quattro e mezza del pomeriggio quando il sole non brucia più la piazza dell’orologio ed il pastore Jimi cominciava la quotidiana predica all’aria aperta: di lui si diceva che era inviato dallo Spirito Santo e tutti nella piazza lo rispettavano, chi per timore di qualche rappresaglia divina, chi perché credeva che in quel modo Dio avrebbe chiuso un occhio o chissà tutti e due per i molti peccati che si accumulano in questa vita. Jimi solo il sabato e la domenica disertava quella missione, ma si sa... anche i profeti hanno diritto al riposo.

Mariamulata, una grande signora discendente diretta di quegli africani che hanno fatto del caribe la loro patria colorandola di tinte vivaci, con un’enorme cesta piena di frutta sulla testa, attendeva i turisti nella piazza per vendergli succose macedonie. Come tutte le “palanquere” che si aggirano per il “recinto di pietra”, come chiamano qui la città vecchia i locali, la sua figura emanava forza e dignità, la sua risata grossa la si poteva ascoltare da lontano. Non era facile definirne bene l’età ma certo era che avesse molti figli da mantenere. Si sedette all’ombra, appoggiando la cesta a terra e accendendo un lungo sigaro osservava sfilare un gruppo di turisti che, lasciata un’enorme nave da crociera, esploravano con una guida locale il centro storico. Erano perlopiù coppie anziane: avanzavano incerti, chi con bastoni, chi con stampelle, molte persone in quel gruppo usavano ginocchiere di plastica, si dava l’impressione che senza quegli accorgimenti le gambe si sarebbero spezzate. Mariamulata aspirava il sigaro osservando silenziosa quella strana processione, osservava i visi di quella gente che avanzava facendo foto qua e là e contemplando spaesati la bella muraglia ed i monumenti.

Un anziano del gruppo quando vide Mariamulata vestita di abiti coloratissimi non resistette e le volle fare una foto. Vedendo la donna fumare con aria che poteva apparire minacciosa, l’anziano turista le chiese timido se poteva fotografarla. A cambio di qualche dollaro la venditrice di frutta acconsentì: alcune persone le si strinsero attorno per farsi ritrarre, per portare a casa un ricordo originale della trasferta. Mariamulata sorrideva mostrando i denti che per contrasto in quella pelle sembravano ancora più bianchi, poi il suono della sua risata grossa, coinvolse allegramente molti di quella comitiva. I suoi occhi non smettevano però di osservare i turisti scesi dalla nave da crociera: è cosi la ricchezza? loro possono comprarsi di tutto, saranno felici, non avranno certo problemi! Ma qualcosa non riusciva a capire, vedeva davanti a lei un’umanità ammalata quasi incapace di camminare, dalla pelle flaccida che pareva non fosse stata mai esposta al sole; non si poteva dire certo che erano persone felici, si poteva pensare a persone insicure che avevano molte necessità e bisogni: chissà? forse molti di più di quanti ne avesse lei... apparivano a volte spaventate.

Mise i dollari in una tasca del largo vestito, poi sedendosi di nuovo riaccese il sigaro per aspirarne qualche boccata, quel giorno era stata fotografata al pari dei più bei monumenti della città! Capì che farsi pagare per le foto era più facile del vendere frutta. Sorrise di nuovo mostrando la grande dentatura, con il cesto in testa si alzò per andare incontro ad un altro gruppo sceso da un’altra grande nave da crociera per visitare la bella città caraibica. Trattenne lo sguardo sui colori del mare: non seppe il perché, solo sentì riempire il suo essere all’improvviso di una rinnovata vitalità mentre l’oceano andava come sempre tingendosi di viola .

 

                                

 

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Fuori città I colori della notte Il fascino ineguagliabile delle spiagge caraibiche Il traffico nel centro di Medellin Le coloratissime 'palanquere' offrono la loro frutta ai turisti
  Murale a Medellin Parcheggio 'mimetico Per le vie di Santa Marta Pochi clienti stamattina Plaza Botero a Medellin  
 

 Via Abramo Lincoln, cittadino sanmarinese onorario 

 
Verde profondo  

                                                                                                               

 

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