Ritorno alla Selva

Dalla foresta alla civiltà e poi ancora alla foresta: un percorso  fisico e filosofico

 

   

 di Steven Busignani 

 

 

Avevo sempre considerato il deserto e la foresta come due luoghi distinti, differenti; poi nel tempo compresi che erano la stessa cosa, parti differenti di uno stesso corpo: il corpo della Terra, la Madre Terra. Per forza di cose il bosco deve far spazio alle rocce che ardendo al sole si disperdono nel vento sotto forma di polvere e dune, similmente a certe cose che portavo dentro: sentivo avere luoghi aridi nel cuore che prima erano stati rigogliosi di sentimenti come una giungla.

Mi "tocca" tornare a fare l'antropologo! Così dicevo a me stesso e agli altri che non sempre capivano la mia partenza, ma era il forte richiamo della terra rossa del grande fiume ancora una volta e non dico mai addio agli affetti che mi rimangono dentro, salvo l'inevitabile della dimenticanza. Lo scalo a Barcellona mi aveva riportato la mente a dieci anni prima nella stagione da studente quando mi innamorai perdutamente di una giovane ragazza, cercai allora di ritornare nei vicoli familiari seguendo ricordi assopiti e all'improvviso senti addosso il peso degli anni.

Anche i bambini del villaggio diventando adulti mi indicavano il passare del tempo, di nuovo nella foresta mi accorsi che in fondo ero l'unica cosa certa che avevo al mondo e di questo non ne ero poi tanto sicuro sapendo un giorno di dover morire.

Le piogge decisero di dare una tregua e ne fui felice, avrebbero reso ancora più difficile il mio viaggio dalla città alla valle tra le montagne fino alla giungla, poi una grande frana mi costrinse a proseguire a piedi e dovetti fare un grande sforzo per via del carico che avevo con me, non ero più allenato a camminare in quei dirupi. Anche le sigarette avevo lasciato in città consciamente o inconsciamente e avevo una gran voglia di fumare mentre scendevo il burrone carico di peso con il rischio costante di cadere verso una morte sicura giù nelle rapide terribili del grande fiume. Una canoa mi trasse in salvo e riprendendomi dalla fatica sentivo i muscoli del corpo rilassarsi, mi sentivo leggero mentre attorno a me gruppi di rondini agilissime volavano a fior dell'acqua per bere o in cerca di insetti, gli animali con i loro canti riempivano di una sacralità tangibile il silenzio.

Trovai la casa in pessime condizioni: Gallardo, l'incaricato, non aveva svolto il compito di prendersene cura durante la mia assenza. In quella casa vissi due anni e concepii assieme a mia moglie mia figlia proprio in un giorno come questo a dicembre. Lei si definiva cristiana ma in questi luoghi questa parola si presta a molte interpretazioni ed al villaggio purtroppo è servita a far più danni che altro. Furono i coloni poveri delle lontane regioni a portare la nuova religione che nell'essenza è meravigliosa: tratta gli altri come vorresti essere trattato, qui tutto l'insegnamento delle leggi e dei profeti. Ma senza la dovuta educazione a meno di essere veramente dei puri è pericolosa: molti si fanno capi delle chiese per acquistare potere a fini egoistici e personali inducendo, con il mal esempio, molti a perdere qualsiasi tipo di fede.

Resisteva solo una famiglia all'avanzare di una mentalità che andava trasformando i villaggi della più grande foresta del pianeta in brutte copie delle sporche e degradate periferie cittadine: senza cultura noi uomini siamo bruti con il solo scopo di riempirci lo stomaco e soddisfare gli istinti più bassi. Vi era ancora al villaggio chi considerava la terra come un essere vivente e per questo motivo vedevano in malo modo fare affari servendosi di lei, come ad esempio comprarla e rivenderla e credevano che questo modo di fare avrebbe senza dubbio spinto la madre terra a vendicarsi attribuendole qualità umane. Il ragionamento era logico e si poteva usare anche nei confronti degli altri esseri viventi in quanto sulla sacralità della vita non si dovrebbe fare differenza sia questa animale, di insetto o vegetale.

Mi ero ridotto a fare foto e scattavo con la stessa attenzione di un arciere, senza uno scopo ben preciso, l'arte non dovrebbe avere mai uno scopo, l'arte è scimmia della natura. 

                                

 

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A piedi scalzi su un campo d'erba, ai bimbi del villaggio basta un pallone Ancora un pò di navigazione sul fiume e poi di nuovo a casa E' la stagione delle piogge, la selva è inondata Farsi un buon sigaro prima di rimettersi al lavoro Festa al villaggio, si prepara il cioccolato
  La barca è pronta per la pesca La casa è in cattive condizioni, ci sarà da risistemarla L'arredamento  nella capanna è veramente essenziale Lungo il fiume, verso casa. Un ragazzo si presta a fare da navigatore L'azzurro del cielo, il verde della foresta  
 

 Ritrovare i vecchi amici 

 
Un ospite non invitato  

                                                                                                               

 

Associazione Canino Info Onlus 2012