BERLINO

La città che non ti aspetti

   

 di Giuseppe Moscatelli 

Ditelo con sincerità: chi di voi, pianificando una vacanza culturale o di piacere, ha mai pensato a Berlino?  La Baviera magari si, a cominciare dalla capitale Monaco, ricca di suggestioni goderecce con la sua Oktoberfest, nonché splendida città d’arte. Molti si saranno spinti fino a  Neuschwanstein, per ammirare il castello delle fiabe fatto costruire dal visionario re di Baviera Ludwig e, visto che c’erano, anche le altre favolose residenze che il re immortalato da Luchino Visconti in un memorabile film aveva edificato per sé e per la sua corte nella regione. Ma Berlino no, è quantomeno improbabile.

La città, semidistrutta dai bombardamenti angloamericani della seconda guerra mondiale è, a distanza di quasi settant’anni, una città nel pieno fervore della sua ricostruzione. Un unico, sconfinato cantiere che tuttavia riserva ai suoi visitatori non poche accattivanti sorprese.

Cominciamo dalla Berlino più convenzionale, dal grande ed elegante castello di Charlottenburg, che deve il suo nome alla sua committente Sophie Charlotte, moglie di Federico III di Brandeburgo. Lo stile e l’impatto sono quelli dei tanti “palazzi reali” che i turisti sono abituati a visitare in giro per l’Europa: da Monaco a Parigi, Da Vienna a Stoccolma, a San Pietroburgo. Anche qui un’estesa “piazza d’armi”, monumentali cancellate dorate e, all’interno, un’infilata di stanze e ambienti riccamente decorati e arredati. C’è a chi piace. Ma noi amiamo di più la Berlino contemporanea: quell’agglomerato lucente di cemento, vetro e acciaio che ti accoglie fin dall’arrivo, per chi viene in treno, quando si mette piede alla stazione centrale. Il grande edificio senza pareti rivela una struttura portante in cemento geometricamente configurata al cui interno scatole di vetro accolgono gli uffici, tutti in bella vista per viaggiatori e curiosi. Analogamente il quartiere direzionale con la cancelleria e gli uffici governativi: un autentico inno alla trasparenza!

Altre volte assistiamo a sorprendenti contaminazioni tra nuovo e antico (forse sarebbe meglio dire “vecchio”) che lasciano senza fiato. L’esempio più eclatante, che si avvia a diventare il principale simbolo di Berlino, ancor più della pur restaurata Porta di Brandeburgo, è il maestoso edificio del Reichstag, sede del parlamento tedesco. La possente  costruzione, il cui grande portale neoclassico poco ingentilisce una struttura che si para ai nostri occhi scura e pesante, non meno di un ingombrante edificio barocco, è stata letteralmente rivitalizzata dalla futuristica cupola in vetro di Norman Foster che ora la sovrasta, leggera ed aerea come un palloncino che un bambino tiene per il filo.

Meno riuscito, tra le realizzazioni più recenti, il discusso Memoriale della Shoah, insolito monumento “orizzontale” dedicato agli “ebrei assassinati d'Europa” (come recita l’intitolazione ufficiale) progettato da   Eisenman e  Happold: un’immensa distesa di scuri “sarcofagi” in cemento ortogonalmente disposti, come a suggerire l’idea di un ordinato ma ancor più alienante labirinto.

E poi naturalmente il “Muro”, quello che fino al 1989 divideva in due Berlino e fu abbattuto a furor di popolo nel novembre dello stesso anno. Ne esiste ancora, qua e là per la città, qualche piccolo tratto ancora in piedi, con la sua colorata e festosa dote di graffiti. La gran parte però è ora sugli scaffali  nei negozi di souvenirs, frantumato in pezzi più o meno grandi chiusi in scatole  di plastica trasparenti, in vendita a pochi euro.                 

 

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Frammenti del Muro di Berlino in vendita in un negozio di souvenirs Il Castello  di Bellevue, residenza del Presidente della Repubblica tedesca Il castello di Charlottenburg a Berlino, prende il nome dalla sua committente  Sophie Charlotte, moglie di Federico III di Brandeburgo Il discusso Memoriale della Shoah a Berlino Il maestoso edificio del Reichstag, sede del parlamento tedesco
  La Colonna della Vittoria, resa celebre dal film di film di Wim Wenders  'Il cielo sopra Berlino' La facciata neoclassica del Reichstag, con la futuristica cupola in vetro di  Norman Foster La porta di Brandeburgo, simbolo di Berlino Memoriale della Shoah, particolare La Quadriga della Vittoria, sulla sommità della porta di Brandeburgo  

                                            Performance di alcuni giovani alla Porta di Brandeburgo                          Stazione centrale di Berlino, vetro e acciaio secondo i dettami dell'architettura contemporanea                                         

 

Associazione Canino Info Onlus 2012