COPENAGHEN

Bella e informale

   

 di Giuseppe Moscatelli 

La prima volta che visitai Copenaghen, una ventina di anni fa, rimasi a dir poco colpito dal modo assai poco formale con cui si presentavano molti di quelli che si incontravano per strada. Giovani certo, tanti giovani, ma anche persone di mezza età e anziani. Non si trattava di semplice trascuratezza, che già allora non ci si faceva gran caso, ma propriamente di trasandatezza; di più: sciattezza, disordine. Si vedeva in giro gente, uomini e donne, adulti e ragazzi, vestita letteralmente di stracci; e non si trattava visibilmente di barboni o persone marginali, ma di comuni cittadini, che evidentemente non davano gran peso a quello che si mettevano addosso.

Ebbi allora l’allegra sensazione che Copenaghen fosse la città più “scaciata” del mondo! Il regno dell’assoluta libertà dell’individuo, della totale assenza di condizionamenti socio-culturali; il luogo ove ognuno poteva manifestarsi come veramente era, senza timore di apparire in un certo modo o di essere giudicato.

Questa sensazione fu acuita da episodi di vero e proprio degrado (così almeno li giudicai) che ebbi modo di vivere in giro per la città, a partire del Nyhavn, il canale che si insinua fin nel cuore del centro storico, tutt’oggi il luogo più suggestivo di Copenaghen. Qui cataste di ubriachi buttati per terra come sacchi sciolti di iuta tiravano residui di birra da lerce bottiglie mentre un loro sodale portava a braccio i “rinforzi”, ovvero una cassa di “bionde” tenuta obliquamente per il manico. Inoffensivi, tranquilli, apparivano come sedati: nessuno si curava di loro e loro non si curavano che della propria bottiglia.

Attimi di vera apprensione li provai invece quando un homeless, giovane seppur con il volto travisato da una lunga e stopposa frattaglia di barba e capelli, fece irruzione scalzo, sporco e lacero in un supermercato, stringendo al petto alcune bottiglie vuote. Nessuno gli diede peso ed anch’io mi rasserenai quando vidi che il giovane si metteva diligentemente in fila presso l’apparecchiatura che ritirava i vuoti restituendo in cambio qualche spicciolo. Barbone si, ma ben educato. Rimasi pure colpito dal fatto che sul prato di una delle residenze reali giovani donne si esponevano in topless ai raggi di un pallido sole...

Venti anni dopo passeggio nel primo mattino sul Nyhavn: in giro non c’è ancora nessuno, anche le barche ancorate lungo il canale sembrano assopite. I bar, ristoranti, ritrovi che numerosissimi si pigiano l’un contro l’altro sulle due sponde cominciano a tirar su le saracinesche, qua e là camerieri passano un panno sui tavoli posti all’esterno, spostano sedie per spazzar tutto intorno. Sulle banchine del canale i resti fin troppo evidenti delle sbornie della sera precedente. Qualcuno è ancora lì, sdraiato per terra, avvolto in un plaid, una chitarra al fianco. E’domenica e il mio tour in città avviene quasi in solitudine. In giro si incontrano solo rare biciclette, non si vede una macchina. Poi apprenderò che la circolazione stradale è inibita per consentire lo svolgimento di una manifestazione sportiva. Rivivo ricordi che mi sono cari: le eleganti architetture liberty che rivestono a festa molti edifici; il Tivoli, parco divertimenti tra i più antichi del mondo;  il Christiansborg, cupa residenza reale oggi sede del parlamento; lo Stroget, il lungo, lunghissimo vialone pedonale regno del passeggio e dello shopping... E’ quasi mezzogiorno e la città comincia ad animarsi: frotte di turisti invadono le vie del centro e affollano i negozi di souvenirs; gli artisti di strada prendono posizione e avviano le loro esibizioni... Rimane solo il tempo per una visita quasi liturgica alla Sirenetta, da un secolo malinconicamente seduta su uno scoglio all’ingresso del porto. Non ha certo avuto vita facile la signorina: per due volte, dalla mia ultima visita, le hanno segato la testa... scaciati e burloni questi danesi!

                                                  

                

 

         CLICCA SULLE IMMAGINI PER INGRANDIRE

                          

                                                                     
Caratteristico edificio che simula la prua di una nave nel centro storico di Copenaghen Christiansborg,l'antico Palazzo Reale di Copenaghen , oggi ospita il Parlamento e gli uffivi governativi Dal Nyhavn, il canale più famoso di Copenaghen, partono le gite in barca sui canali alla scoperta della città Edificio in stile Art Nouveau nel centro storico di Copenaghen Il canale del Nyhavn, l'antico porto della città, si insinua nel cuore del centro storico ed è uno dei luoghi più caratteristici di Copenaghen
Il Metropol, edificio in stile liberty inaugurato nel 1925 come teatro, è oggi utilizzato come centro commerciale Il Tivoli, il famoso parco divertimenti di Copenaghen che prende il nome dalla bella cittadina laziale La torre del Palazzo di Christiansborg si staglia nell'azzurro del cielo di Copenaghen L'affascinante Sirenetta, simbolo della città, è visitata ogni giorno da mare e da terra da moltissimi turisti La torre del Palazzo di Christiansborg si staglia nell'azzurro del cielo di Copenaghen  

                                            Lo Stroget, il lungo corso pedonale di Copenaghen dedicato al passeggio e allo shopping                          Non ha mai avuto vita facile la Sirenetta del porto di Copenaghen. Vittima di numerosi atti vandalici, più volte le è stata segata la testa                                         

 

Associazione Canino Info Onlus 2012