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di Giacomo Mazzuoli

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Chiusi


Canopo del VII secolo a.C., Chiusi, Museo archeologico Ricostruzione della tomba di Porsenna secondo la descrizione di Plinio. Da una incisione ottocentesca

Chiusi (in etrusco Clevsin) fu una delle più importanti città dell'Etruria Settentrionale, come è confermato anche dalla tradizione che vuole il re chiusino Porsenna alleato con Tarquinio il Superbo per assalire e conquistare la stessa Roma. Dell'antica città etrusca non resta quasi nulla; le testimonianze, come quasi sempre avviene in questi casi, si trovano nelle numerose necropoli sparse nel territorio. Le origini di Chiusi sono antichissime, con numerose prove di stanziamenti dell'età del Bronzo sulla montagna di Cetona e di Belverde. Centri villanoviani piuttosto estesi erano a Sarteano, a Castelluccio di Pienza e a Poggio Renzo. In quest'ultima necropoli, utilizzata per un lunghissimo periodo, sono state rinvenute un gran numero di tombe a pozzetto e a ziro, tutte ad incinerazione. L'uso di cremare i cadaveri rimase fortemente radicato a Chiusi fino ad epoche in cui nel resto dell'Etruria divenne preminente il ritodell'inumazione. Lo ziro è un grosso vaso fittile dentro il quale venivano collocati l'urna con le ceneri d il corredo funerario. Proprio in queste tombe a ziro, all'inizio del VII secolo a.C., appaiono i primi esempi di uno dei prodotti più caratteristici dell'area chiusina, i canopi, così chiamati nel secolo diciannovesimo per la sua vaga somiglianza con i vasi nei quali gli Egizi riponevano i visceri degli imbalsamati. I canopi chiusini sono cinerari fittili o bronzei ai cui esempi più antichi venne data forma vagamente umana applicando semplicemente al coperchio una maschera di metallo. In seguito il coperchio stesso assunse la forma di una testa umana fortemente caratterizzata. I canopi femminili avevano orecchini di metallo e le facce scolpite dovevano sicuramente somigliare al defunto . In seguito si tentò di antropomorfizzare il cinerario stesso con l'applicazione di braccia sulle anse. Ancora più tardi si produssero le statue- cinerario, figure sedute e sdraiate al cui interno venivano poste le ceneri. Nel V secolo si diffondono i cippi funerari in pietra scolpiti a rilievo e le urnette con sulle casse scene di banchetti, giochi e funerali. Al periodo ellenistico appartengono poi i sarcofagi fittili policromi come quello di Larthia Seianti, di notevole pregio artistico.

 A Chiusi, dove il modello della camera sepolcrale viene adottato con frequenza crescente dal VI secolo a.C., sono conosciute una quindicina di tombe dipinte, la maggior parte delle quali si datano in epoca tardo-arcaica (prima metà del V secolo a.C.). Oggi soltanto due di queste tombe presentano pitture leggibili: la tomba del Colle Casuccini (detta anche del Leone) e la tomba della Scimmia. La Tomba del Colle Casuccini  presenta una pianta alquanto articolata, ruotante su tre ambienti introdotti da un lungo corridoio di accesso  nei lati del quale erano state ricavate due cellette, entro cui dovevano essere collocate urne cinerarie. Lungo le pareti, correvano su fregio continuo una processione di danzatrici con crotali, atleti, pugilatori e lottatori  nonché una corsa con bighe e una caratteristica scena di banchetto. La tomba della Scimmia, in località Poggio Renzo, databile intorno al 480 a.C., e interessante anzitutto per la pianta cruciforme introdotta da un corridoio a gradini  e piuttosto curata nelle partiture architettoniche, poiché la camera principale, quella laterale e quella di fondo recano un soffitto cassettonato con lacunari. Scoperta nel 1846 da Alessandro François, è composta da quattro sale e vi si accede, dopo essere scesi per una scala che non è l'originale, in quanto l'ingresso originario era formato da un lungo corridoio che attualmente è interrato e sotto la sede stradale. Come per altre tombe etrusche, si nota che la disposizione delle stanze ricorda le case etrusche, un ingresso una stanza centrale e le due camere sui lati.
Venne scavata direttamente nel tufo e le pitture che ornano le pareti rappresentano scene di giochi atletici, spettacoli di abilità, danze ed una corsa di bighe.

Il Labirinto di Porsenna è sostanzialmente una serie di cunicoli di probabile epoca etrusca che intersecano quasi tutta Chiusi vecchia e che furono scavati con lo scopo di drenare le acque piovane.. Nel labirinto non fu ritrovata la mitica tomba di re Porsenna che, secondo Plinio era stato sepolto sotto la città di Chiusi in un monumento dal basamento di 90 metri di lato e che racchiudeva un labirinto sormontato da piramidi e da una copertura di bronzo.

Il vaso François è’ il più antico cratere a volute attico pervenutoci (570-560 a.C.) e fu scoperto in più riprese dall'omonimo archeologo a Fonte Rotella, circa tre Km a nord di Chiusi a partire dal 1844. Per un approfondimento rimandiamo alla nostra monografia (clicca qui)

Il museo archeologico di Chiusi. Il Museo Archeologico Nazionale di Chiusi, istituito nel 1871, fu trasferito solo nel 1902 nell’edificio neoclassico che è la sede attuale. Raddoppiato nel 1932 per ospitare i materiali delle Collezioni Paolozzi e Mieli Servadio, fu danneggiato durante la Seconda Guerra Mondiale e statalizzato nel 1963. L’allestimento attuale, inaugurato nel 1992, è articolato in tre sezioni. La prima è dedicata alla storia della ricerca archeologica a Chiusi nei secoli scorsi, alla formazione del Museo e alla documentazione dell’attività di falsificazione dei reperti assai fiorente nell’Ottocento. Nella sezione centrale viene delineato lo sviluppo dell’artigianato artistico locale: si segnalano tra l’altro i canopi ossuari antropomorfi che i chiusini produssero in abbondanza, la scultura funeraria, i vasi di bucchero e le terracotte architettoniche.Nella terza sezione, quella topografica, che raccoglie i reperti degli scavi più recenti, è stato ricostruito l’articolato fenomeno dell’urbanizzazione di Chiusi, dello sviluppo delle necropoli urbane e del di popolamento dell’agro chiusino. Al Museo è annesso un laboratorio di restauro con la possibilità di visite guidate su prenotazione

Particolare di una parete dipinta della tomba di Colle Casuccini Pianta e facciata della Tomba della Scimmia

Disegno che ricostruisce una scena della Tomba della Scimmia

Canopo con braccia. Chiusi, Museo Archeologico Canopo, Chiusi, Museo Archeologico
 
 
   
   
 
Sarcofago di Larthia Seianti di età ellenistica. Chiusi, Museo Archeologico
La facciata del Museo Archeologico di Chiusi
 
 

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