Questa tomba è situata
nell'estrema propaggine occidentale della Banditaccia, nell'area di
più alta concentrazione finora nota di sepolcri gentilizi
tardo-classici e proto-ellenistici. E' un'unica grande camera
ipogea, quadrangolare, cui si accede tramite un lungo dromos
a gradini. La sala è ripartita in tre spazi da due grandi pilastri
scanalati sui quali poggia il soffitto ad elementi lignei rilevati
con doppio spiovente al centro e piano ai lati.
Al centro, sul fondo, è ricavata una cella aperta, anch'essa delimitata
da due pilastri scanalati; qui un alto letto con sgabello
poggiapiedi è ricavato nel tufo destinato ad ospitare i corpi della
famiglia capostipite, marito e moglie (come testimonia il doppio
guanciale incavato).
La semplice linearità degli elementi compositivi, tutta tesa ad esaltare
la funzione della centralità scenica dell'alcova, fa di questa tomba
uno degli esempi più rappresentativi, e forse il più grandioso,
dell'architettura di Caere del IV sec. a.C., periodo nel
quale si assiste ad un vero e proprio risveglio architettonico,
rispecchiato in nuove tipologie di sepolcro. |
Il dromos della tomba
La parete di fondo ed il grande
tetto a doppio spiovente
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