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di Giacomo Mazzuoli

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TOMBA DELL'ALCOVA


 
La parete di fondo, con al centro l'alcova
 

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  Questa tomba è situata nell'estrema propaggine occidentale della Banditaccia, nell'area di più alta concentrazione finora nota di sepolcri gentilizi tardo-classici e proto-ellenistici. E' un'unica grande camera ipogea, quadrangolare, cui si accede tramite un lungo dromos a gradini. La sala è ripartita in tre spazi da due grandi pilastri scanalati sui quali poggia il soffitto ad elementi lignei rilevati con doppio spiovente al centro e piano ai lati.
  Al centro, sul fondo, è ricavata una cella aperta, anch'essa delimitata da due pilastri scanalati; qui un alto letto con sgabello poggiapiedi è ricavato nel tufo destinato ad ospitare i corpi della famiglia capostipite, marito e moglie (come testimonia il doppio guanciale incavato).
  La semplice linearità degli elementi compositivi, tutta tesa ad esaltare la funzione della centralità scenica dell'alcova, fa di questa tomba uno degli esempi più rappresentativi, e forse il più grandioso, dell'architettura di Caere del IV sec. a.C., periodo nel quale si assiste ad un vero e proprio risveglio architettonico, rispecchiato in nuove tipologie di sepolcro.



Il dromos della tomba


La parete di fondo ed il grande tetto a doppio spiovente
 

 


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