Il vero volto di Giulia Farnese
Alla scoperta del volto di Giulia "la Bella" nella Rocca Orsini di Vasanello


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di Giuseppe Moscatelli

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La più bella
  Giulia Farnese è stata una delle donne più belle e affascinanti del Rinascimento italiano, forse la più bella.
Amante del card. Rodrigo Borgia, costituì la sua autentica ossessione amorosa anche quando Rodrigo diventò papa con il nome di Alessandro VI. Non ancora quindicenne la stupenda fanciulla fu spinta dalla madre Giovannella Caetani, a sua volta discendente di papa Bonifacio VIII, e dalla suocera Adriana Mila, dama di lungo corso e cugina del Borgia, tra le braccia dell'anziano e caliente cardinale che, anche da papa, non si negò mai alla più sfrenata e perversa sensualità.
  Le due dame, Giovannella e Adriana, vedove entrambe, si erano indotte a tanto con la speranza di ottenere dal Borgia, ricco e potente esponente del collegio cardinalizio e quindi "papabile", prebende e vantaggi per i propri figli: Alessandro, figlio di Giovannella e Pierluigi Farnese, scapestrato e gaudente, epigono di una stirpe guerriera che con lui vedrà la sua consacrazione storica quando nel 1534 diventerà papa con il nome di Paolo III; e Orsino, sgraziato rampollo di Adriana Mila e del signore di Bassanello Cosimo Ludovico Orsini, giovanissimo e sfortunato sposo di Giulia.
 
 
 



Busto raffigurante Giulia Farnese nel Castello di Vasanello

 
 

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Veduta del castello di Vasanello


 

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I possenti torrioni del castello

 

  Giulia svolse "diligentemente" e con "spirito di sacrificio" la sua missione familiare: tanto che il fratello Alessandro ottenne già nel 1493 da Alessandro VI la porpora cardinalizia, imprescindibile tassello per la sua scalata al pontificato. Benefici economici, onori e cariche furono riversati pure su Orsino, dapprima marito ignaro e successivamente consapevole, seppur recalcitrante, testimone della tresca.
  Di questa donna, che presso la corte vaticana frequentò poeti e artisti tra i più grandi del rinascimento e la cui bellezza fu leggendaria, non ci è rimasto un solo ritratto. Alcuni hanno ritenuto di individuare le sue fattezze nelle varie dame con unicorno dipinte dagli artisti rinascimentali, a cominciare da Raffaello (che Giulia conobbe e frequentò) o nello stupendo profilo classicheggiante di donna inginocchiata nella Trasfigurazione dello stesso artista. Altri, i più, prestando fede ad un gossip secolare, indicano Giulia nella statua femminile, allegoria della Giustizia, sdraiata ai piedi di Paolo III nel monumento funebre di quest'ultimo in San Pietro.

 

 Senza trascurare il Vasari, autorevolissima fonte storico-letteraria, che nelle sue "Vite" individua Giulia in un tondo raffigurante la Madonna con Bambino affrescato dal Pinturicchio sopra una porta nella Sala dei Santi dell'appartamento Borgia in Vaticano.
Nessuna di queste attribuzioni appare tuttavia convincente, al punto che taluni parlano in proposito di damnatio memoriae: di Giulia doveva scomparire anche il ricordo per cancellare "la vergogna" che era all'origine delle fortune del Cardinal Farnese (poi papa Polo III), che il popolino chiamava sprezzantemente, storpiandone il nome, il cardinal Fregnese.
 

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Stemma Orsini-Della Rovere
su una porta nel cortile del castello


 

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Busto di Giulia Farnese nell'appartamento
di Giulia nel castello di Vasanello


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