Infernaccio

L'infernaccio

Lino Venanzi


D'un tratto risonanti
acque qui odo; i passi
allora porto avanti:
infra dirupi e massi
un gorgoglio possente
ved' or continuamente.

Nella buia caverna
scendo: umida,erbosa.
Il calcare s'alterna
al muschio senza posa:
bisce con raganelle
saltellan tra mortelle.

Di neri corvi il gracchiar
sovra i protesi rami;
di gufi il volteggiar
silente con gli immani
intrecciarsi di rovi
e di canneti nuovi

forman l'imago vera
della Maremma altera.
Sgorga da sempre il canto
per questo tuo incanto.

 
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