Stefano Colagè -

Stefano Colagè


di Paola Panetti

  Stefano Colagè, ovvero una lunga carriera di ciclista professionista ai massimi livelli terminata solo qualche anno fa.

Noi siamo ben lieti di raccontare la Sua vicenda agonistica e Lo ringraziamo per essersi reso disponibile ed averci fornito notizie e foto per la realizzazione di questo servizio.

L’avventura nel mondo del ciclismo è iniziata molto presto, come testimonia la foto “storica” del 1977 in cui Stefano è ritratto -a soli 15 anni- insieme al “Gruppo Ciclistico Mobili Cavalloro” di Canino.

Le tappe della carriera di Stefano Colagé

 
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Le Olimpiadi di Los Angeles del 1984
 
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La prima vittoria da professionista, il Giro dell'Umbria del 1985
 
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1994, vittoria di una prova del Trofeo dello Scalatore
 
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La premiazione del Trofeo dello Scalatore
 
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La consegna del San Silvestro d'oro del 1995

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Il Gruppo Sportivo "Mobili Cavalloro", Colagè è il primo da sinistra in alto

  Si trattava allora solo di ciclismo amatoriale, ma è stato sicuramente il primo passo verso l’agonismo a cui Stefano si dedicherà a tempo pieno anche grazie alla passione e al sostegno del padre e dei familiari. Ricordiamo che il padre tuttora, benché ultrasettantenne, gira per le strade della provincia in bicicletta e che una delle sorelle ha partecipato a competizioni femminili amatoriali.

Il sostegno di cui ha beneficiato e, naturalmente, il suo grande talento e le indiscusse capacità, gli hanno fatto meritare l’iscrizione come juniores al Gruppo Ciclistico Civitavecchiese. In tale formazione, in cui ha militato per due anni, il nostro giovane ciclista ha avuto occasione di crescere tecnicamente e professionalmente traendo i primi significativi insegnamenti dal Direttore Sportivo Tarallo.

LA FASE DILETTANTISTICA

Nel 1981 è avvenuto il primo salto nel ciclismo che conta, con l’approdo alla categoria di  Dilettante.

Il passaggio al dilettantismo è stato per Stefano un cambiamento epocale, soprattutto dal punto di vista sportivo, perché ha comportato obbligatoriamente il cambio di squadra a favore Gruppo Sportivo FRACOR di Levane (Arezzo).

L’attività agonistica gli ha imposto anche un determinante cambio di stile di vita, in quanto lo ha costretto a vivere sempre con le valigie pronte per correre in giro per l’Europa e per il Mondo.

Di positivo c’è stato che gli sforzi e le rinunce sono stati ampiamente ripagati dai successi raggiunti.

Questi, infatti, sono anni ricchi di grandi soddisfazioni sportive: le partecipazioni ai mondiali di Inghilterra e di Svizzera, il 3° posto al Giro d’Italia del 1984 - in cui ha vestito per tre giorni la maglia rosa - e soprattutto la partecipazione alle Olimpiadi di Los Angeles in rappresentanza della Nazionale nella squadra di ciclismo su strada.

Alla FRACOR Colagè ha conosciuto una persona che è stata decisiva per la sua carriera di ciclista e che egli stesso considera quasi come un secondo padre: il Direttore Sportivo Ezio Mannucci.

Il ciclismo moderno non è più quello eroico di Coppi e Bartali; oggi si corre molto di più e con una competitività esasperata. Un atleta, per quanto dotato, deve dosare le proprie forze fisiche e psichiche per partecipare alle gare che più si adattano al momento, alle sue caratteristiche ed a quelle della sua squadra.

Il grande merito che Stefano riconosce a Mannucci, al quale è tuttora legato da grande amicizia, è di averlo gestito in maniera corretta ed oculata, scegliendo per lui le sfide che più si confacevano alle sue caratteristiche, indirizzandolo così ad una lunga e proficua carriera da Professionista.  

IL CICLISMO PROFESSIONISTICO

Nel 1985 Colagè ha esordito nell’élite del ciclismo professionistico; qui si è potuto misurare, nelle grandi classiche del ciclismo mondiale, con i campioni di livello internazionale. Dal 1985 al 1989 ha partecipato più volte al Giro d’Italia, ottenendo degli ottimi risultati tra cui il 13° posto in classifica generale nel 1986.

Negli anni successivi, purtroppo, Stefano ha dovuto rinunciare a partecipare alla competizione italiana a causa di una grave allergia che aveva preso a colpirlo proprio nel periodo del suo svolgimento. Si è dedicato allora al Tour de France, cui ha partecipato dal 1992 al 1996. L’anno più prolifico in fatto di vittorie è stato il 1995, ne ha collezionate ben 8, tra cui la prestigiosa classifica finale della Tirreno-Adriatico.

L'impegno del nostro campione non si è limitato alle gare di squadra: per molti anni è stato scelto  ad indossare i colori della Nazione ai Campionati Mondiali di Ciclismo (1985, 1986, 1988, 1989, 1992, 1995).

Nel 1990 ha rischiato di abbandonare prematuramente la carriera a causa di un serio mal di schiena, ma è stato rimesso in sesto, massaggio dopo massaggio, da un fisioterapista di origine sarda, Giuliano Ghisu.

Nel 1995 Stefano ha anche ottenuto il prestigioso riconoscimento del Premio San Silvestro d’Oro che una giuria di giornalisti italiani assegna, ogni anno, a quello che viene considerato il miglior ciclista professionista.

La sua carriera è stata infatti esaltante: soltanto come professionista ha collezionato ben 33 vittorie.

Ha cessato di praticare la sua professione nel 1999, senza comunque rinunciare a correre in bicicletta. Il suo impegno continua partecipando alle gare di Gran Fondo, competizioni che raccolgono diverse categorie di ciclisti tra cui anche amatori. Si svolgono durante un solo giorno, si snodano per lunghezze notevoli (150 / 220 chilometri) e richiedono pertanto una preparazione atletica di elevato livello.

Si fa spesso accompagnare a queste gare da amici e parenti nel tentativo di trasmettere il suo entusiasmo, ancora intatto, per il ciclismo.

Ci ha confidato che, sebbene sia convinto che ciascuno debba seguire le proprie inclinazioni, gli piacerebbe che il figlio Dario ereditasse la sua passione e potesse fare le sue stesse esperienze nel mondo dello sport agonistico, con il quale Stefano continua a mantenere rapporti di natura professionale. 

Nel tempo libero presta diverse collaborazioni con palestre locali come istruttore di spinning.

Attualmente si sta organizzando anche per aprire a Canino un centro sportivo che probabilmente verrà inaugurato nel settembre prossimo.

 

 
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1996, la premiazione del G.P. d'Europa a Cepagatti (Pescara)
 
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2002, Stefano Colagè impegnato nella Maratona dell'Abetone, gara di Gran Fondo
 
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2002, ancora Stefano impegnato in una recente gara di Gran Fondo
 

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