La Tomba François Parte Seconda

 

 

Tour della Tomba François

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di Giacomo Mazzuoli

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Ricostruzione del ciclo pittorico della Tomba François
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bbVEL SATIESCNEVEFREGIO ANIMALISTICO DI DESTRAFREGIO ANIMALISTICO DI SINISTRALOTTA DI EROI VULCENTISACRIFICIO DEI PRIGIONIERI TROIANIFENICENESTOREETEOCLE E POLINICE

 

Dromos Aiace e Cassandra Anfiarao e Sisifo

 

                                              DIPINTI


  Al di là della grandiosità e della complessità dell'ipogeo la tomba François è anche e soprattutto uno straordinario complesso d'arte, una testimonianza incomparabile della pittura funeraria etrusca, per la estensione delle superfici raffigurate, per la varietà dei soggetti e per la peculiarità degli schemi e degli stili ispirati ai modelli della tarda età classicistica ellenica.
Oggi i dipinti non si trovano più nella tomba, furono fatti staccare dai Torlonia nel 1863 e sono conservati a Villa Albani in Roma e purtroppo non sono liberamente fruibili dal pubblico. Noi cercheremo di dare al lettore un'idea dei soggetti e dei significati  dei dipinti con fotografie degli originali e delle copie che furono commissionate all'epoca della scoperta, allo scopo di divulgare nel mondo scientifico i contenuti della tomba François.
  I vani dipinti sono il II, il III e la cella VII di fondo, l'unica in cui le pitture sono rimaste in situ, sia pur disgraziatamente danneggiate da incoscienti visitatori.

I soggetti degli affreschi riguardano tutti fatti noti della mitologia greca che vengono spesso messi in contrapposizione esemplare con avvenimenti locali.
  L'evento più importante, anche dal punto di vista "storico", è senz'altro la lotta di eroi vulcenti, che, comandati da Mastarna, divenuto poi il sesto re di Roma col nome di Servio Tullio, sconfissero un gruppo di guerrieri romani e loro alleati (etruschi di Sovana e Volsinii). Questa è anche la conferma, sempre diligentemente nascosta dalla storiografia ufficiale romana, che gli etruschi sono stati molto importanti nell'influenzare direttamente la civiltà romana.
  Emblematica risulta poi la figura di Vel Saties, il committente della tomba, in piedi, intento ad osservare gli auspici guerrieri del volo dell'uccello tenuto nelle mani del giovane Arnza. Tali auspici si riferiscono evidentemente alla battaglia contro i romani già descritta e che risulterà vittoriosa, ciò a dimostrazione che tutto il ciclo pittorico della tomba va letto in chiave antiromana ed è costantemente ed idealmente contrapposto ad episodi della mitologia greca. 
Proprio di fronte alla lotta degli eroi vulcenti si trova infatti l'altra complessa e movimentata pittura che rappresenta il sacrificio dei prigionieri troiani da parte di Achille in onore dell'amico Patroclo.

 
 

 

                                                     LA STRUTTURA


   La Tomba
François o dei Saties, dal nome della ricca famiglia etrusca che la commissionò, si trova nella necropoli di Ponte Rotto, insieme ad altri sepolcri monumentali appartenenti ad illustri famiglie di rango gentilizio e che sono stati utilizzati per un periodo piuttosto ampio, dalla seconda metà del IV secolo (cui si fa risalire la Tomba François) alla piena età romana.
 
Ciò che colpisce è la grande monumentalità della tomba, con un dromos di accesso rivolto a nord-est e visibile dalla città, imponente con i suoi 31,5 m di lunghezza e m 1,7 di larghezza. Lungo il dromos si aprono tre camere secondarie ed un’edicola funeraria.
 
Poi si giunge nell’ambiente principale della tomba, una struttura a T rovesciata sui cui lati si aprono sette camere in perfetta simmetria bilaterale. Dall’ingresso del dromos all’ultimo ambiente ci sono 46 metri in linea d’aria ed una profondità massima di circa 15 metri. Tutte le camere, tranne la VII che è rettangolare, hanno una pianta trapezoidale irregolare. Molto varie sono anche le strutture dei soffitti, in genere a spiovente ed arcuati, con columen in rilievo, si distingue l’ambiente III con il suo soffitto a cassettoni al centro del quale era collocato il volto in rilievo di Caronte.

 


 




Sezione della Tomba François


Planimetria della Tomba François
 
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Le foto sono tratte dal libro "La Tomba François di Vulci" a cura di Francesco Buranelli, Edizioni Quasar 1987 e dalla rivista Forma Urbis, n.1 del gennaio 2004.
I testi e le ricostruzioni digitali delle pareti sono di Giacomo Mazzuoli