Abbiamo celebrato, con la liturgia, i trionfi
della risurrezione ed ora per 40 giorni, fino all’Ascensione, Gesù deve
convincere i suoi che Lui con il suo glorioso corpo, non è un fantasma,
ma è veramente, in carne e ossa, come loro per tre anni lo avevano
sempre visto, standogli accanto. In verità, gli apostoli, della sua
risurrezione tante volte preannunciata, non avevano capito niente. I
discorsi che il Maestro faceva loro, di passione, morte risurrezione,
erano inconcepibili. Hanno dovuto constatare dei persona, i tragici
fatti del tradimento di uno di loro e della fine cruenta del loro
Signore. Tanta è la delusione e lo scoraggiamento, che non riescono
nemmeno ad ipotizzare che la promessa del Cristo di vincere la morte si
possa essere realizzata. E mentre i più anziani non esprimono giudizi,
il più giovane, Tommaso, confermerà la sua incredulità, più facile e più
radicata a quella età, con drastiche decisioni: “io se non vedo nelle
sue mani il segno dei chiodi e non metto il dito nel posto dei chiodi e
non metto la mia mano nel suo costato, non crederò…”
E Gesù lo prende in parola: ”...metti qua il tuo dito e guarda le mie
mani; stendi la tua mano, e mettila nel mio costato; e non essere più
incredulo ma credente…. ”
L’hai notato l’atteggiamento del Cristo? Non c’è un parola di rimprovero,
per il comportamento vile dei suoi amici, dall’arresto nell’orto degli
ulivi in poi. A Lui interessa confermarli nella fede, manifestando il
suo amore e le sue premure di sempre per i suoi amici, ai quali dovrà
dare, quando li lascerà definitivamente per tornare al Padre, l’arduo
compito ”...andate in tutto il mondo, predicate e convertite,
testimoniando con la vostra fede. ”
Quando Tommaso si getta a terra e fa, finalmente, la sua professione di
fede: ” Mio Signore e mio Dio! , Gesù si rivolge immediatamente a me,
a te, a tutti noi: “beati quelli che pur non avendo visto crederanno”.
Qui stà il segreto della nostra fede. Quante volte, anche noi, vorremmo
avere prove concrete, tangibili, su tanti aspetti della nostra religione
che ci sembrano assurdi, inconcepibili, perché al di fuori completamente
dell’uso dei nostri sensi. E scatta la nostra incredulità, che ci può
portare, senza che ce ne accorgiamo, a negare, in pratica, anche i
principali motivi di gioia, che ci propone la nostra fede. Quante volte
avrai inteso dire, e tu stesso ti sei posto l’interrogativo : sì leggo
il vangelo e rimango attratto da questi eventi…. però, questa vita
eterna-paradiso, di cui tanto si parla, esisterà davvero?…. nemmeno le
mie persone care, dopo la loro vita terrena, sono venute mai a dirmi
niente, a darmi certezze….
Lo sai perché, a volte, ti assillano questi pensieri? Perché con le
esperienze amare della nostra vita quotidiana, sembra impossibile che
possa esistere, un luogo, un tempo di completa felicità eterna, senza
fine!
Perché la chiesa continua a farci cantare ALLELUIA? Proprio perché
Cristo con la sua morte e risurrezione, ha garantito ad ognuno di noi,
un posto in questa felicità senza fine.
Allontana dalla tua mente l’incredulità. Fidati di Cristo, verità e
vita, e anche io e te, gettiamoci insieme in ginocchio e ripetiamo dal
profondo del cuore anche noi: “CREDO SIGNORE, AUMENTA LA MIA FEDE”
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